sabato 24 giugno 2017
L’HANNO BECCATO! RENZI ALLA VIGILIA DEI BALLOTTAGGI? ECCO DOVE E’ SCAPPATO SENTENDO PUZZA DI SCONFITTA
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Inutile aspettarsi qualche sorpresa dell’ ultima ora, magari un blitz alla chiusura di un candidato del centrosinistra in corsa negli oltre cento ballottaggi di domenica. Matteo Renzi si è preso qualche giorno di vacanza. Lontano da Roma e da Firenze. Lontano da un turno amministrativo che per il Pd si presenta molto incerto e che il segretario dem intende confinare il più possibile a una dimensione locale.
Del resto è una scelta reciproca: nessuno candidato ha pressato per averlo presente, anche perché ben pochi di quelli in corsa sono espressione renziana. Non lo è Gianni Crivello a Genova, che è persino più a sinistra del Pd, non lo è Paolo Manfredini a La Spezia, non lo è Alessandro Tambellini, sindaco uscente di Lucca, per non parlare di Verona, dove il Pd sostiene Patrizia Bisinella, compagna di Flavio Tosi.
Al Nazareno il clima è di massima prudenza. Si ripete che tutte le sfide sono «aperte», «l’ esito è imponderabile». Gli ultimi sondaggi darebbero il centrosinistra avanti a Belluno, dove il sindaco uscente, Jacopo Massaro, è sostenuto da tre liste civiche (il Pd ne appoggiava un altro, rimasto fuori dal secondo turno), all’ Aquila, con Americo Di Benedetto, e a Pistoia, roccaforte toscana, con Samuele Bertinelli in corsa per un secondo mandato. Più preoccupazione, invece, c’ è per Genova, La Spezia, Lucca, Monza e Sesto San Giovanni.
Ma è soprattutto il capoluogo ligure a impensierire: una sconfitta nel comune che dal Dopoguerra a oggi è sempre stato governato dalla sinistra sarebbe una ferita. Ieri il segretario del Pd si è fatto vivo con un post, su Facebook ma per commentare gli ultimi dati economici, che timidamente registrano l’ inizio di una risalita. Nel Nord Est.
Ma perfino al Sud. «L’ Italia cresce più delle previsioni. Cresce ancora meno dei nostri progetti e sogni. Ma cresce molto più degli incubi dei commentatori che per mesi ci hanno fatto la morale». Merito del «lavoro certosino degli imprenditori e dei lavoratori», ma anche «delle misure di questi anni: il Jobs Act, il superammortamento prima e l’ iperammortamento poi, la riduzione delle Tasse Irap-Ires-Iri-Imu-Tasi, Industria 4.0 e i Pir.
Abbiamo scommesso sull’ Italia quando in tanti dicevano che era finita: oggi la realtà dimostra che quella scommessa era giusta e doverosa». Nessun accenno ai ballottaggi. Renzi prova a concentrarsi sull’agenda del Paese, sui “problemi” degli italiani. E sul libro a cui ha lavorato dopo l’ addio a Palazzo Chigi. Con un occhio ai movimenti che ci sono a sinistra del Pd.
Giuliano Pisapia è sempre più orientato a costruire un soggetto «alternativo» al Pd. Mdp cerca un dialogo con la minoranza interna al Pd guidata da Andrea Orlando, sperando che un cattivo esito dei ballottaggi dia forza agli oppositori di Renzi. Ma è una scommessa difficile.
Se la legge elettorale non cambia, e per ora sembra così, gli appelli alla coalizione sono destinati a cadere nel vuoto.
di Elisa Calessi
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