Le regioni Italiane sarebbero prossime a perdere centinaia di milioni di Euro.
Le amministrazione pubbliche territoriali regionali all’interno della conferenza delle Regioni avrebbero dovuto trovare l’accordo per tagliare i vitalizi d’oro e passare al sistema contributivo come accade alla camera e al senato.
Nell’ultima legge di bilancio era infatti apposto un ultimatum che intimava loro nel rispetto della loro autonomia di passare appunto al sistema contributivo pena il taglio del 20% dei trasferimenti dallo stato centrale alle altre amministrazioni pubbliche territoriali.
I singoli consigli regionali hanno tempo fino al 30 aprile prossimo per ricalcolare tutti i vitalizi degli ex secondo il metodo contributivo applicato alle pensioni di tutti gli italiani, esattamente come ha fatto la Camera con Roberto Fico e il Senato con Maria Elisabetta Casellati. Ma a quanto pare non hanno alcuna intenzione di procedere.
La legge di bilancio dice che se non lo faranno, lo Stato centrale taglierà loro il 20% dei trasferimenti extra spese della sanità oltre a qualche altra voce essenziale. Solo il Lazio rischierebbe di perdere 500 milioni di euro.
Le regioni potrebbero essere convinte che non tagliando i vitalizi non accadrebbe loro nulla ma anche il sottosegretario leghista all’Economia, Massimo Garavaglia, avverte che non ci saranno sconti ed eccezioni, e la legge si applicherà.
Sembra impossibile che ci sia ancora qualcuno che per difendere il privilegio di pochi ex consiglieri, che tra l’altro nessuno di loro farebbe la fame con il ricalcolo, sia disposto a fare mancare a tutti i cittadini miliardi di euro.
Una situazione vergognosa che dovrebbe far scuotere la coscienza di chi siede nelle poltrone dei consigli regionali, cosa che evidentemente non accade.
Probabilmente il fatto che la coscienza di questi politici sia occupata a pensare al proprio tornaconto economico futuro, gli impedisce di svolgere adeguatamente il proprio mestiere: quello di lavorare per il bene pubblico.
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