giovedì 28 giugno 2018

Abbiamo un Governo con le palle! Vertice UE, Conte mette il primo veto che manda in tilt gli eurocrati: "Nessun documento senza riforma sull'immigrazione"



Il premier Giuseppe Conte mette il primo veto a Bruxelles. Tecnicamente una riserva, con cui ha bloccato le conclusioni della prima parte del Consiglio europeo, in cui si è parlato di “sicurezza, difesa, lavoro, crescita, competitività, innovazione digitale e allargamento”, ma non di migranti.



 Conte ha spiegato che l’Italia intende invece dare un voto sull’intero documento, compresa quindi soprattutto la parte sulla questione immigrazione in discussione stasera. Il primo effetto della sua decisione è la cancellazione della conferenza stampa di Juncker e Tusk, prevista proprio al termine della prima parte dei lavori. E da Palazzo Chigi precisano che non ci sarà nessun documento condiviso “senza la riforma del regolamento di Dublino“.

Nel corso della discussione sui migranti è arrivato poi il secondo “no” dell’Italia, che respinge la proposta di Parigi di gestire sul suo territorio un hotspot finanziato dall’Ue, per filtrare i migranti e i richiedenti asilo. “Il premier  ha concordato con il presidente francese Macron conclusioni direttamente ispirate agli obiettivi contenuti nella proposta italiana e ora si sta cercando di coinvolgere altri Paesi”. È quanto si apprende da fonti del governo. “Conte difficilmente potrà accettare conclusioni che non affermino il principio che chi arriva in un paese transfrontaliero dell’Ue arriva in Europa, che non ribadiscano la necessità di azioni e responsabilità congiunte degli Stati membri riguardo agli sbarchi di migranti per effetto di operazioni di salvataggio, che non prevedano un cospicuo rifinanziamento del Fondo per l’Africa e che non contemplino la necessità espressa di riformare il regolamento di Dublino, nonché una rapida attuazione entro l’anno di questi principi”, precisano le stesse fonti.

Solidarietà europea o veto anche sul testo finale
“Il Consiglio europeo ha avuto uno scambio di vedute con il presidente del Parlamento Ue Antonio Tajani e il segretario generale della Nato Stoltenberg. Visto che uno Stato membro ha messo la riserva sull’intero progetto di conclusioni, non ne sono state adottate a questo punto”, ha fatto sapere un portavoce. E’ il primo colpo di scena del vertice in corso a Bruxelles, uno dei più difficili degli ultimi anni. Se nelle conclusioni non ci sarà una chiara accettazione da parte di tutti i 28 Paesi del principio della solidarietà europea, cioè che i barconi che arrivano in Italia arrivano in Europa, Roma potrebbe mettere il veto anche sul testo finale. Esiste solo un precedente in tal senso: protagonista la Polonia nel marzo 2017. In quel caso il Consiglio si concluse con una sorta di stratagemma: dato che su tutto il resto, a parte il rinnovo della nomina di Tusk, c’era accordo, venne poi comunque fatto uscire un testo con la formula ‘conclusioni del Presidente del Consiglio europeo’. Ora però a mettere il veto sarebbe un Paese fondatore come l’Italia.

Il no alla proposta francese sugli hotspot
Secondo quanto si apprende da fonti italiane, il governo punta a far assumere all’Europa la responsabilità della questione migratoria, e non è disposto ad accettare nessun compromesso al ribasso. E ha già dato anche un secondo no, sulla proposta avanzata dalla Francia di creare sul suo territorio hotspot di nuova generazione, sul modello di quelli in Grecia del 2016. Lo lasciano intendere senza mezzi termini fonti italiane al vertice che rispondono – sulla chat whatsapp dei giornalisti italiani accreditati al summit – con un emoticon che non ha lasciato dubbi interpretativi: un dito medio alzato. Emoticon poi rimossa con spiegazione: si è trattato di un errore di digitazione. E’ partita per uo sbaglio e non aveva niente a che fare con la chat del Vertice.

3 commenti:

  1. Immenso il nostro PRIMO MINISTRO NESSUNO MAI SI E FATTO RISPETTARE TANTO IN EUROPA GRAZIE DOTT. CONTE GRAZIE M5S

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  2. Finalmente un vero primo ministro.
    Continua così

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