lunedì 8 ottobre 2018

Ridicolo Scalfari, così il super parassita si permette di insultare il Ministro Savona





Scalfari: ‘Quanto detto da Savona è catastrofico: la sua è la politica del peggio del peggio’



Eugenio Scalfari nel suo articolo di domenica 7 ottobre su la Repubblica, attacca duramente Paolo Savona.

“C’è tuttavia qualcuno che pensa che Draghi sia inutilmente pessimista e che il governo debba insistere e anzi accrescere la manovra, caratterizzata dal famoso 2,4: è Paolo Savona, ministro degli Affari europei con un lungo passato di studi e di interventi di politica economica” scrive il fondatore del quotidiano romano.


“Savona – spiega – è un ottantenne in in ottima forma fisica e fu tanti anni fa il numero tre della Banca d’Italia, all’epoca presieduta da Guido Carli. Il successore, quando Carli si dimise da governatore, fu Paolo Baffi. Dopo di lui, sarebbe toccato a Savona, il quale però uscì, come Carli, dalla Banca perché desiderava assumere altri impegni e altre cariche, in parte di carattere economico ma anche di carattere politico. E così è vissuto fino a oggi, e, non a caso, fa parte di questo governo.”

“La tesi di Savona – sottolinea il giornalista – differisce in tutto e per tutto da quella di Draghi. Per Savona il 2,4 è semplicemente un inizio che potrebbe e anzi dovrebbe essere decisamente più alto, arrivando fino al 3 per cento. Questo tuttavia non basta affatto alla politica economica italiana, secondo le idee di Savona, il quale non esclude e anzi sembra suggerire un’uscita dell’Italia dall’Europa e comunque dalla moneta unica. Se per cinque o sei anni noi fossimo liberi di fare una politica di sviluppo degli investimenti privati ma anche pubblici, restaurando una sorta di Iri, l’avvenire sarebbe assai migliore del presente per il popolo italiano.”

“Questo ha detto nei giorni scorsi Savona. A me sembra catastrofico, ma piacerà certamente al governo di cui egli fa parte. Mi auguro che la maggioranza dei cittadini che vota per i gialloverdi non sia solidale con una politica del peggio del peggio”, sostiene Scalfari.

“Il proposito di Savona di uscire dall’euro e dall’Europa è come una bomba a scoppio ritardato. Se i gialloverdi la facessero propria, l’Italia intera salterebbe per aria. Non dimentichiamo comunque che Savona è ministro in carica, dunque ricordiamocelo e seguiamo con attenzione quello che dice e quello che fa”, conclude.

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