Il 2012, anno d'oro per i fondi pubblici all'editoria italiana, è lontano. Se cinque anni fa Palazzo Chigi, col governo Monti, staccò una cedola di quasi 60 milioni di euro per giornali, cooperative giornalistiche, associazioni cattoliche che editano periodici, quest'anno i soldi sono diminuiti arrivando "solo" a quota 18 milioni. Ma sono comunque quattrini degli italiani che sono stati stabiliti dalla presidenza del Consiglio, nello specifico da Luca Lotti, attuale ministro allo Sport che ha mantenuto la delega all'editoria dopo la caduta del governo di Matteo Renzi. A beneficiare dei fondi sono sempre gli stessi giornali, in particolare quelli di ispirazione cattolica, legati alla Cei (Conferenza Episcopale Italiana) o alle molte diocesi dislocate sul territorio italiano. Non solo. Spicca Libero di Vittorio Feltri (1.639.688 euro), da tempo legato politicamente a Renzi dopo il licenziamento dell'ex direttore Maurizio Belpietro da parte degli editori Angelucci: il quotidiano di viale Majno, assieme ad Avvenire e Italia Oggi, si aggiudica un terzo della torta.
CINQUEMILA EURO AI BUDDISTI. Prende molto anche Italia Oggi (1.572.328 euro) di Paolo Panerai, Class Editori. Vicepresidente della squadra di calcio della Fiorentina, è da sempre considerato molto vicino al Giglio magico renziano. Lo storico quotidiano comunista Il Manifesto riceve 927.133 euro, il Foglio di Claudio Cerasa 200.537. Ha la sua fetta anche il giornale Buddismo e Società (5.107 euro) della Soka Gakkai che nel 2015 firmò un'intesa con l'allora governo Renzi.
IN GRADUATORIA ANCHE IL CODACONS. L'importo più consistente di finanziamenti va però a una serie di giornali di area cattolica. C'è Il Cittadino di Lodi (534.809), che ha sede nel capoluogo roccaforte del coordinatore della segreteria del Pd Lorenzo Guerini. E ancora Vita Cattolica, Famiglia Cristiana, Verona Fedele, Il Settimanale della Diocesi di Como, Il Popolo della Parrocchia San Martino, Il Messaggio del Cuore di Gesù, Jesus e molti altri. In graduatoria c'è pure il Codacons (61 mila euro), l'associazione a difesa dei consumatori. Per ora si tratta di dati parziali, legati all'anticipo versato dallo Stato, ma già indicativi delle cifre che saranno rese note a fine anno.
La responsabilità di chiunque si relaziona nel mondo del lavoro ha come fine IL migliorare la vita del cliente.
RispondiElimina