mercoledì 20 settembre 2017

In Spagna scoppia la "rivoluzione" per la democrazia. Ecco cosa sta succedendo

Migliaia protestano in strada a Barcellona al grido di "Vogliamo essere liberi". L'8 settembre l'esecutivo catalano è stato denunciato in blocco da Madrid per "disobbedienza, abuso di potere e malversazione di denaro pubblico" per aver firmato il decreto di convocazione del referendum sull'indipendenza. La Corte costituzionale ha sospeso la consultazione


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Lo scontro tra Madrid e Barcellona sale di livello a dieci giorni dalla data prevista per il referendum sull’indipendenza catalana, che è stato peraltro sospeso dalla Corte costituzionale spagnola. Mercoledì mattina la Guardia Civil spagnola ha arrestato nelle sedi del governo catalano 14 persone legate all’organizzazione del voto: tra loro anche Josep Maria Jové, segretario dell’Economia e braccio destro del vicepresidente catalano Oriol Junqueras, e molti funzionari ministeriali. Nel corso dell’operazione – 22 le perquisizioni effettuate – il corpo di gendarmeria ha setacciato, alla ricerca di “prove”, l’Agenzia tributaria della Catalogna e i dipartimenti dell’economia, degli esteri, del lavoro e degli affari sociali del governo catalano, che l’8 settembre è stato denunciato in blocco per “disobbedienza, abuso di potere e malversazione di denaro pubblico proprio per aver firmato il decreto di convocazione del referendum. A quanto scrive El Mundo, l’operazione puntava a smantellare completamente la rete logistica e organizzativa del referendum. Il sindaco di Barcellona Ada Colau, eletta con Podemos, ha definito il blitz “uno scandalo democratico” e il suo partito En Comu Podem ha invitato a manifestare contro “l’attacco” del governo alle istituzioni catalane.







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