lunedì 24 settembre 2018

Il M5S in Europa inizia la battaglia: Taglio degli stipendi e stop a fondi per i partiti




Il M5S propone un taglio ai costi della politica e delle amministrazioni europee: così si legge in un articolo pubblicato dall’Europatoday rilanciato sul blogdellestelle.



Secondo i pentastellati si recupererebbero 336,6 milioni con tagli agli stipendi, spese di viaggio e indennità di eurodeputati, con azzeramento dei fondi per i partiti e le fondazioni europei, ricalcolo delle pensioni dei politici, rinegoziazione degli affitti e riduzione delle missioni e delle spese per il parco auto del Parlamento.

Altri 303 milioni potrebbero essere risparmiati con tagli a stipendi e indennità transitorie dei commissari Ue, con la rinegoziazione degli affitti dei vari uffici amministrativi, e questo vale per la Commissione ma anche per le altre istituzioni europee. Infine, il movimento propone anche una riduzione dello stipendio del presidente del Consiglio Ue, Donald Tusk.

Le risorse individuate dalla spending review, secondo il M5S, potrebbero restare nelle casse di Bruxelles, purché, dicono, siano utilizzate per “ad alto ritorno ambientale e sociale”.

“Prima di chiedere rigore di bilancio all’Italia, la Commissione europea faccia spending review in casa propria – dichiara Marco Valli, eurodeputato dei 5 stelle – Nel bilancio Ue 2019 abbiamo trovato sprechi, privilegi e spese amministrative eccessive per quasi 900 milioni di euro che possono essere tagliati.”

“Vogliamo, continua Valli, “più risorse per le Pmi, la cultura e il fondo di prevenzione delle catastrofi naturali”, ma anche e soprattutto 600 milioni da destinare al Fondo sociale europeo.

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