lunedì 15 maggio 2017

ULTIM'ORA - BUFERA PD: I CARABINIERI LO HANNO APPENA ARRESTATO

Migranti, arrestati parroco e capo Misericordia Isola Capo Rizzuto

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Don Edoardo Scordio, parroco di Isola Capo Rizzuto e il capo della Misericordia del paese stesso Leonardo Sacco sono stati arrestati nell’ambito dell’operazione Jonny contro la cosca Arena.
La Misericordia di Isola Capo Rizzuto gestisce il Cara dell’isola, uno dei centri di accoglienza per i migranti più grandi d’Europa.
Riporta Il Corriere della Sera:
“Il Centro di accoglienza richiedenti asilo di “Sant’Anna” di Isola Capo Rizzuto «infiltrato» dai clan della ‘ndrangheta. È questa la pesantissima accusa che ha fatto scattare il fermo di 68 persone, tra cui Leonardo Sacco, Governatore della “Fraternita di Misericordia”, l’Ente che gestisce il Centro di Isola.

È l’operazione “Johnny”, scattata all’alba di oggi, che ricostruisce – secondo i magistrati di Catanzaro guidati dal procuratore Nicola Gratteri – quello che accadeva dentro il Cara di Isola Capo Rizzuto, come si muoveva la cosca e chi era il “colletto bianco” degli Arena che gestiva per conto della famiglia di ‘ndrangheta i contratti di appalto e forniture con la Prefettura per i 1.500 migranti ospiti di quella che è considerata la più grande struttura d’accoglienza d’Europa, con i suoi cinque ettari di superficie. Secondo l’accusa degli oltre 100 milioni di euro assegnati alla struttura, almeno 30 sarebbero stati dirottati verso i clan. Oltre ai fermi, sono scattai i sequestri di appartamenti e macchine di lusso.”
Leggiamo sul Messaggero:
“I provvedimenti disposti dalla Direzione Distrettuale Antimafia guidata dal Procuratore Capo Nicola Gratteri, a seguito di indagini coordinate dal Procuratore aggiunto Vincenzo Luberto, hanno smantellato la storica e potentissima cosca di ‘ndrangheta facente capo alla famiglia Arena, al centro di articolati traffici delittuosi nelle provincie di Catanzaro e Crotone. Dalle indagini, spiega una nota, oltre alle tradizionali dinamiche criminali legate alle estorsioni, capillarmente esercitate sul territorio catanzarese e su quello crotonese, è emerso che la cosca controllava, a fini di lucro, la gestione del centro di accoglienza per migranti di Isola Capo Rizzuto e coltivava ingenti interessi nelle attività legate al gioco ed alle scommesse”.

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