giovedì 9 novembre 2017

Elezioni politiche 2018, finalmente (FORSE) abbiamo la data

Domenica 11 marzo 2018, italiani alle urne. Secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, è questa la data più probabile – praticamente quasi certa – per le elezioni politiche. Inizialmente si era parlato di domenica 4 marzo, poi ci sono state le indiscrezioni smentite categoricamente dal Quirinale sul voto a maggio e infine, dopo un compromesso tra le varie anime del Partito Democratico accettato anche da Forza Italia, la scelta pare proprio che sia caduta sul secondo weekend di marzo.


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Ovviamente la decisione formale spetta al Presidente della Repubblica, ma i canali informali tra il Colle e i principali partiti rappresentati in Parlamento sono ormai attivi. Intorno a Natale, comunque prima di Capodanno, Sergio Mattarella dovrebbe firmare il decreto di scioglimento delle Camere, poco dopo l’approvazione della Legge di Bilancio. Finiscono così su un binario morto due provvedimenti che hanno fatto molto discutere: lo ius soli e il taglio dei vitalizi dei parlamentari.

Il primo Renzi non lo vuole assolutamente, pena il tracollo ulteriore del Pd, il secondo in teoria farebbe guadagnare voti ma sarebbe un clamoroso boomerang visto che molti senatori dem non lo voterebbero mai, provocando così un disastro a livello di immagine. All’interno del Pd, tanto per cambiare, è in atto l’ennesimo braccio di ferro. Fonti parlamentari qualificate spiegano che l’ex premier non vuole affatto posticipare le urne a maggio; anzi, preme per le elezioni il prima possibile. Motivo? Evitare le primarie di coalizione ed evitare anche il logoramento interno.

In sostanza, Renzi (appoggiato da Orfini) punta a chiudere le liste entro fine dicembre, piazzando molti fedelissimi, e a non fare alcuna alleanza con Articolo 1-Mdp. Al contrario, tutta quella parte di Pd che vuole la coalizione con i bersaniani – da Orlando a Franceschini passando per Emiliano – punterebbe sull’allungamento dei tempi. Un elemento indispensabile se si vuole cercare un’intesa, difficilissima al momento, con la sinistra. Il compromesso al quale si sarebbe arrivati è quello di spostare in là la data di una settimana rispetto all’idea originaria (4 marzio), andando quindi alle urne domenica 11 marzo.

Dal Centrodestra, sponda Forza Italia, gli sherpa degli ex Cavaliere avrebbero già dato il loro ok informale senza quindi impuntarsi a tutti i costi sul 4 marzo. Meglio dare il via libera all’11 piuttosto che rischiare un ulteriore slittamento.

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