martedì 4 dicembre 2018

Gli attacchi a Di Maio non vanno a segno: il M5s cresce







Se gli avversari politici erano convinti che attaccare Luigi Di Maio, per le vicende del lavoro nero nell'azienda del padre Antonio, avrebbe portato gli elettori ad allontanarsi dal Movimento 5 stelle, hanno fatto male i loro conti. La tempesta mediatica scatenatasi dopo l'inchiesta delle Iene, infatti, ha avuto un paradossale effetto contrario sui consensi dei pentastellati, che negli ultimi sette giorni sono addirittura cresciuti, e per giunta più di qualunque altro partito.


Statistiche elettorali
Il sondaggio settimanale realizzato dall'istituto Swg per il TgLa7, infatti, misura il M5s al 27,3%, con una crescita di 0,8 punti rispetto all'ultima stima datata 26 novembre. Una buona notizia per il Movimento, che inizia dunque un recupero del terreno perso nei mesi passati rispetto alle ultime elezioni politiche del 4 marzo. Lo stesso andamento si riscontra anche per tutto il governo, visto che contemporaneamente anche la Lega continua a salire (seppure in misura più contenuta, dello 0,5%), attestandosi sul 32%, sempre con circa cinque punti di vantaggio rispetto agli alleati di maggioranza. In calo, invece, si confermano sia il Partito democratico (-0,2%), sia Forza Italia (-0,2%), sia Fratelli d'Italia (-0,2%).

Spiegazioni politiche
Il caso Di Maio, già dunque sgonfiatosi sul piano del consenso, sta del resto esaurendo anche la sua spinta politica. Il diretto interessato, dal canto suo, ha infatti promesso una pronta e definitiva soluzione del caso della ditta di famiglia: «L'attività imprenditoriale della Srl è cessata da oltre un anno e oggi la stessa verrà posta in liquidazione – ha affermato il vicepremier, in un'intervista al Fatto quotidiano in relazione all'azienda di suo padre che ha ricevuto in donazione assieme alla sorella – Poiché ho già dichiarato di non essermi mai occupato di fatti di gestione, di essere stato operaio della ditta di mia madre per soli quattro mesi e di aver aperto il cancello del deposito di mio padre qualche volta e niente più, non potendomi ora occupare del controllo di legalità e della revisione contabile postumi delle aziende di famiglia io direi di finirla qui perché devo occuparmi dei problemi del paese». Il comportamento del leader del M5s gli è valso anche la difesa del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte: «Lo apprezzo per come sta gestendo questo momento – ha commentato in un'intervista ad Avvenire – Di fronte a una inchiesta giornalistica 'invasiva' si sta mostrando, l'ha detto lo stesso giornalista, il più trasparente tra i politici italiani. Comprendo il suo rammarico e gli esprimo la mia solidarietà».

1 commento:

  1. COME E POSSIBILE CHE SI SIA RAGGIUNTO UN TALE LIVELLO DI IGNORANZA DA PARTE DI ALCUNI GIORNALISTI GIANNIZERI PIEGATI IN GINOCCHIO DAI LORO EDITORI CHE PER COMPARIRE PERDONO LA LORO DIGNITA'

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