martedì 9 aprile 2019

Il giornalista Padellaro cambia idea su Conte: "Ho sbagliato su di lui. Ha stoffa e dobbiamo tenercelo stretto"



Cosi scrive Padellaro per il FattoQuotidiano.it

"Mea culpa, mea culpa. Questo diario assai si pente del giudizio frettoloso e superficiale espresso sulla figura governativa di Giuseppe Conte. E si sparge il capo di cenere davanti agli italiani che si sperticano in lodi sul presidente del Consiglio (57% i favorevoli, sondaggio dell’insospettabile Repubblica). Mea maxima culpa. Lo stolto estensore di queste righe molto si duole di non aver compreso in tempo di che stoffa fosse l’avvocato di Volturara Appula.

Altro che l’anonimo Mister X. Un Signor Nessuno che ha vinto alla lotteria. Un povero Re Travicello, vaso di coccio tra Salvini e Di Maio. “Fantastic”, ha esclamato Donald Trump dopo averlo conosciuto. “Gli accordi si fanno tra leader”: soltanto io e te, ha poi sussurrato abbracciandolo Emmanuel Macron, letteralmente estasiato dal nuovo amico italiano. Per non parlare di frau Merkel, impaziente di averlo con sé a Berlino. Largo al factotum della città – largo. Presto a bottega che l’alba è già – presto. Ricordare il popolarissimo Figaro, nella cavatina rossiniana del Barbiere di Siviglia, non significa certo perseverare nell’imperdonabile sottovalutazione del premier. Anzi, è un sincero elogio per il suo attivismo sobrio, pragmatico, ricco di empatia. Nell’italico cortile si spellano le mani per i modi trucibaldi di un Matteo Salvini nel trattare i problemi dei migranti. Con i suoi raus che bloccano le Ong ma non gli arrivi. Eppure, nel magnificare “quanto paghi l’essere duri sull’immigrazione”, il ringhiante inquilino della Casa Bianca cita forse il padano che gli implorò una photo opportunity (Salvini who?)? Certo che no. Fantastic è piuttosto il devoto di Padre Pio che non si esibisce nei comizi con un rosario verdognolo (quello che il bambinello irregolare lo avrebbe espulso da Betlemme insieme a mamma, papà e asinello). E lo straordinario calore del presidente francese nei confronti del collega venuto dalla Magna Grecia, ben vestito e ben rasato, non significa forse sollievo e liberazione dall’incubo di dover trattare con il socio della Le Pen? Oh, bravo Figaro! Pronto a far tutto la notte e il giorno sempre d’intorno in giro sta. Sentimenti condivisi dalla cancelliera tedesca alle prese con un Salvinen ancora più achtung banditen: quel truce Horst Seehofer, da cui traspare un misoginia che viene da un triste passato (“con questa donna non posso più lavorare”).

Teniamocelo stretto Giuseppe Conte. Soprattutto se confrontato con gli eroi di Tor di Valle. Non sarà un De Gasperi (ma chi lo è più stato?). Non sarà stato eletto (visti certi ceffi usciti dalle urne è davvero una disgrazia?). Si perde gli appunti (come può capitare a tutti). Non sfonda lo schermo televisivo (alleluja). Però sa leggere (e scrivere). Però insegna all’università. Ha una professione che gli dà da vivere (l’avvocato, ma non del popolo, per cortesia). Non frequenta Parnasi. Non va a cena con Lanzalone. Non pretende biglietti omaggio per le partite della Roma (così speriamo). Non raccomanda figli o fidanzate (per il momento). Conosce le lingue. Non è scostante. Non fa il bullo. E quando viaggia per le Capitali del mondo viene accolto con rispetto. Coi tempi che corrono vi sembra poco? Ah, bravo Figaro! Bravo bravissimo a te fortuna non mancherà.

3 commenti:

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  2. E' proprio vero...Speriamo di averlo anche come PDR....

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  3. Lasciatelo lavorare...ne trarremo benefici e rispetto come popolo Italiano ��

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