mercoledì 7 novembre 2018

Cene, viaggi e albergo? Boeri li fa pagare con soldi dei pensionati: non bastava lo stipendio da sultano! Ecco gli odiosi benefit del presidente Inps



Carmine Gazzanni per “la Notizia Giornale”


Tempi duri per Tito Boeri. D’altronde che non corra buon sangue tra il presidente dell’Inps e il Governo gialloverde è cosa nota. E qualche uscita, forse anche un po’ azzardata, di esponenti dell’Esecutivo, fanno ipotizzare una sua prossima uscita di scena. Nel frattempo, però, il professor Boeri può continuare a viaggiare, mangiare e dormire a spese dei contribuenti.

Tutto legittimo, per carità. Parliamo, infatti, di uno dei tanti privilegi che vivono e vegetano nei gangli della Pubblica amministrazione e di cui anche l’acerrimo nemico dei vitalizi, suo malgrado, gode.

Accanto alla retribuzione che legittimamente gli spetta (peraltro non è nemmeno tra le più alte del mondo dirigenziale statale) e che ammonta a circa 104mila euro lordi annui, il presidente ha diritto a spese per vitto, alloggio e viaggi interamente coperte dalle casse pubbliche.

E così scopriamo che nei primi sei mesi del 2018, secondo il report pubblicato direttamente dall’Istituto previdenziale, sono stati spesi circa 23mila euro: 11.368 euro dal primo gennaio 2018 al 31 marzo, e 11.575 euro dal primo aprile al 30 giugno. Nel dettaglio parliamo di poco più di 1.163 euro per il vitto, 9.858 euro per l’alloggio e quasi 12mila euro per viaggi e spostamenti.

Per alcuni potrebbero sembrare pochi spiccioli. Eppure, volendo considerare una ventina di giorni lavorativi al mese e dunque 120 circa nel giro di sei mesi, tutto questo significa che il presidente dell’Inps è costato agli italiani 191 euro al giorno solodi viaggi, vitto e alloggio.

PRONTI, PARTENZA, VIA

Ma c’è di più. In quest’ultimo anno, infatti, l’economista ha di fatto speso più rispetto agli anni scorsi. Basta, anche in questo caso, avvalersi dei documenti che la stessa Inps mette a disposizione sulla sezione “amministrazione trasparente” del sito istituzionale.

Facendo un conto complessivo delle spese di viaggio, vitto e alloggio passate, scopriamo che dal primo gennaio 2017 al 31 marzo 2017 sono stati sborsati 10.277 euro; dal primo aprile al 30 giugno 9.179 euro; dal primo luglio al 30 settembre 9.504 euro; dal primo ottobre al 31 dicembre 10.883.

Se contiamo anche in questo caso ipotetici venti giorni lavorativi (e dunque 240 annui), ecco che scopriamo che in media l’anno scorso Boeri ha speso per vitto, viaggi e alloggio circa 166 euro al giorno. Ergo: da gennaio 2018 il presidente dell’Inps spende in media 25 euro in più ogni 24 ore. Non male.

IL FONDO A DISPOSIZIONE

C’è da dire, però, che il “privilegio” toccherà anche ad un eventuale sostituto di Boeri a capo dell’Istituto previdenziale. Che, anzi, potrà osare anche di più. Come ci fa sapere l’ufficio stampa dell’Inps, infatti, “il limite di spesa trimestrale per l’alloggio è di 5.400 euro” (Boeri arriva poco al di sotto).

Il limite per il vitto, invece, è giornaliero ed è fissato a 81 euro (arrotondato per difetto). Quindi “ipotizzando 20 giorni lavorativi mensili – dicono ancora dall’ufficio stampa – ciò implica 4.860 euro a trimestre di spese per il vitto”. In questo caso, come dimostrato, il presidente si è dimostrato decisamente parsimonioso.

Vedremo se lo saranno anche i suoi successori. Infine ci sono le spese per i viaggi, per i quali, al contrario delle prime due voci, non sono previsti limiti, ma “vengono rimborsati esclusivamente i viaggi fatti per motivi istituzionali e i viaggi da e per il luogo di residenza”. E questo spiega il motivo del gravoso esborso per Boeri, essendo l’economista residente a Milano.

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