martedì 6 febbraio 2018

Capolavoro Raggi: Dopo decenni di corruzione ed interferenze mafiose a Roma ritornano le gare d'appalto regolari


“Stiamo organizzando le gare d’appalto per assegnare i lavori pubblici del Comune dopo anni di favori agli amici”, dice la Raggi maltrattata da un giornalista in televisione. Sta in questa frase la rivoluzione a 5 Stelle.


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Dopo decenni di corruzione ed interferenze mafiose in cui la cosa pubblica è stata usata come un bancomat per ladri e parassiti, il Movimento si propone di ristabilire il rispetto delle regole di base come quelle degli appalti. Ma ristabilire la normalità – in questa Italia massacrata dal malaffare – è una vera rivoluzione. “Non abbiamo la bacchetta magica e mai abbiamo detto di averla”, dice Di Battista maltrattato dai giornalisti in televisione. Sta in questa frase il realismo a 5 Stelle. Altro che le promesse a vanvera dei soliti cialtroni. Il Movimento non promette di cambiare l’Italia il 5 marzo, propone di rimettere il Paese su un difficile e lungo cammino virtuoso in cui certe porcherie del passato non si dovranno ripetere più. Le macerie vanno rimosse, poi si potrà ricostruire. Lo insegna Roma. Per organizzare una semplice gara d’appalto regolare ci vogliono mesi e mesi, per ristabilire un minimo di decoro istituzionale ci vorranno anni. Tempo e fatica anche perché i debiti del passato e gli anni buttati via dai partiti, pesano e peseranno sulle nuove generazioni. Come il debito di Roma che oggi impedisce di risolvere molti problemi o addirittura d’investire. Una devastante palla al piede, ingiusta. Più che nei programmi, la vera natura rivoluzionaria del Movimento risiede quindi nel suo approccio realistico. Roma è ancora un bell’esempio. Invece di indebitarsi ancora di più con le Olimpiadi per alimentare l’ego di qualche ciarlatano e gli affari dei soliti noti scaricando i costi sui cittadini di domani, meglio pensare alle buche sulle strade. Buca dopo buca. Strada dopo strada. Coi tempi e le modalità che la legge e la burocrazia permettono. Col budget che si ha a disposizione. Oltre al realismo, la credibilità. E Roma fa ancora scuola. I politici che hanno saccheggiato e tradito la capitale sono ancora tutti in giro famelici, orfani di una poltrona. Chi ha distrutto Roma e l’Italia dovrebbe avere la dignità di sparire e invece chi è ancora a piede libero, si ricandida, come nulla fosse. Come se non rispondere del proprio operato sia uno dei tanti indigesti privilegi che la vecchia politica pretende. I 5 Stelle propongono una classe dirigente composta da cittadini estranei al marciume che ha devastato l’Italia. Una classe dirigente avulsa alle depravazioni che genera il poltronismo professionale. Due mandati e a casa. Ricambio vuol dire igiene democratica. Vuol dire non dare agganci al malaffare. Gente nuova, incensurata e scelta democraticamente in rete vuol dire credibilità. In 5 anni d’opposizione in Parlamento, i portavoce a 5 Stelle hanno dimostrato la loro coerenza, la loro affidabilità e anche la loro competenza. Ognuno porta la sua, specializzandosi. Un altro punto forte del movimento nonostante le diffamazioni dei vecchi partiti la cui competenza é sotto gli occhi di tutti. Legalità, trasparenza, onestà, responsabilità, sobrietà. Normalità nelle democrazie sane e moderne, una rivoluzione in questa Italia.

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