martedì 12 febbraio 2019

Il giornalista Scanzi scrive una lettera a Di Maio: "Presidente, imiti Conte: meno chiacchiere, più lavoro"



Ecco la lettera del giornalista Andrea Scanzi inviata a Luigi Di Maio:

"Egregio Vicepresidente Di Maio, le scrivo la presente, che spero leggerà. Sono uno dei tanti che non rimpiangerà mai quella tragedia storica chiamata renzismo e ride molto quando i fan vedovili di Boschi & altri demoni gridano ora al “peggior governo di sempre”. Poveretti: neanche ricordano il Berlusconi 2001-2006, autentica vergogna a cui il centrosinistra si oppose con la fermezza di un fagiolo depresso. Il Salvimaio, invero sempre più bruttino, contiene buone cose e troiai autentici. E – soprattutto – al Salvimaio subentrerà il Salvusconi: ovvero il male assoluto. Avverto, in giro, un grande senso di “disillusione e smarrimento”. Che è poi anche il mio. Aggiungo che non me ne frega nulla di Macron, che ogni volta che usano a caso le parole “fascismo” e “razzismo” mi vien quasi voglia di difendere Salvini (è un paradosso, eh) e che tutti i media che vi tratteggiano come “brutti sporchi e cattivi”, da ultimo lo scatenato Pansa ospite del mansueto Formigli, fanno il vostro gioco. Godete di un’opposizione quasi sempre ridicola e insopportabile, e (solo?) per questo avete ancora come governo il 60% o giù di lì dei consensi.
Ciò nonostante, trovo che il suo M5S stia vivendo una fase oltremodo confusa e deludente, come confermano i sondaggi e la prevedibilissima scoppola in Abruzzo. Da qui alcune considerazioni.

1. Dire che siete meglio di Renzi è una banalità ridondante e puerile: anche un ramarro sgozzato lo sarebbe. Se io mi proponessi a una donna dicendole “Sai che son più figo di Orfini?”, lei mi sfanculerebbe subito. Giustamente.

2. Il mantra “E’ colpa di quelli di prima” è il peggio del peggio della vecchia politica. Basta.

3. Toninelli ha torto anche quando ha ragione (e ha ragione spesso, sui contenuti). Spesso vi date la zappa sui piedi da soli e il problema della classe dirigente M5S esiste eccome.

4. Gli unici che non vi criticano mai sono i tifosi talebani che, anche nei confronti di questo giornale, dicono “Che bravi!” quando vi diamo ragione e “Che servi!” quando solleviamo critiche. Siete una forza politica o una curva di calcio?

5. Lei parla di “boom economico”, Conte di “2019 fantastico”, la Trenta di “ottimismo profumo della vita”. Ecco: oltre a fracassare le gonadi, l’ottimismo stolto è esattamente ciò che ha ammazzato Renzi. Sveglia.

5 bis. Il suo post su Sanremo era una “poracciata” senza precedenti: queste cose le lasci a gente che non conta nulla, tipo Sibilia.

6. Lei dice di fregarsene dei sondaggi, perché vi sottovalutano sempre. Si ricorda per caso cosa dicevano i sondaggi del 2014 e come andò poi a finire?

7. Stare dalla parte dell’improponibile Giarrusso e non di Morra, sulla vicenda sì/no a Salvini-Diciotti, è un capolavoro di incoerenza tremebondo.

8. Salvini non fa nulla di concreto, ma sale; voi vi fate il mazzo, ma scendete. E’ solo colpa dei giornalisti cinici e bari?

9. Non parli di “democrazie millenarie”, Francia o non Francia. Nel dubbio usi sempre la parola “decennio”. La “democrazia” è di per sé labile. Praticamente impalpabile.

10. Quando parlate di Salvini fate spesso i pesci in barile e per questo avete rispolverato il randellatore Di Battista. Ma l’escamotage non sta pagando. Sappia che questa vostra pavidità nei confronti di Salvini è uno dei motivi dell’erosione di consensi.

10 e lode. Conte, con cui di recente ha litigato di brutto, è il 5 Stelle che piace di più agli italiani. Sa perché? Perché parla poco e talora male (l’inglese, quantomeno), ma lavora tanto e tutto sommato bene. Concretezza tanta, proclami pochi. Prenderlo come esempio, no?
Potrei andare avanti, ma mi fermo qui. Per ora."

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