giovedì 25 ottobre 2018

Il Senatore Lannutti stoppa l'UE: "La manovra non la modificheremo nella maniera più assoluta"





“La manovra la scriviamo noi e non la modificheremo nella maniera più assoluta”.



Lo ha detto il senatore del M5S Elio Lannutti parlando ai microfoni de “L’Italia s’è desta”, trasmissione radio condotta da Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.

“Juncker” ha detto l’esponente pentastellato “è la metafora dell’Europa, barcolla, lo devono sorreggere. E’ la metafora di un’Europa etilica dominata da piccoli funzionari, che in questa Commissione si sentono padre eterni e vorrebbero insegnare agli italiani come votare. Oettinger lo disse tempo fa: i mercati insegneranno agli italiani a non votare i populisti”.

“Noi” ha spiegato “abbiamo fatto la manovra del popolo, che è stata scritta a Roma e non a Bruxelles come in precedenza. A questi soloni piace tanto il mercato, ma se non c’è reddito come si alimentano i consumi? Poi quota 100, ce le ricordiamo le lacrime gratis della Fornero e il sangue degli italiani? Noi dobbiamo restituire i diritti a chi ha patito, a chi ha sofferto. I governi precedenti sono andati a baciare la pantofola di Juncker e della Merkel e hanno messo gli italiani in un regime di austerità che aumentato le diseguaglianze. Se Gentiloni e Renzi sono andati in Europa a prostrarsi, noi non ci andiamo in più col cappello in mano”.

Quanto al rapporto deficit/PIL, Lannutti ha osservato:

“Se dovessi fare correttivi altro che 2,4%, io farei il 3%. Questa Europa non va bene, bisogna rivederla. Noi rispettiamo l’Europa, ma non questi piccoli burocrati. Mi dispiace per tanti politici dalla memoria corta. Nel 2011 feci una denuncia contro le agenzie di rating. Ma quando lo spread veniva utilizzato dai brigatisti della finanza contro Berlusconi non andava bene, se oggi viene utilizzato contro il governo del popolo allora va bene e fanno il tifo per lo spread”.

Sulle banche il senatore pentastellato ha dichiarato:

“Con noi non si scherza e lo dimostreremo. Se questi signori delle banche faranno i furbetti gli taglieremo le unghie. Hanno avuto 15 decreti a favore delle banche a spese nostre. Le banche le hanno fatte saltare i cosiddetti ‘capaci’. La pezza ce la stiamo mettendo noi”.

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