venerdì 19 ottobre 2018

L'ultima barzelletta? il PD vuole denunciare Di Maio. Il motivo? da sbellicarsi dalle risate




Nel mirino della deputata Alessia Morani una frase in particolare contro l'ex premier del Partito Democratico: quel «capitali mafiosi...»



«Questo testo contiene un condono, uno scudo fiscale alla Renzi, come quelli che faceva Renzi e quindi non lo voterò». Poi, negli studi di Porta a Porta, il vicepremier Luigi Di Maio ha parlato di chiaramente di rientro dall'estero di capitali mafiosi. Ed è qui che il Partito Democratico è insorto. In prima linea la deputata dem Alessia Morani che su Facebook è partita al contrattacco: «La sceneggiata andata in onda ieri sera nel salotto di Vespa era delle peggiori: un vicepresidente del Consiglio in stato confusionale, che finge di non aver letto un decreto del governo che rappresenta ai massimi livelli, che minaccia di andare in procura, che vede manine e complotti ovunque e si agita disperato sulla sedia fino a dire la qualunque. Finchè arriva un comunicato del Quirinale che riporta alla realtà Di Maio: il decreto fiscale non è mai arrivato al Presidente della Repubblica. A questo punto viene da pensare che si tratti di un decreto che si autodistrugge come un messaggio di Telegram».

L'invito a Renzi: «Deve querelare Di Maio»
»Preso allora dalla disperazione» continua Alessia Morani nel suo attacco «Di Maio gioca la carta che conosce meglio: la calunnia. E comincia a delirare su Renzi, accusandolo addirittura di avere fatto rientrare dall'estero capitali mafiosi. Una vergogna. Invece di prendersi le sue responsabilità getta fango su altri. Accusare Renzi e il nostro governo di aver avvantaggiato chi commette reati è qualcosa che va oltre l'evidente disperazione dell'ex ragazzo che si riempiva la bocca con il grido onestà. È qualcosa che va denunciato subito: Renzi lo deve fare, deve immediatamente sporgere querela contro le parole diffamanti di Di Maio sul suo operato, su quello del nostro governo, tutelando se stesso e il Pd e segnando la differenza col movimento dei voltagabbana».

Di Maio e gli attacchi dei 'poteri forti'
In realtà nel mirino del vicepremier Di Maio non c'è alcun dito puntato contro nessuno. Nemmeno contro quello che per il giornali (di sinistra) è il 'sospettato numero uno', il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti: «Non mi permetterei mai» di accusarlo, ha spiegato. E «anche se ci fossero responsabilità della parte tecnica non mi perfmetterei mai di indicare nessuno fino a che non ci sarà la conclusione delle indagini. Abbiamo avvertito palazzo Chigi, che si premurerà di avvertire il Colle». Una cosa però, per Di Maio, è certa: «In questo governo stanno avvenendo tante cose inedite, tra cui tanti giochini. Non ci siamo fatti molti amici in questi anni, quindi ci sta che qualcuno provi a metterci lo sgambetto».

2 commenti:

  1. On. Di Maio e Salvini, insieme al Presidente Conte avete formato un triunvirato vincente. Non mollate e non vi scoraggiate, i cittadini italiani sono con voi. Avete la maggioranza in Parlamento per decidere qualsiasi cosa. State uniti non cedete ai ricatti, confidatevi più spesso. Una volta partito il Paese, con i provvedimenti che avete preso, si vedranno i frutti e nessuno potrà darvi torto, anzi passerete alla storia per aver preso l'Italia dal disordine e dalle incertezze e portarla a vivere nella serenità in piena democrazia.

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