mercoledì 6 settembre 2017

FALSI CERTIFICATI DI RESIDENZA IN CAMBIO DEL VOTO ALLE PRIMARIE. ECCO A COSA SERVONO I CLANDESTINI CHE TANTO STANNO A CUORE AI PARASSITI DEL PD


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(Articolo del 20 Marzo 2015)
Donne romene ridotte a schiave e sfruttate per voto alle primarie Pd
Arrestati il responsabile dell’Ufficio anagrafe del Comune di Eboli e un imprenditore che controllava gli extracomunitari. Certificati falsi per farle restare in Italia

Falsi certificati di residenza e codici fiscali per stranieri in cambio di un voto alle primarie del Pd per le elezioni comunali. Era questo uno degli accordi che Giuseppe Mazzini, dirigente dell’Ufficio anagrafe del Comune di Eboli, padre di un consigliere comunale uscente, aveva stabilito con un gruppo criminale della Piana del Sele specializzato nello sfruttamento di lavoratori stranieri. Il funzionario garantiva la documentazione falsa dal Comune e in cambio otteneva voti da poter gestire a seconda delle necessità alle primarie del Pd. Le indagini sono, adesso, a un ulteriore punto di approfondimento per capire in che modo questi potenziali voti siano stati utilizzati. Nell’indagine è coinvolto anche un imprenditore, Emanuele Valletta, titolare del camping Paestum a Marina di Eboli, anche lui in manette perchè riferimento territoriale del gruppo criminale. L’uomo, 35 anni, era stato già arrestato per una truffa all’Enel e per sfruttamento di stranieri nell’aprile dello scorso anno. Il blitz dei carabinieri di Salerno è scattato questa mattina all’alba. Ai domiciliari sono finiti anche alcuni stranieri: Liviu Boldijar, Monica Romocea, Florin Erdei, Elena David, Said Bougataya, Tariq Laazar, El Khadir Ounaissi.

La vicenda

L’indagine nasce da una inchiesta più ampia, che sempre oggi ha portato all’arresto di nove persone della procura distrettuale antimafia di Salerno e dei carabinieri del Ros contro la tratta di esseri umani. Al centro delle indagini un’organizzazione transnazionale multietnica specializzata nella tratta di cittadine romene da sfruttare in aziende agricole, sottopagate e vessate con minacce e violenze. In questa operazione è stato scoperto il rapporto con il funzionario del comune di Eboli, Giuseppe Mazzini, che facilitava il rilascio dei documenti per la regolarizzazione delle donne che poi venivano sfruttate dall’organizzazione che faceva riferimento a Valletta.

Le vessazioni

Erano soprattutto donne rumene ad essere sfruttare da questa organizzazione criminale. Alle vittime venivano anche tolti i documenti di identità per limitarne la libertà di movimento. Erano costrette a vivere in un camping in stato di abbandono, privo dei minimi requisiti igienico-sanitari di abitabilità: con il miraggio di posti di lavoro ben pagati le vittime venivano convinte a trasferirsi in Italia, dove venivano sfruttate per il lavoro nei campi. Tra l’altro, le donne subivano la trattenuta di una parte dei compensi ed erano costrette a pagare somme esorbitanti per l’alloggio nel camping e il trasporto sui luoghi di lavoro.

Il precedente

Potrebbe risalire già a due anni fa lo sfruttamento degli stranieri per farli votare alle primarie del Pd. Ed è molto probabile che questa inchiesta si intrecci con una denuncia arrivata, proprio su Eboli, in occasione delle consultazioni del partito democratico per la scelta dei candidati alle elezioni parlamentari. In quella occasione fu Simone Valiante, oggi deputato, a segnalare ai carabinieri strane presenze ai seggi e afflussi anomali anche da parte di cittadini stranieri.



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