Di Maio querela il direttore di Repubblica per la bufala su M5S e Salvini
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C’è stato un incontro segreto a Milano tra il M5S e Matteo Salvini?
No, i 5 Stelle hanno smentito definendo una bufala l’articolo de La Repubblica che sostiene ci sia stato questo incontro.
Con un post pubblicato sul Blog di Beppe Grillo, il M5S ha denunciato che un giornalista del quotidiano “si è inventato una notizia falsa che è stata messa in prima pagina del direttore Calabresi”.
Come se non bastasse, proseguono i pentastellati, “dopo la smentita nessuna scusa, anzi. Il direttore dice di avere “fonti certe” (Beatrice Di Maio?), ma si guarda bene dal fornire prove all’opinione pubblica”.
E ancora:
“Sono arroganti e immorali. Arroganti perché pensano di far diventare vera una notizia falsa solo perchè la pubblicano loro: sono i bulli dell’informazione italiana. Immorali perché non c’è nulla di etico nel dare notizia di un incontro mai avvenuto, spacciandolo per segreto, e alludendo così a una generale mancanza di coerenza del MoVimento 5 Stelle”.
Calabresi ha replicato ai 5 Stelle invitando Luigi Di Maio a querelare Repubblica, in modo che “davanti ai giudici tireremo fuori le nostre fonti,” ha aggiunto.
Di Maio ha accolto l’invito del giornalista e ha annunciato su Facebook che lo querelerà.
“Su invito del direttore di Repubblica ho dato mandato al mio avvocato di querelarlo per la bufala di stamattina.
Il direttore Calabresi avrà modo di esibire le prove su questo fantomatico incontro, in tribunale, come lui stesso ha detto di voler fare”.
In un video pubblicato sulla propria pagina Facebook Davide Casaleggio ha smentito di aver incontrato Matteo Salvini:
“Il direttore Calabresi non ha accettato la mia smentita e mi ha accusato di aver dichiarato il falso, dandomi pubblicamente del bugiardo. Io ho una parola sola e la ribadisco. Non ho mai parlato con Matteo Salvini. Ed è intollerabile che la mia onorabilità venga messa in discussione in prima pagina su un quotidiano nazionale senza portare uno straccio di prova”.
Il figlio del cofondatore del Movimento 5 Stelle ha poi aggiunto:
“Io non voglio sapere le fonti di Repubblica e nessuno glielo ha chiesto. Io voglio che Repubblica pubblichi tutti i dettagli su questo fantomatico incontro, visto che Calabresi afferma di avere delle ‘ottime fonti’. Finora hanno scritto che ‘l’incontro si è svolto a Milano una decina di giorni fa prima che la trattativa sulla legge elettorale fallisse’. È un po’ pochino. Ci dica invece quando è stato fatto l’incontro e dove si è svolto: due ‘ottime fonti’ dovrebbero saperlo. Venga pubblicato il luogo preciso, il giorno preciso e l’ora precisa. Io pubblicherò la mia agenda personale e dimostrerò a tutti dove mi trovavo e cosa facevo quel giorno, se necessario con l’ausilio di testimoni.
Se sarà dimostrato, e sarà dimostrato, che io il giorno indicato ho fatto altro, allora credo che coerentemente il direttore Calabresi dovrà immediatamente dimettersi. Se il direttore Calabresi invece lancia il sasso ma nasconde la mano, e si rifiuta di pubblicare la data precisa dell’incontro allora prenderemo atto del fatto che si sono inventati tutto di sana pianta e procederò alle vie legali, tramite la richiesta di costituzione di un Giurì d’onore o con una querela, per tutelare la mia onorabilità”, conclude il figlio del cofondatore dell’M5S”.
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