mercoledì 7 marzo 2018

Corruzione, indagato il neoeletto di Forza Italia Cappellacci


L’ex governatore della Sardegna Ugo Cappellacci è indagato dalla procura di Cagliari.


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Cappellacci, candidato alle elezioni di domenica scorsa con Forza Italia, è stato sconfitto al collegio uninominale dal candidato del Movimento 5 stelle ma poi è stato ripescato al proporzionale e quindi eletto parlamentare.

I reati ipotizzati sono corruzione, peculato e truffa.

Riporta L’Unione Sarda:

“La Procura di Cagliari ha aperto un’inchiesta per corruzione, peculato, truffa e bancarotta a carico di nove persone che coinvolge, tra gli altri, l’ex governatore Ugo Cappellacci, l’ex assessore all’Industria Alessandra Zedda, i commercialisti Antonio Tilocca e Piero Sanna Randaccio, colleghi di studio del neoparlamentare.

I pm Emanuele Secci e Diana Lecca ritengono che l’ex presidente della Regione sfruttando il suo ruolo abbia fatto delle pressioni per far arrivare, tramite il fondo Zernike, 750mila euro di finanziamenti pubblici a una società priva dei requisiti, ricevendo in cambio una tangente da 80mila euro.

È il nocciolo di un’inchiesta della Procura che coinvolge nove persone: Cappellacci, Sanna Randaccio, Tilocca e Mallus rispondono di corruzione e, con Zedda e Bonanni, di peculato; Mallus è accusato anche di truffa e, con Sanna, Zualdi e Bonanni, di bancarotta.

Reato contestato infine al commercialista Carlo Dessalvi che, però, per gli stessi inquirenti avrebbe rivestito un ruolo marginale.”

Leggiamo sul Fatto Quotidiano che “l’inchiesta, inoltre, si sta concentrando sull’attività della società d’investimenti Zernike Meta Venture capital spa, molto attiva nell’isola, vincitrice di un bando Por all’epoca dell’amministrazione regionale guidata proprio da Cappellacci per la gestione di 17 milioni destinati a imprese innovative.”

Secondo La Nuova Sardegna “l’inchiesta della Procura, nata dall’indagine su un fallimento societario, ha poi svoltato sulle modalità di erogazione del finanziamento da 750mila euro: i magistrati ipotizzano che l’azienda non avesse i requisiti e lo abbia ottenuto solo grazie alla pressione di chi all’epoca governava la Regione.”

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