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Giacomo Amadori su La Verità parla dei rapporti tra il padre dell’ex ministra Boschi Pier Luigi e il massone dichiarato Valeriano Mureddu, arrestato nel febbraio scorso.
Il padre della Boschi inizia a essere notato nei vertici di Banca Etruria quando la figlia giura come ministra nel febbraio 2014. Lei gli consiglia di uscire dal cda dell’istituto, ma lui ci rimane.
Scrive Amadori:
“Un testimone privilegiato di quei giorni convulsi rivela alla Verità: «La figlia all’ inizio gli aveva consigliato di uscire dal cda di Etruria. Lo confidava lui stesso. Ma lui, invece, un po’ per d’ ambizione e un po’ per arroganza, volle rimanere al suo posto». E i suoi errori non sono finiti. Pier Luigi si affida alle persone sbagliate, si lascia blandire e consigliare da massoni e bancarottieri. In quel periodo ha come suggeritore un apprendista faccendiere, Valeriano Mureddu, con cui aveva condiviso in passato alcuni affari legati al commercio dell’ olio e del vino. Mureddu, arrestato a febbraio per bancarotta, è un personaggio indecifrabile: massone dichiarato, piccoli occhi color ghiaccio, si vanta in giro di lavorare con non meglio precisati servizi segreti esteri”.
Il giornalista prosegue raccontando le missioni di Pier Luigi Boschi:
“Mureddu mette a disposizione di Boschi i buoni uffici di personaggi assai chiacchierati e il padre della ministra decide di giovarsene. Il nome più scomodo è quello di Flavio Carboni, uscito dalle nebbie degli anni Ottanta con accuse infamanti, diverse assoluzioni e una condanna definitiva per il crac del famigerato Banco ambrosiano.
Nella primavera 2014, Boschi va in missione nella capitale in più occasioni e senza colleghi. Saltuariamente lo accompagna il presidente Lorenzo Rosi. In quel periodo da una parte ci sono gli incontri ufficiali, i tentativi del governo di trovare una soluzione alle varie crisi bancarie, gli abboccamenti con la Popolare di Vicenza e con Unicredit e dall’ altra le sortite solitarie di Pier Luigi, convinto di risolvere i problemi grazie a faccendieri e massoni. «Mi risulta che a Roma incontrasse, per lo più in pausa pranzo, un personaggio fuori da Palazzo Koch, il quale poi saliva in sede e riferiva l’ esito dell’ incontro. Gli abboccamenti avvenivano vicino alla sede di Banca d’ Italia», ricorda un ex dirigente di Etruria. Pier Luigi citava come mediatore un uomo che aveva lavorato in via Nazionale e che poi si era dedicato all’ attività di consulenza. Qualcuno ci suggerisce il nome di un influente ex ispettore capo”.
In quel momento, secondo le fonti della Verità, il direttorio di via Bankitalia era diviso: da una parte il governatore Ignazio Visco e Carmelo Barbagallo, poco sensibili ai desiderata dell’ esecutivo, e dall’ altro i membri considerati più filogovernativi. In un appunto del 4 giugno 2014, dettato da Mureddu a un suo collaboratore, si legge: «Nominativi della Banca d’ Italia Luigi Federico Signorini, Fabio Panetta, Valeria Sannucci già contattati». Secondo il massone toscano qualcuno a lui legato era riuscito ad avvicinare tre membri su cinque del direttorio.
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RispondiEliminaVolano gli stracci e tutti guardano a Matteo Renzi che a sua volta guarda a Sergio Mattarella...sicche' va' tanto la gatta al lardo che ci lascia lo zampino non so'di chi e di che cosa consistera' la legge eletterole..io il premio di maggioranza per legarmi mani e piedi glielo davo in culo.
RispondiEliminaaspettiamo la querela per de bortoli; farà mica la stessa fine del "lascio la politica se perdo il referendum".-
RispondiEliminase aspetti la querelaa de baryoli o l'apertura di un'inchiesta ci terremo questi a vita
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