giovedì 2 maggio 2019

Storico Conte! Siri deve dimettersi, per la prima volta un Premier fa fuori un condannato dal Governo



Il premier Giuseppe Conte proporrà al prossimo Consiglio dei ministri la revoca della nomina del sottosegretario ai Trasporti e alle Infrastrutture, Armando Siri, indagato per corruzione nell’ambito dell’inchiesta sull’eolico siciliano. E’ quanto ha annunciato lo stesso presidente del Consiglio sciogliendo la riserva che da giorni era oggetto di dibattito politico e scontro tra Lega e M5S.

Conte ha parlato di una “proposta che non comporta il fatto che io mi voglia ergere a giudice, le mie valutazioni sono politiche e questo non vuol dire che Armando Siri sia colpevole, è coinvolto in indagini preliminari, non deve essere sottoposto a una gogna mediatica e processo mediatico sommario”.

“Uso un approccio differente – ha aggiunto Conte nel corso di una conferenza stampa – rispetto alle correnti semplificazioni con una distinzione manichea tra approccio giustizialista per cui un semplice avviso di garanzia è una macchia e a un approccio garantista per cui dovrebbe valere il principio di innocenza sempre. Ritengo che la politica con la P maiuscola debba rifuggire questi opposti e saper discernere caso per caso assumendosi la responsabilità di valutare la singola situazione”.

“Noi dobbiamo essere credibili – ha aggiunto il premier -, responsabili, le dimissioni o si danno o non si danno, le dimissioni future non hanno molto senso. Ho incontrato il sottosegretario Siri lunedì sera, nel colloquio mi ha fornito dettagli sulla sua vicenda giuridica. Ho sempre rivendicato per questo governo un alto tasso di etica pubblica, nel caso di specie il sottosegretario, è normale ricevere suggerimenti per modifiche di norme, come governo dobbiamo valutare se queste norme perseguono l’interesse generale, in questo caso la norma non avrebbe offerto agli imprenditori parità di chance. La norma non era generale e astratta, ho quindi valutato la necessità di dimissioni del sottosegretario”.

“Invito la Lega – ha aggiunto Conte – a comprendere che questa soluzione non significa condanna di un suo esponente e non si lasci guidare da una reazione corporativa, ma si lasci ispirare da una complessiva e superiore valutazione”. Conte ha invitato anche il M5S a “non approfittare di questa soluzione per cantare vittoria”. “Invito la stampa – ha detto ancora il presidente del Consiglio – a lasciare alla magistratura il compito di celebrare i processi, e invito i cittadini italiani a nutrire fiducia nella politica”.

Siri, nel tardo pomeriggio, aveva rilasciato una dichiarazione annunciando che avrebbe fatto un passo indietro solo dopo aver ricevuto notizie dalla magistratura. “Dal primo momento – ha detto il sottosegretario – ho detto di voler essere immediatamente ascoltato dai magistrati per chiarire la mia posizione. La disponibilità dei magistrati ad essere ascoltato c’è e confido di poterlo fare a brevissimo”.

“Sono innocente – ha aggiunto l’esponente leghista -, ribadisco di avere sempre agito correttamente, nel rispetto della legge e delle istituzioni, e di non avere nulla da nascondere. Proprio per questo, vivo questa situazione con senso di profonda amarezza. Confido che una volta sentito dai magistrati la mia posizione possa essere archiviata in tempi brevi. Qualora ciò non dovesse accadere, entro 15 giorni, sarò il primo a voler fare un passo indietro, rimettendo il mio mandato, non perché colpevole, bensì per profondo rispetto del ruolo che ricopro”.


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