mercoledì 28 febbraio 2018

M5S Lavoro: "Via Jobs Act e Legge Fornero"


Pasquale Tridico è l'uomo indicato da Luigi Di Maio come titolare del Ministero del Welfare e del Lavoro di un Governo M5S. Calabrese, 42 anni, è professore associato di Politica economica a RomaTre. In un'intervista alla Stampa delinea le linee guida del suo progetto di azione: via il Jobs act, ridurre la flessibilità nel mondo del lavoro e valutare il ritorno dell'articolo 18; via gradualmente la Legge Fornero, in pensione si va con 41 anni di contributi a prescindere dall'età.


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Capitolo lavoro, cambiare rotta rispetto alla precarizzazione causata dal Jobs Act e valutare la reintroduzione dell'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, mentre interventi sul cuneo fiscale devono essere selettivi.

"È urgente invertire le politiche di estrema flessibilizzazione del mercato del lavoro approfondite di recente dal decreto Poletti sui contratti a tempo determinato e dal Jobs Act. Le evidenze empiriche mostrano che sono i Paesi con mercati meno flessibili a presentare le migliori performance in termini di produttività del lavoro in Europa" [...] "La priorità è la revisione del decreto Poletti sui contratti a tempo determinato" [...] Sull'articolo 18 "valutaremo se tornare alla disciplina precedente per le imprese sopra i 15 dipendenti, per quelle sotto non c'era prima e non crediamo sia utile". [...] "Il nostro intervento sul cuneo fiscale sarà selettivo, stiamo pensando a riduzioni in determinati settori economici e soprattutto sui lavoratori più giovani, a patto che la riduzione si accompagni all'aumento degli investimenti in innovazione".

Capitolo welfare, eliminare il reddito di inclusione e puntare al reddito di cittadinanza.

"Il reddito di inclusione è una misura insufficiente. 187 euro a persona! Un altro bonus occasionale. La nostra misura di fatto è un reddito minimo condizionato, rivolta a circa 10 milioni di persone a cui permetterà anche di formarsi e di trovare un nuovo lavoro, nel caso non ce lo abbiano".

Capitolo pensioni, Tridico è realista sui tempi del superamento della Legge Fornero.

"Stiamo pensando a un superamento graduale, che costerà 11 miliardi annui. Con la nostra riforma si potrà andare in pensione o con 41 anni di contributi versati, qualunque sia l'età, o quando la somma tra età contributiva e anagrafica è quota 100. Inoltre bloccheremo per 5 anni l'adeguamento dell'età pensionabile all'aspettativa di vita".

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