giovedì 1 marzo 2018
Tre Super Ministre per il M5S: Giannetakis all’Interno, Del Re agli Esteri, Trenta alla Difesa
La lista di Di Maio. Sono 18 i componenti del potenziale Governo M5S. Paola Giannetakis all’Interno, Emanuela Del Re agli Esteri, Elisabetta Trenta alla Difesa, Andrea Roventini all’Economia, Alfonso Bonafede alla Giustizia, Salvatore Giuliano all’Istruzione, Alberto Bonisoli ai Beni Culturali, Armando Bertolazzi alla Sanità, Riccardo Fraccaro ai Rapporti con il Parlamento, Pasquale Tridico al Lavoro, Alessandra Pesce all’Agricoltura, Giuseppe Conte alla P.A., Lorenzo Fioramonti allo Sviluppo economico, Mauro Coltorti a Infrastrutture e Trasporti, Sergio Costa all’Ambiente, Filomena Maggino alla Qualità della Vita e Sviluppo Sostenibile, Domenico Fioravanti allo Sport.
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“Oggi fissiamo un nuovo standard, un nuovo benchmark, un nuovo livello nei singoli Ministeri. Non è una proposta di governo di tecnici, le persone scelte mettono testa e cuore in ogni cosa che fanno, che conoscono la materia di cui si dovranno occupare, hanno esperienza manageriale, hanno capacità e umanità nell’affrontare le singole questioni” ha affermato il capo politico del Movimento 5 Stelle dal palco. “Sfido gli altri a fare meglio, ma non ho visto gli altri partiti cambiare. Noi mettiamo a disposizione del Paese queste persone, il 5 marzo saranno già operative per assumere il ruolo di ministro”.
Il ministro del Tesoro che M5S ha individuato è Andrea Roventini, professore alla Scuola superiore Sant’Anna di Pisa. Luigi Di Maio a Unomattina spiega che “Roventini ha l’età di Macron ma già scrive con un premio Nobel che è Stiglitz, con lui torneremo a fare politica espansiva”, spiega Di Maio.
Andrea Roventini, docente presso la Scuola superiore di S. Anna, 40 anni, è stato tra i partecipanti del convegno organizzato dal M5S “Lo Stato innovatore”. Su Twitter si descrive, nel suo profilo, come “keynesiano eretico”, pubblica lavori sul Journal of Evolutionary Economics e recentemente è tra i co-autori, assieme a Joseph Stiglitz, di un lavoro dal titolo “Rational Heuristics? Expetations and Behaviors od evolving economies with Heteregeneous interacting agent”.
In un ipotetico governo a 5 Stelle ci sarà poi Salvatore Giuliano all’Istruzione. “Sarebbe la prima volta che un docente scolastico prende un incarico come ministro. Giuliano infatti è un dirigente scolastico dell’istituto più rivoluzionario d’Italia, il Majorana di Brindisi, e sono stato da lui perché ha sviluppato una rete di e-book scolastici” ha affermato Luigi Di Maio nel corso dell’Aria che Tira su La7.
L’esordio di Giuliano è però una gaffe. Prima dice in tv che la Buona Scuola, la riforma varata dal Governo Renzi, non va cancellata ma è migliorata. Poi dopo qualche ora cambia versione: “È tutta da buttare e da riscrivere da capo. Oltre alle assunzioni fatte, e che restano, ne faremo altre. Ci tengo a far sapere inoltre che mi sono dimesso dal sindacato Anp il giorno successivo alla dichiarazione avvenuta in un convegno, dove Anp utilizzava il termine ‘docente contrastivo’ con riferimento ai docenti contrari alla buona scuola. Non scioperai in occasione dello sciopero del 5 maggio contro la 107 poiché coincideva con le prove Invalsi. Insieme a tanti docenti e dirigenti sostenemmo che la 107 andava superata”.
Armando Bertolazzi è stato indicato da M5S come ministro della Sanità. “È uno scienziato ma è uno di quelli che continua ad operare in ospedale. È uno di quelli che sta sul campo” ha detto Di Maio a L’Aria che Tira.
Le sue prime parole sono sui vaccini: “Alcuni vaccini possono essere discussi: se c’è emergenza sanitaria poi è compito del ministero fare corretta informazione per convincere la gente a farli. In tempi non sospetti in questo paese, una decina di anni fa, abbiamo sconfitto vaiolo con semplice campagna vaccini. Il problema è come vengono proposte le cose. Gli italiani sanno che se c’è un’emergenza è essenziale intervenire”. Insomma, continua, “va corretto il modo di proporre i vaccini”. Quanto al pericolo di un calo di iscrizioni a scuola dovuto all’obbligo vaccinale Bertolazzi commenta: “c’è una scorretta informazione. E se parliamo di pericolo nelle scuole allora dovremmo chiudere anche le metropolitane e i cinema”.
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