giovedì 8 marzo 2018

Squadra di governo 5 Stelle, Travaglio denuncia le balle della stampa


Non potendo attaccare più attaccare Grillo, che ha fatto un bel passo di lato, i fake media hanno attaccato Di Maio sostenendo che non può fare il premier perché non ha mai lavorato, non ha esperienza nelle istituzioni e sbaglia i congiuntivi.


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Di Maio, invece, ha dimostrato di aver lavorato, di avere esperienza come vicepresidente della Camera e di aver condotto una campagna elettorale ad altissimi livelli.

Poi, non trovando altri motivi per andargli contro, i giornaloni sono passati all’attacco della squadra di governo 5 Stelle.

Marco Travaglio nel suo editoriale di oggi denuncia questo atteggiamento dei quotidiani italiani nei confronti del Movimento 5 Stelle e osserva che i candidati ministri pentastellati non sono “niente di eccezionale, nessun premio Nobel né Oscar né Pulitzer” ma, prosegue, “nemmeno impresentabili”, anzi, tutta gente piuttosto esperta, almeno per curriculum.

Lo stesso non si può dire per i curricula dei ministri dei precedenti governi, di cui i giornaloni non si sono occupati ma che sono di interesse pubblico. Travaglio passa in rassegna alcuni del centrosinistra

“La falsa laureata e manco diplomata Fedeli all’Istruzione, la dottoressa con tesi copiata Madia alla PA, la diplomata Lorenzin alla Sanità, il diplomato Orlando alla Giustizia, gli avvocaticchi Alfano agli Esteri e Boschi alle Riforme, l’esperto di calcetto & coop rosse Poletti al Welfare, il plurimedagliato alle Olimpiadi Consip Luca Lotti allo Sport, l’imprenditrice della moda Angela D’Onghia viceministra dell’Istruzione, il dermatologo Soro alla Privacy e altri con la faccia come il curriculum.”

E alcuni del centrodestra:

“l’ingegnere esperto in abbattimento di rumori Castelli alla Giustizia, il corruttore di giudici Previti alla Difesa, l’amico dei camorristi Cosentino al Cipe, l’intellettuale Gasparri alle Telecomunicazioni, la calippa Pascale candidata alle Provinciali di Napoli, l’igienista dentale Minetti consigliera regionale in Lombardia, la escort D’Addario candidata alle Comunali di Bari e via primeggiando”

“Poteva fare di meglio Di Maio? Certo che poteva, ma – aggiunge il direttore del Fatto Quotidiano – le aspettative create dalla black propaganda contro i 5Stelle erano così terrificanti che ora finiscono col nobilitare anche oltre i meriti la lista dei loro “ministri preventivi”. Il solito boomerang, come per Spelacchio e per la campagna sui furbetti dello stipendio pieno”.

Il giornalista poi attacca La Stampa per le balle raccontate sui 5 Stelle durante la campagna elettorale:

“La Stampa, non sapendo più che inventarsi (fake news putiniane a parte, negli ultimi due mesi è riuscita ad annunciare sia il governo 5Stelle-Lega Nord sia il governo 5Stelle-Pd-LeU), titola: “Di Maio, la squadra dei prof sconosciuti”. Avrebbe preferito i prof fin troppo conosciuti che scrivono su Stampubblica, lavorano per la Fiat o per De Benedetti o per qualche banca limitrofa, i famosi prof che, quando si tratta di difendere lorsignori e scaricare i costi delle crisi sui poveracci, mettono sempre una parola buona”.

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