giovedì 20 settembre 2018
"Ma quale condono? Chi evade va in galera!" Di Maio sbotta dopo l'ennesima fake news su pace fiscale e IVA
Il vicepremier, parlando della proposta della Lega, ha ribadito che il M5S non è "d’accordo su uno scudo fiscale, non vogliamo far rientrare i capitali dei mafiosi e dei corrotti". Mercoledì Giorgetti aveva confermato che per il Carroccio "il tetto dovrebbe essere più vicino al milione che ai centomila euro". La ministra Lezzi: "Tria non guarda in faccia il disoccupato, il pensionato con 400 euro, l’invalido civile a 290 euro"
“Un milione di euro è una soglia troppo alta” come tetto entro il quale consentire ai contribuenti di sanare i contrasti con il fisco pagando un’aliquota molto bassa. “Chi evade il fisco deve andare in galera, sta nel contratto quindi si deve fare”. Il vicepremier Luigi Di Maio a Radio 24 è tornato sulla questione della pace fiscale cara alla Lega, chiarendo che il Movimento 5 Stelle non è “d’accordo su uno scudo fiscale, non vogliamo far rientrare i capitali dei mafiosi e dei corrotti dall’estero”. Solo mercoledì sera il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti ha però confermato che per il Carroccio – come anticipato sabato scorso dal sottosegretario al Tesoro Massimo Bitonci – “il tetto dovrebbe essere più vicino al milione che ai centomila euro” perché “noi pensiamo all’imprenditore in difficoltà che preferisce pagare i propri dipendenti, o fallisce o gli facciamo la pace fiscale”.
Intanto continuano le tensioni con il Tesoro in vista della legge di Bilancio. Il ministro dello Sviluppo e del Lavoro ha smentito le indiscrezioni di alcuni giornali secondo cui via XX Settembre, per recuperare risorse, sta studiando un aumento selettivo dell’Iva per alcune tipologie di beni. “Questa storia che aumentiamo l’Iva è una fake news: in questo governo non si permetterà ai soldi di entrare dalla porta e uscire dalla finestra”, ha detto. “Questo è un governo compatto, che sta mettendo insieme le risorse, che ci sono, per mantenere le promesse fatte agli italiani perché il M5s non ha dimenticato le promesse fatte in campagna elettorale. Si può fare molto dai tagli, ma se c’è bisogno di un po’ deficit per migliorare la vita italiani ricordiamoci sempre che è questo il primo punto, fermo restando il valore dell’incremento del deficit e quello che può succedere a livello di spread e di mercati”.
“Siccome i soldi ci sono le cose si possono realizzare: io ho detto che un governo serio trova le risorse”, ha continuato Di Maio, “perché sennò è meglio tornare a casa, è inutile tirare a campare”. “Noi siamo il governo del cambiamento. Se non possiamo cambiare le cose meglio andare a casa”, gli ha fatto eco il ministro per i Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro a Agorà, ribadendo che il reddito di cittadinanza sarà “assolutamente” in manovra. “Il nostro obiettivo è fare sì che nessuno abbia meno di 780 euro. Se non riusciamo cambiare le cose meglio andare a casa. Ma sono convinto che ce la faremo. Noi non siamo disposti a tirare a campare”.
Di Maio anche ha sostenuto che “i rapporti con Giovanni Tria sono di piena fiducia”. Ma ad attaccare il titolare del ministero ci ha pensato il ministro per il Sud Barbara Lezzi: “Non è un’avversione nei confronti di Tria, però Tria non guarda in faccia nessuno“, ha detto su Rtl. “Non guarda in faccia il disoccupato, il pensionato con 400 euro, l’invalido civile a 290 euro“.
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