venerdì 30 marzo 2018
Si chiama ‘assegno di reinserimento nella vita lavorativa’: è la liquidazione da sultani che portano a casa i trombati e gli ex parlamentari. Oltre al lauto vitalizio
Ammonta a 26 milioni circa la buonuscita totale per gli ex deputati e senatori che non sono stati rieletti. Una sorta di liquidazione.
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Più formalmente denominato “assegno per il reinserimento nella vita lavorativa”. Più o meno novemila euro per ogni anno in parlamento. Più o meno, quindi, quarantacinquemila euro a legislatura. Soldi trattenuti ogni mese dalla busta paga di 10.400 euro lordi dei parlamentari. Soldi che possono essere reclamati in anticipo o a fine legislatura.
Ma, come spiega lo stesso Giornale, va chiarito quindi che la cifra viene finanziata dagli stessi contributi dei parlamentari senza veri oneri a carico del bilancio dei due rami del Parlamento. Sono 567 i senatori e i deputati che riceveranno questo “assegno di reinserimento”. Per un totale, approssimativo, di circa 26 milioni. Ma bisogna tener conto anche dei parlamentari che hanno alle spalle più legislature come Angelino Alfano – che incasserà o ha già incassato 180mila euro – Rosy Bindi (270mila), Carlo Giovanardi (315mila), Denis Verdini (135mila alla Camera, 45mila al Senato), Beppe Fioroni (198mila).
Paola Taverna rinuncia a 186mila euro e all’auto blu
La vicepresidente del Senato segue l’esempio di Roberto Fico, entrambi M5s: “Inizia una nuova era, il palazzo non sarà più un’astronave lontana dal paese reale”
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“Con il movimento 5 stelle, il Parlamento torna ad essere la casa di tutti i cittadini, quell’istituzione in cui ciascuno può rispecchiarsi. Anche in Senato, grazie a noi, si inizia a dare il buon esempio. In prima persona. In qualità di vicepresidente di palazzo Madama, ho quindi scelto di rinunciare all’indennità di funzione, pari a 3.112 Euro mensili. Stiamo parlando di oltre 37mila euro l’anno, 186mila euro in una legislatura”. Lo dice la vicepresidente del Senato Paola Taverna, M5s. “Rinuncio inoltre – aggiunge- a svariati altri benefit del tutto ingiustificati, a partire dalle spese di rappresentanza fino all’auto blu, perché per me già operare in Senato con questo grado di responsabilità è un enorme onore e privilegio. Questi tagli sono naturalmente aggiuntivi rispetto a quelli che riguardano il mio ordinario stipendio da parlamentare. Per merito del movimento 5 stelle, inizia una nuova era. Il palazzo non sarà più un’astronave lontana dal paese reale. Grazie a noi, le istituzioni si trasformano nella seconda casa di tutti i cittadini”.
Piano M5S sui vitalizi: da D’Alema a Bertinotti 2.600 a rischio
“Ora non c’è più scampo”.
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Lo ha detto ieri Luigi Di Maio mentre esultava per l’elezioni di Riccardo Fraccaro a Questore della Camera dei Deputati e di Maria Edera Spadoni a vicepresidente.
Anche se non andrà al governo, infatti, il M5S sarà in grado di trasformare in pensioni calcolate con metodo contributivo sia i vitalizi degli ex parlamentari, sia la parte maturata fino al 2012 dei parlamentari attualmente in carica.
Rischiano politici famosi come De Mita, D’Alema, Irene Pivetti e Fausto Bertinotti.
Ne parla l’ANSA:
“Da vecchi leoni della Dc, come Ciriaco De Mita o Gerardo Bianco, ad ex presidenti della Camera della Seconda Repubblica, come Gianfranco Fini, Fausto Bertinotti o Irene Pivetti, passando per Massimo D’Alema e alcune centinaia di ex deputati, senza dimenticare le vedove di ex parlamentari. Ammonta a circa 2.600 il numero di ex che percepiscono i vitalizi, presi di mira da M5s, dopo la loro abrogazione nel 2012 per i depurati in carica.”
Ed ecco come il M5S trasformerà i vitalizi:
“Il vitalizio, introdotto negli Anni Ottanta, consisteva in un assegno che il parlamentare incassava a vita una volta tornato alla vita civile.
Nel 2012 la riforma ha trasformato il vitalizio in una pensione, dunque percepita al compimento del 65esimo anno di età, quindi calcolata con metodo contributivo (pro rata). Analogamente a quanto avvenne con la riforma Dini delle normali pensioni nel 1995, il pregresso venne fatto salvo, sulla base di alcune sentenze della Corte Costituzionale per le quali i diritti acquisiti sono intangibili. Il che significa che gli assegni degli ex parlamentari non sono stati toccati e che la parte della futura pensione dei parlamentari in carica maturata fino al 2012, viene calcolata col vecchio metodo.
Il piano di M5s è trasformare in pensioni calcolate con metodo contributivo sia i vitalizi degli ex parlamentari, sia la parte maturata fino al 2012 dai parlamentari attualmente in carica. Il che comporterebbe un taglio agli assegni con un risparmio per le casse di Camera e Senato.”
“Essendo stati introdotti da una delibera degli uffici di presidenza di Camera e Senato, i vitalizi – spiega l’ANSA – possono essere modificati da una analogo atto, senza bisogno di una legge. E a M5s, che ha fatto man bassa di cariche negli uffici di presidenza delle due Camere, manca solo un voto per avere la maggioranza e portare a termine il loro piano”.
mercoledì 28 marzo 2018
Paola Taverna eletta vice Presidente del Senato, ecco le sue prime dichiarazioni
di Paola Taverna
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È un onore per me essere stata eletta a ricoprire la carica di vicepresidente del Senato della Repubblica e svolgerò questo ruolo con il massimo impegno, rigore e imparzialità.
Il mio saluto va al Capo dello Stato, Sergio Mattarella.
Saluto e auguro buon lavoro anche alla Presidente Maria Elisabetta Alberti Casellati, che sostituirò nella direzione dei dibattiti parlamentari e nelle mansioni di rappresentanza, al Presidente della Camera, Roberto Fico, a tutti i colleghi parlamentari e, soprattutto, agli italiani che ho l'onore di rappresentare.
È in corso un cambiamento nella vita politica del Paese che è iniziato 5 anni fa ed è stato rafforzato dal voto del 4 marzo. Innanzitutto vorrei ringraziare tutte quelle persone che hanno reso questo cambiamento possibile.
Sono stati 5 anni di duro lavoro, di sacrifici e anche di soddisfazioni che avevano come obiettivo un cambio di passo che ora abbiamo la possibilità di realizzare. Da parlamentare della Repubblica Italiana mi sono sempre battuta per la tutela dei più deboli: quei tanti, troppi, cittadini esclusi e dimenticati di cui uno Stato che voglia dirsi davvero civile ha il dovere di occuparsi.
Io personalmente, come molti altri miei colleghi, sono entrata per la prima volta in Parlamento nel 2013 come semplice cittadina. E a partire da oggi, restando una semplice cittadina che nel tempo ha acquisito maggiore consapevolezza ed esperienza, ricoprirò l'incarico di vicepresidente del Senato.
La stella polare del Movimento 5 Stelle era e resta una politica al servizio della collettività e volta soltanto al bene del Paese e non ad interessi personali.
È un nuovo Parlamento quello che si è aperto, un Parlamento alla luce del sole.
Siamo davanti a un nuovo corso, che io, giorno dopo giorno, percorrerò al fianco del popolo italiano, restando sempre me stessa: una donna, una madre, una cittadina che vuole dare un futuro degno a tutti i nostri figli e ai nostri giovani e garantire una migliore qualità della vita e delle istituzioni
Grazie a tutti
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È un onore per me essere stata eletta a ricoprire la carica di vicepresidente del Senato della Repubblica e svolgerò questo ruolo con il massimo impegno, rigore e imparzialità.
Il mio saluto va al Capo dello Stato, Sergio Mattarella.
Saluto e auguro buon lavoro anche alla Presidente Maria Elisabetta Alberti Casellati, che sostituirò nella direzione dei dibattiti parlamentari e nelle mansioni di rappresentanza, al Presidente della Camera, Roberto Fico, a tutti i colleghi parlamentari e, soprattutto, agli italiani che ho l'onore di rappresentare.
È in corso un cambiamento nella vita politica del Paese che è iniziato 5 anni fa ed è stato rafforzato dal voto del 4 marzo. Innanzitutto vorrei ringraziare tutte quelle persone che hanno reso questo cambiamento possibile.
Sono stati 5 anni di duro lavoro, di sacrifici e anche di soddisfazioni che avevano come obiettivo un cambio di passo che ora abbiamo la possibilità di realizzare. Da parlamentare della Repubblica Italiana mi sono sempre battuta per la tutela dei più deboli: quei tanti, troppi, cittadini esclusi e dimenticati di cui uno Stato che voglia dirsi davvero civile ha il dovere di occuparsi.
Io personalmente, come molti altri miei colleghi, sono entrata per la prima volta in Parlamento nel 2013 come semplice cittadina. E a partire da oggi, restando una semplice cittadina che nel tempo ha acquisito maggiore consapevolezza ed esperienza, ricoprirò l'incarico di vicepresidente del Senato.
La stella polare del Movimento 5 Stelle era e resta una politica al servizio della collettività e volta soltanto al bene del Paese e non ad interessi personali.
È un nuovo Parlamento quello che si è aperto, un Parlamento alla luce del sole.
Siamo davanti a un nuovo corso, che io, giorno dopo giorno, percorrerò al fianco del popolo italiano, restando sempre me stessa: una donna, una madre, una cittadina che vuole dare un futuro degno a tutti i nostri figli e ai nostri giovani e garantire una migliore qualità della vita e delle istituzioni
Grazie a tutti
Il M5S risponde a tono alle balle di Boeri sul Reddito di cittadinanza
“Il reddito di cittadinanza fa crescere il Pil, aiutando un modello di crescita sostenibile”. Lorenzo Fioramonti, l’economista che Luigi Di Maio vorrebbe al ministero dello Sviluppo Economico, parla a
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margine della presentazione del suo libro “Presi per il Pil”, oggi a Roma. “Nessuna guerra di cifre: continuiamo a dire che costa 17 miliardi, di cui 15 per il sostegno al reddito e 2 per le politiche attive del lavoro e i centri per l’impiego. Abbiamo cifre certificate dall’ufficio bilancio della Camera e dall’Istat”, spiega dopo che il presidente dell’Inps Tito Boeri ha dichiarato che lo strumento che ha in mente il M5s costerebbe almeno 35 miliardi (leggi l’articolo). “Abbiamo una situazione di povertà in aree depresse del Paese dove è necessario reintegrare le persone nel mercato del lavoro, a cominciare dagli inattivi e gli scoraggiati”, aggiunge il ministro del Lavoro in pectore, Pasquale Tridico. “Abbiamo costretto, parlandone, il governo uscente a introdurre il reddito di inclusione”, aggiunge Fioramonti. Ma è una misura insufficiente: non interviene sulle politiche attive del lavoro. Sono loro gli assistenzialisti”
ULTIM'ORA - M5S: "ANDIAMO AL GOVERNO!" PUBBLICATO QUESTO MESSAGGIO AGLI ITALIANI DAI 5 STELLE
Di seguito il post a firma di Giulia Grillo e Danilo Toninelli pubblicato sul Blog delle Stelle:
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“Ciao a tutti, innanzitutto ci teniamo a dirvi una cosa: stiamo lavorando per voi!
L’elezione di Roberto Fico a Presidente della Camera è solo il primo e potentissimo segnale di cambiamento che arriva da questa legislatura.
La scelta di rinunciare a oltre 4.000 euro di indennità al mese è solo il preludio degli importanti obbiettivi che ci siamo prefissati di portare a casa.
La prima questione che porranno i nostri all’Ufficio di Presidenza è l’abolizione dei vitalizi e l’eliminazione degli sprechi, una partita che inizierà a giocarsi già nelle prossime settimane e su cui vi terremo costantemente aggiornati.
Dall’altro lato noi due in prima persona stiamo lavorando per porre al centro dei lavori del Parlamento quelle problematiche che sono in cima all’agenda dei cittadini, delle famiglie, dei lavoratori, degli imprenditori, dei commercianti, degli artigiani, dei disoccupati, degli insegnanti, dei pensionati, dei risparmiatori. Insomma di tutto quel mondo che ha bisogno di risposte concrete e immediate e che per troppo tempo è stato lasciato ai margini perché qui dentro si sono messi in primo piano gli interessi dei partiti. Quell’epoca è finita. I cittadini saranno finalmente al centro dei processi decisionali.
Noi stiamo portando in Parlamento prima di tutto un metodo, che è quello della massima trasparenza. Lo abbiamo fatto con l’elezione dei presidenti delle Camere e abbiamo intenzione di farlo anche per quanto riguarda la creazione di un governo per questo Paese, un governo che sia di vero cambiamento, come i cittadini hanno preteso con il voto del 4 marzo.
Per noi le basi dell’attività di governo sono i temi, i progetti, le idee per risolvere i problemi degli italiani. Su questo, come Luigi ha ripetuto ogni giorno della campagna elettorale, siamo disposti a confrontarci con tutte le forze politiche. Per fare questo abbiamo invitato i capigruppo di tutti i gruppi parlamentari ad incontrarsi con noi per un confronto sui temi da porre al centro dell’attività parlamentare. Per noi il punto di partenza è il nostro programma e l’obbiettivo è trovare le convergenze con i programmi degli altri e la disponibilità a lavorare insieme sui punti comuni. Non è un esercizio di stile, perché al di là della composizione del governo questi temi saranno comunque portati avanti in sede parlamentare. Invitiamo anche chi ha già deciso di autocollocarsi all’opposizione, come freno del cambiamento chiesto dagli italiani. Per ora loro hanno rifiutato il nostro invito anteponendo l’interesse per le poltrone al trovare soluzioni per gli italiani.
L’appuntamento è per domani alle ore 9.30 alla Camera dei deputati. Chiameremo tutti gli altri capigruppo per conoscere la disponibilità di ciascun gruppo. Auspichiamo che dimostrino tutti la massima responsabilità in questa delicata fase prima delle consultazioni del Presidente della Repubblica. Continueremo a tenervi aggiornati sugli sviluppi. Andiamo al governo per cambiare il Paese!”
Clamorosa Fornero: "Esodati? Credevo di poter fare di meglio. Sono distrutta"
GUARDA IL VIDEO:
"Sono distrutta" dice Elsa Fornero, chiedendo di poter andare via dalla sala della Cascina Roccafranca, dove ieri sera è stato proiettato “L'Esodo”. Il film di Ciro Formisano dedicato al dramma degli esodati, "vittime” della riforma pensionistica voluta dal governo Monti. Al suo fianco, la presidente dell’associazione Mamre ed ex-vicepresidente della Compagnia di San Paolo, suor Giuliana Galli. Dopo 40 minuti di dibattito sofferto, con alcuni degli esodati presenti in sala, l'ex ministra si è lasciata andare ad un'ultima amara considerazione: "Non farò più il ministro, nemmeno se qualcuno me lo venisse a chiedere in ginocchio".
lunedì 26 marzo 2018
E' STORIA! Roberto Fico rinuncia al'indennità da Presidente della Camera
“Rinuncio totalmente alla mia indennità di funzione da presidente della Camera”. È l’annuncio fatto da Roberto Fico ai microfoni del Tg1. “L’epoca dei privilegi è finita, dobbiamo tagliare i costi della
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politica e razionalizzare i costi della Camera. Ed io voglio dare il buon esempio“, ha detto il neo presidente di Montecitorio, eletto il 24 marzo con i voti del Movimento 5 stelle e del centrodestra.
L’indennità di funzione per la seconda carica dello Stato ammonta a 4.223 euro netti al mese. Denaro, dunque, al quale Fico annuncia di rinunciare, percependo solo lo stipendio da parlamentare. Già quando venne eletto al vertice della commissione parlamentare di Vigilanza sulla Rai, l’esponente pentastellato aveva deciso di non percepire l’indennità di funzione, che in quel caso si trattava di 26.712,00 euro l’anno. In più aveva rifiutato l’uso dell’auto blu.”La lotta alla povertà è una priorità del nostro Paese” così come “dare sostegno a chi è in difficoltà”, sono invece le parole usate da Fico per rispondere a chi gli ha chiesto se il reddito di cittadinanza sia ancora una priorità del programma M5s.
Di Battista reporter per il Fatto quotidiano
L’ex parlamentare pentastellato alla vigilia della ‘fuga’ di sei mesi negli Usa: “potevo avere degli incarichi importanti in questa legislatura. Ma quando senti il richiamo, è più forte di te”
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Dal Movimento 5 stelle al Fatto quotidiano, da Beppe Grillo a Marco Travaglio. Alessandro Di Battista, parlamentare uscente e uno dei personaggi più amati del M5s è pronto, come annunciato da tempo, per la sua ‘fuga’ di sei mesi negli Stati Uniti.
“Potevo avere degli incarichi importanti in questa legislatura. Ma quando senti il richiamo, è più forte di te…”. Alessandro Di Battista ha parlato così su Facebook del suo viaggio negli Usa, con il sorriso sulle labbra e un pò di nostalgia per il parlamento. Un viaggio della durata di sei mesi a partire da giugno, dove ‘Diba’ e signora, in compagnia del piccolissimo Andrea, lavoreranno come reporter per il Fatto quotidiano e come documentaristi per la web tv del quotidiano Loft.
Di Battista avrà l’opportunità fino a dicembre di girare “un po’ le strade d’America, scrivere dei reportage su varie tematiche dalla periferia del mondo, girare la California, entrare in Messico, raccogliere delle idee, delle proposte” e raccontare ai propri lettori e spettatori, anche attraverso i social, “tutto di questo viaggio, le problematiche sociali, le idee innovative, come gli esseri umani si organizzano per risolvere un problema al di là dell’Atlantico, come sta cambiando la frontiera ad esempio”. Durante il lungo tragitto “io farò anche 40 anni, Andrea festeggerà il suo primo compleanno probabilmente in Guatemala, dove io ho lavorato”.
L’idea del viaggio, ha raccontato lo stesso Di Battista, era nato dopo l’incontro qualche anno fa con una famiglia danese in America Latina. “Vidi la serenità di questa famiglia, della bimba di pochi mesi sempre insieme ai genitori e mi venne in mente questo sogno, pensai che prima o poi lo avrei fatto con la mia”.
“Sto andando a fare quello che ho sempre sognato – ha aggiunto Di Battista – indagare dei fenomeni e poterli scrivere. Non è mica stata una scelta facile, a me dispiace non essere lì dentro in questa legislatura. E’ stata una scelta sofferta perché quando si combatte così tanto e ci si impegna così tanto, poi ti dispiace di non esserci in prima linea come prima. Tuttavia ho scelto, e sono proprio contento della scelta che abbiamo fatto”.
D’altra parte, ha concluso Di Battiusta, “c’è tanta, tanta vita al di fuori dei palazzi istituzionali, anche se ora vedere Roberto (Fico) lì mi da una grande felicità. Potevo avere degli incarichi importanti in questa legislatura, ma quando senti il richiamo è più forte di te. E’ che io sono proprio curioso. Una vita non mi basta”.
“MESSAGGIO A QUELLI CHE “AVETE FATTO L’INCIUCIO”. IL M5S NON CI STA E RISPONDE A CHI LO ACCUSA
Di seguito il post pubblicato su Facebook dal deputato 5 Stelle Manlio Di Stefano:
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“MESSAGGIO A QUELLI CHE “AVETE FATTO L’INCIUCIO”
Ogni tanto la memoria andrebbe valorizzata per quello che è: l’unico mezzo per non commettere gli stessi errori del passato nonché per evitare di dire castronerie.
Nel 2013 il MoVimento 5 Stelle fu il partito più votato d’Italia e non ebbe l’incarico di Governo perché il PD, in coalizione con SEL, ottenne qualche virgola percentuale più di noi. Nonostante quest’alleanza, un gioco di palazzo vide passare SEL (e il suo 2,qualcosa%) all’opposizione così da permettere al PD di dare la presidenza della Camera a Laura Boldrini e toglierla a noi, cui davvero spettava.
Al Senato il PD si prese la presidenza con Grasso e comprò il silenzio del centro-destra dando due vicepresidenze a Gasparri e Calderoli.
Nel 2013 quindi, l’accordo tra tutti i partiti non ebbe la finalità di far partire la legislatura secondo un principio di rappresentanza e rispetto del voto, ma l’esatto opposto, escludere in ogni modo il M5S.
Oggi, nel 2018, proprio grazie all’ottimo lavoro di mediazione di Luigi Di Maio, si è riusciti a trovare la quadra tra le due Camere e assegnare le due presidenze, coerentemente col voto espresso il 4 marzo, alle due entità politiche vincitrici ovvero la coalizione di centro-destra e il M5S.
Questo però non poteva significare che avremmo accettato qualsiasi cosa e così siamo riusciti anche a imporre un metodo e un livello qualitativo diverso dal passato.
Abbiamo rifiutato a gran voce di riabilitare Silvio Berlusconi, come fece Renzi nel 2014, riferendoci solo a Matteo Salvini, vero vincitore nel centro-destra, e mettere veto su candidature non istituzionalmente degne in quanto persone condannate.
Nessun inciucio, nessun patto col diavolo, solo una giusta e degna concertazione parlamentare tra le forze più rappresentative del popolo italiano.
Stiamo già cambiando la storia d’Italia imponendo un rapido salto verso la Terza Repubblica, quella dei cittadini.
Chi non lo capisce è chi stava bene nella Seconda Repubblica, ce ne faremo una ragione. Avanti così.”
Ultim'ora - Luigi Di Maio avverte i partiti: "Adesso non avrete più scuse..."
Di seguito l'intervista rilasciata da Luigi Di Maio al Corriere della Sera
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Chiusa la partita delle Camere, si apre quella del governo. C'è la necessità di dare un esecutivo al Paese. Con chi?
Abbiamo sempre detto che la partita sulle presidenze delle camere è slegata da quella del governo, ma da oggi chi vuole lavorare per i cittadini, sa che esiste una forza affidabile e seria che dialoga con tutti e si muove compatta per il bene del Paese. Siamo riusciti ad eleggere un presidente della camera del MoVimento 5 Stelle e questo risultato straordinario lo consideriamo il primo passo per realizzare il cambiamento che i cittadini ci hanno chiesto con il voto del 4 marzo. Ora ci rimettiamo al lavoro per concludere l’opera.
Non avendo voi la maggioranza quali compromessi sareste disposti a fare per ottenere il sostegno di altri partiti? Rinuncereste a che cosa?
Gli italiani hanno detto chiaro e tondo che non vogliono più sentir parlare di compromessi. Questa partita della presidenza della Camera l’abbiamo vinta con intelligenza, senza nessun compromesso ma rimanendo fedeli a noi stessi e ai nostri valori. Non volevamo che persone sotto processo o con condanne alle spalle sedessero sulle poltrone delle presidenze di Camera e Senato e così è stato; abbiamo parlato con tutti ma alla luce del sole, raccontando passo passo ai cittadini l’esito dei nostri incontri. Questo è il metodo cinque stelle a cui non abbiamo mai abdicato e che adotteremo per il governo e per altre partire cruciali come la scelta delle partecipate: al centro continueranno a esserci i temi, le cose da fare, il merito è la trasparenza.
Sarebbe disposto a nominare ministri di altri partiti? O solo dei tecnici?
Noi abbiamo presentato prima delle elezioni una squadra di governo patrimonio del Paese e non solo del M5S. Se si dovrà parlare dei nomi di ministri lo deciderà Mattarella e sarà con lui che se ne parlerà. Con le forze politiche parleremo di temi, perché così non ci saranno più scuse per non affrontare i problemi della gente.
Quanto vale oggi la lista dei ministri a suo tempo inviata a Mattarella?
Per noi è la migliore squadra possibile, fatta di uomini e donne scelti perché rappresentano il profilo migliore per dare agli italiani le risposte che attendono da anni.
Allo stato attuale quante possibilità ci sono secondo lei che si torni alle urne?
Io sono ottimista, il M5S ha dato prova di grande solidità, abbiamo avviato brillantemente questa XVIII Legislatura eleggendo i presidenti delle camere in poco più di 24 ore. Roberto fico ha ottenuto una maggioranza ampissima con 422 voti.
Farebbe un passo indietro per sostenere un premier tecnico che ci riporti al voto?
Questi sono metodi del passato che noi non accettiamo più, insistere su questa strada significa non avere capito il messaggio chiaro che ci hanno dato gli elettori, stanchi di essere governati da presidenti che non sono stati eletti da nessuno. Il 4 marzo oltre 11 milioni di italiani hanno indicato chiaramente una forza politica e un candidato premier e credo sia arrivato il momento che le altre forze politiche ascoltino il segnale arrivato dalle urne.
Da questa fase l'intesa tra voi e la lega esce rafforzata. Governereste con Salvini anche solo per rifare la legge elettorale? Che intese potete trovare con la Lega?
Noi abbiamo dimostrato di essere aperti a tutti per il bene del Paese purché il dialogo e il confronto restino incentrati sulle priorità dei cittadini e non delle forze politiche: taglio delle tasse, superamento della Legge Fornero, welfare per le famiglie, lotta alla disoccupazione giovanile.
Che impressione si è fatto di Salvini?
Salvini ha dimostrato di essere una persona che sa mantenere la parola data
Fico presidente cosa significa per Il Movimento? E per lei? Rappresentate le due anime del Movimento
È ora di sfatare una volta per tutte questa leggenda delle due anime del M5S, io e Roberto abbiamo condotto questa partita unita e insieme l’abbiamo vinta. Roberto è una garanzia perché incarna le battaglie che il M5S porta avanti da sempre. La sua sarà una presidenza del cambiamento, da simbolo della casta la Camera dei Deputati con lui diverrà il luogo dove si rimette al centro il cittadino.
Avete bruciato Fraccaro apposta per poi proporre Fico…
Io voglio dire grazie a Riccardo, che ha deciso di fare un passo indietro per il bene del M5S e ha dimostrato di saper lavorare per un progetto e non per se stesso. Tutto il M5S gli è grato per questo.
Avete parlato lei e Fico del primo punto programmatico della sua presidenza
?
Nel suo primo discorso in aula Roberto ha già parlato chiaro: diremo basta agli sprechi e a privilegi ingiusti e incomprensibili, a partire dai vitalizi. Il Parlamento deve saper dare il buon esempio. State a vedere quello che saremo in grado di fare con la presidenza della camera e immaginate cosa potremo fare se andremo al governo.
Sì dice che la presidenza di Fico rafforzi indirettamente un vostro dialogo con la Lega attutendo contrapposizioni interne
Fico è stato proposto per il suo valore, per le sue battaglie in questi anni, non ci sono strategie dietro il suo nome.
Era a colazione con Grillo. Lo ha avvertito dell'esito della trattativa? Cosa ha detto?
Che è molto Orgoglioso di noi.
Ha posto un veto sulla proposta di incontrare Berlusconi?
Sì e sono fiero di averlo fatto, perché questo ci ha permesso di ottenere la presidenza della camera senza snaturarci, senza scendere a compromessi e rimanendo fedeli ai nostri valori. Non ci siamo sporcati le mani con un Nazareno bis.
Ultim'ora Roma - Altro capolavoro della Raggi, ad Ostia ha vinto la legalità! Ecco cosa sta succedendo
Di seguito il post a firma di Virginia Raggi pubblicato sul Blog delle Stelle:
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“Quest’estate le spiagge di Ostia saranno più accoglienti. Sono partiti i lavori di demolizione dei chioschi abusivi realizzati a ridosso del mare: il nostro progetto per il ripristino del decoro e della legalità sul litorale ha preso il via.
Ora avremo finalmente spiagge libere in tutti i sensi, liberate anche visivamente. Stiamo demolendo strutture non a norma che avrebbero dovuto essere demolite alla fine della stagione balneare per la quale erano state realizzate. I chioschi ormai fatiscenti e poco sicuri per i cittadini, sono anche privi dell’idoneo titolo abitativo edilizio: il più delle volte sono illegali. In alcuni casi, il legno della struttura portante non garantisce neanche le caratteristiche di sicurezza strutturale.
Demoliamo per ricostruire nel modo giusto: a norma di legge, in sicurezza e con una programmazione limpida e trasparente. Come sapete stiamo lavorando anche per buttare giù il lungomuro di Ostia e per restituire la vista del mare ai cittadini. Il vento è cambiato.”
sabato 24 marzo 2018
De Benedetti, senza Renzi tra i piedi, la giustizia vola! Nuova pesante indagine sulle speculazioni in borsa grazie agli aiuti dell’ebete di Rignano
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La Procura di Roma farà ulteriori indagini per presunto insider trading a carico del broker di Carlo De Benedetti, Gianluca Bolengo. A cui il 16 gennaio 2015 l’ingegnere, presidente onorario di Gedi, disse di aver saputo da Matteo Renzi che il decreto sulle banche popolari sarebbe passato a breve. Bolengo a quel punto investì 5 milioni in azioni delle popolari per conto di De Benedetti. Un’operazione che fece guadagnare a De Benedetti circa 600mila euro in seguito all’approvazione – il 20 gennaio 2015 – della riforma che disponeva la trasformazione in spa delle popolari più grandi.
Il pm Stefano Pesci, nel giugno scorso, aveva sollecitato l’archiviazione ritenendo che non esistessero elementi tali da contestare il reato di insider trading. Il gip Gaspare Sturzo ha invece chiesto, nell’ambito di un’udienza che si è svolta venerdì 23 marzo, nuovi accertamenti che dovranno essere completati entro tre mesi. Tra gli aspetti che il giudice vuole che siano approfonditi anche l’audio originale della telefonata visto che agli atti c’è solo la trascrizione.
Dal brogliaccio emerge come nella comunicazione ci siano degli “incomprensibili” e per questo il gip ha chiesto al sostituto procuratore di svolgere una consulenza tecnica. Sturzo ha, inoltre, chiesto di acquisire l’intera attività istruttoria fatta della Consob che archiviò il procedimento sotto il profilo amministrativo ma ha segnalato a piazzale Clodio una serie di operazioni sospette proprio nei giorni precedenti all’approvazione della riforma.
La gioia dietro le quinte di tutto il M5S alla nomina di Fico
GUARDA IL VIDEO:
Roberto Fico ha raggiunto alla quarta votazione il quorum di 311 voti necessari per essere eletto presidente della Camera. E il neoeletto M5s pubblica subito un video su Instagram in cui esulta per il successo. Tra i primi a congratularsi con lui la compagna Yvonne De Rosa
Fantastico! Riecco Di Battista all'Assemblea del M5S. Applausi senza sosta per lui
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"Mi conoscete bene ormai. Ho fatto opposizione a Berlusconi come pochi in questi anni. Ciononostante se Salvini propone la Bernini al Senato ritengo che il Movimento 5 Stelle debba votarla. Punto. Se Salvini propone un nome di Forza Italia è un problema suo. Noi non votiamo impresentabili e condannati (come Romani) come abbiamo sempre detto. La verità è una: queste elezioni le ha stravinte il Movimento 5 Stelle e le ha vinte la Lega. Quindi è giusto per le cariche istituzionali (che nulla hanno a che fare con il governo del Paese) muoverci dentro questo schema. Al Movimento 5 Stelle spetta la presidenza della Camera. A chi propone la Lega quella del Senato. E poi un Presidente della Camera del Movimento 5 Stelle sarebbe una garanzia meravigliosa per l'abolizione dei vitalizi. Coraggio!
GUARDA IL VIDEO QUI-----Fattoquotidiano.it
venerdì 23 marzo 2018
"20 anni di cattiva gestione dell’Amministrazione comunale" La Corte dei Conti distrugge i criminali dell'informazione che attaccano la Raggi
Da il"Sole 24 ore" (Fonte)
Sprechi, corruzioni e una generale «mala gestione» dell’Amministrazione di Roma Capitale. La Procura della Corte dei Conti del Lazio ha tracciato un quadro delle irregolarità riscontrate nei propri procedimenti, come registrati in occasione dell’inaugurazione dell’Anno giudiziario 2018. Dalla Metro C a Mafia Capitale, fino alla “Nuvola” di Fuksas e Affittopoli: sono 20 anni complessivi di irregolarità illustrate dal procuratore regionale Andrea Lupi, che ha sottolineato «il complesso dei danni subiti dal Comune di Roma» come individuate dagli accertamenti.
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Da Mafia Capitale alla Metro C
Secondo il procuratore solo l’indagine Mafia Capitale ha registrato danni per quasi 20 milioni di euro. Il faro è stato puntato anche sull’aumento «esponenziale dei costi di realizzazione della Linea C della metropolitana di Roma», per il quale c’è anche una inchiesta penale. Secondo Lupi dalle indagini «molto complesse che hanno impegnato la Procura per circa tre anni» sono emersi «gravi ritardi nella realizzazione dell’opera e il riconoscimento non dovuto di somme aggiuntive, per oltre 200 milioni di euro, al contraente generale per riserve strumentali e pretestuose che, tuttavia, sono state riconosciute dalla stazione appaltante Roma Capitale».
Affittopoli e Nuvola di Fuksas
Sotto la lente anche la cosiddetta “Nuvola” di Fuksas, per cui la Procura regionale della Corte dei Conti «ha individuato un ingente danno alle pubbliche finanze», pari a oltre 3,5 milioni di euro «corrispondenti al totale dei indebiti pagamenti effettuati nei confronti dell’archistar e alle società a questi riferibili per l’espletamento dell’incarico di direzione artistica». Mentre per quanto riguarda la «mala gestio» della vicenda Affittopoli, il procuratore Lupi ha sottolineato come «per quasi un ventennio il Dipartimento Patrimonio del Comune di Roma si sia completamente spogliato delle competenze relative alla gestione del patrimonio stesso, avendo l’Amministrazione optato sin dal 1997 per una gestione totalmente esternalizzata» e ha parlato di un danno di circa 20 milioni. «Un esame più specifico dei rapporti economici tra Comune e detentori degli immobili ha rivelato che spesso i canoni di locazione risultano collocati al di sotto di ragionevoli soglie» o che «soggetti deceduti o residenti altrove pagano regolarmente i canoni di locazione».
Nel 2017 condanne per 31 milioni di euro
L’inaugurazione dell’Anno Giudiziario 2018 della Corte dei Conti del Lazio è stata anche l’occasione per tracciare un bilancio dell’attività svolta lo scorso anno. Nel 2017 «le condanne hanno raggiunto quota 31 milioni di euro» ha detto la presidente Piera Maggi, aggiungendo che le condanne «sono state 43, le assoluzioni 81 e 47 gli altri giudizi estinti». Un’attività svolta dalla Sezione che «sia pure con un numero assolutamente limitato e insufficiente di magistrati, con un carico di giudizi non indifferente e con ruoli già saturi, ha portato i tempi di fissazione di udienza, da circa un anno, a 5-6 mesi». Maggi ha poi aggiunto che la Sezione sta «ottenendo i conti giudiziali degli operatori delle telefonie mobili che hanno fatto le raccolte per il terremoto con sms».
Sprechi, corruzioni e una generale «mala gestione» dell’Amministrazione di Roma Capitale. La Procura della Corte dei Conti del Lazio ha tracciato un quadro delle irregolarità riscontrate nei propri procedimenti, come registrati in occasione dell’inaugurazione dell’Anno giudiziario 2018. Dalla Metro C a Mafia Capitale, fino alla “Nuvola” di Fuksas e Affittopoli: sono 20 anni complessivi di irregolarità illustrate dal procuratore regionale Andrea Lupi, che ha sottolineato «il complesso dei danni subiti dal Comune di Roma» come individuate dagli accertamenti.
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Da Mafia Capitale alla Metro C
Secondo il procuratore solo l’indagine Mafia Capitale ha registrato danni per quasi 20 milioni di euro. Il faro è stato puntato anche sull’aumento «esponenziale dei costi di realizzazione della Linea C della metropolitana di Roma», per il quale c’è anche una inchiesta penale. Secondo Lupi dalle indagini «molto complesse che hanno impegnato la Procura per circa tre anni» sono emersi «gravi ritardi nella realizzazione dell’opera e il riconoscimento non dovuto di somme aggiuntive, per oltre 200 milioni di euro, al contraente generale per riserve strumentali e pretestuose che, tuttavia, sono state riconosciute dalla stazione appaltante Roma Capitale».
Affittopoli e Nuvola di Fuksas
Sotto la lente anche la cosiddetta “Nuvola” di Fuksas, per cui la Procura regionale della Corte dei Conti «ha individuato un ingente danno alle pubbliche finanze», pari a oltre 3,5 milioni di euro «corrispondenti al totale dei indebiti pagamenti effettuati nei confronti dell’archistar e alle società a questi riferibili per l’espletamento dell’incarico di direzione artistica». Mentre per quanto riguarda la «mala gestio» della vicenda Affittopoli, il procuratore Lupi ha sottolineato come «per quasi un ventennio il Dipartimento Patrimonio del Comune di Roma si sia completamente spogliato delle competenze relative alla gestione del patrimonio stesso, avendo l’Amministrazione optato sin dal 1997 per una gestione totalmente esternalizzata» e ha parlato di un danno di circa 20 milioni. «Un esame più specifico dei rapporti economici tra Comune e detentori degli immobili ha rivelato che spesso i canoni di locazione risultano collocati al di sotto di ragionevoli soglie» o che «soggetti deceduti o residenti altrove pagano regolarmente i canoni di locazione».
Nel 2017 condanne per 31 milioni di euro
L’inaugurazione dell’Anno Giudiziario 2018 della Corte dei Conti del Lazio è stata anche l’occasione per tracciare un bilancio dell’attività svolta lo scorso anno. Nel 2017 «le condanne hanno raggiunto quota 31 milioni di euro» ha detto la presidente Piera Maggi, aggiungendo che le condanne «sono state 43, le assoluzioni 81 e 47 gli altri giudizi estinti». Un’attività svolta dalla Sezione che «sia pure con un numero assolutamente limitato e insufficiente di magistrati, con un carico di giudizi non indifferente e con ruoli già saturi, ha portato i tempi di fissazione di udienza, da circa un anno, a 5-6 mesi». Maggi ha poi aggiunto che la Sezione sta «ottenendo i conti giudiziali degli operatori delle telefonie mobili che hanno fatto le raccolte per il terremoto con sms».
“Adesso vi spiego come li faccio impazzire…” Così Di Maio parla davanti ai suoi nuovi senatori
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Si mostra ottimista, Luigi Di Maio, nel corso della riunione coi neoeletti M5s al Senato: “Per quanto riguarda il governo io credo proprio che abbiamo ottime possibilità. Sono molto fiducioso, perché una forza politica così, con queste dimensioni, è difficile metterla all’angolo”, premette. Dunque, la battuta irriverente verso gli altri partiti: “Come vedete, sono gli altri che si agitano. Noi abbiamo il sorriso stampato sulla faccia e con quello li facciamo impazzire tutti“.
Sull’imminente voto per la presidenza delle Camere, ribadisce: “Siamo disponibili a ragionare con ampio dialogo con tutti”. Dunque, Di Maio sottolinea: “Prima il metodo, poi i nomi. Siamo il perno della legislatura”. Quindi ribadisce la sua chiusura “a condannati e a persone sotto processo per le presidenze”. Un paletto con cui, di fatto, chiude ancora a Paolo Romani (indagato per peculato per la risibile vicenda di un cellulare affidato alla figlia) con l’obiettivo di spaccare la compattezza (scricchiolante) del centrodestra.
Ultim'ora - Di Maio è una furia: "Cambieremo il Paese. No a Berlusconi"
di Luigi Di Maio
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"CAMBIEREMO IL PAESE CON L’ESEMPIO. MAI A UN NAZARENO BIS!
Nelle ultime ore stiamo assistendo a veti da parte di qualcuno che cerca una legittimazione che gli italiani non gli hanno dato.
Io lo dico subito: un Nazareno bis non lo farò mai, non porterò mai il M5S a fare una cosa del genere.
Siamo la forza del cambiamento e sono orgoglioso della nostra compattezza granitica sui valori. Cambieremo il Paese con l'integrità, la coerenza e con il nostro metodo e questo cambiamento inizia con la presidenza della Camera. Siamo forti del mandato che ci hanno dato i cittadini e le altre forze politiche devono venire a parlare con noi.
Negli scrutini di oggi voteremo scheda bianca perché per il bene delle persone che vogliamo candidare alle presidenze non possiamo esporle ai giochi dei partiti finché non sarà chiaro il metodo con cui si vuole procedere.
Nei prossimi giorni sapremo se per le altre forze politiche la volontà popolare conta ancora qualcosa oppure no.
Oggi i nostri parlamentari sono chiamati a essere il cambiamento che rappresentiamo e ad essere da esempio per i cittadini lì fuori, perché come diceva Gianroberto Casaleggio “le parole volano, gli esempi restano”.
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"CAMBIEREMO IL PAESE CON L’ESEMPIO. MAI A UN NAZARENO BIS!
Nelle ultime ore stiamo assistendo a veti da parte di qualcuno che cerca una legittimazione che gli italiani non gli hanno dato.
Io lo dico subito: un Nazareno bis non lo farò mai, non porterò mai il M5S a fare una cosa del genere.
Siamo la forza del cambiamento e sono orgoglioso della nostra compattezza granitica sui valori. Cambieremo il Paese con l'integrità, la coerenza e con il nostro metodo e questo cambiamento inizia con la presidenza della Camera. Siamo forti del mandato che ci hanno dato i cittadini e le altre forze politiche devono venire a parlare con noi.
Negli scrutini di oggi voteremo scheda bianca perché per il bene delle persone che vogliamo candidare alle presidenze non possiamo esporle ai giochi dei partiti finché non sarà chiaro il metodo con cui si vuole procedere.
Nei prossimi giorni sapremo se per le altre forze politiche la volontà popolare conta ancora qualcosa oppure no.
Oggi i nostri parlamentari sono chiamati a essere il cambiamento che rappresentiamo e ad essere da esempio per i cittadini lì fuori, perché come diceva Gianroberto Casaleggio “le parole volano, gli esempi restano”.
Roma, arriva la gravissima denuncia di Virginia Raggi che fa arrabbiare i romani. Ecco cos'ha scoperto
Di Virginia Raggi
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"Ancora una volta, questa settimana, qualcuno ha incendiato i cassonetti per la raccolta della spazzatura. Ormai parliamo di centinaia di cassonetti bruciati. Si tratta dell’ennesimo gesto vile e barbaro che condanniamo fermamente. Perché non è altro che uno schiaffo alla città e alla sua comunità.
In questo modo, si mette in difficoltà il servizio di raccolta in quanto quest’ultimo è tarato sulla specificità del territorio e sulle utenze censite. Ama interviene appena possibile con la sostituzione ma è una continua gara contro il tempo che, tra l’altro, comporta anche un ingente esborso economico.
Noi non faremo passi indietro di fronte a questi atti intimidatori. Anzi, reagiamo con maggiore vigore: non si ferma il posizionamento dei nuovi cassonetti nei Municipi e vengono anche potenziate le postazioni. Insieme a tutti i presidenti dei Municipi del Movimento 5 Stelle lavoriamo per dare ai cittadini una città migliore."
ULTIM'ORA - IL M5S HA PRESO UNA DECISIONE CHE FA FELICE GLI ELETTORI. ECCO DI COSA SI TRATTA
M5S: ‘No al Nazareno bis’
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Di seguito il post pubblicato sul Blog delle Stelle a firma di Giulia Grillo e Danilo Toninelli, capigruppo del MoVimento 5 Stelle alla Camera e al Senato:
“Abbiamo appena terminato un nuovo incontro con i capigruppo delle altre forze politiche sulla questione dei Presidenti delle Camere che ci apprestiamo a votare a partire da domani mattina.
Abbiamo dovuto prendere atto dell’impossibilità di mettere sul tavolo una rosa di nomi per le Presidenze come eravamo pronti a fare, poiché gli esponenti di Forza Italia presenti all’incontro, per loro stessa ammissione, non avevano il mandato per discuterne.
Siamo disponibili ad un incontro con il leader della coalizione di centrodestra che, come loro stessi hanno indicato, è il segretario della Lega Matteo Salvini.
Silvio Berlusconi si ostina a chiedere un incontro con Luigi Di Maio e il MoVimento 5 Stelle, ma noi non siamo disposti a dare una legittimazione politica a chi non l’ha ricevuta prima di tutto dai cittadini. Non saremo mai artefici di un Nazareno bis.
A conferma della nostra disponibilità a garantire l’individuazione delle figure più adatte a ricoprire il ruolo di presidente delle due Camere e ad avviare così la XVIII Legislatura, ci siamo detti disponibili a rinunciare a due vicepresidenze che pure ci spetterebbero, lasciando che vadano ad altri gruppi parlamentari a garanzia della massima rappresentatività del voto popolare.
Ci auguriamo che la notte porti consiglio e che domani possa partire una Legislatura davvero al servizio dei cittadini, abbiamo tanto da lavorare.”
Guarda il video:
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Di seguito il post pubblicato sul Blog delle Stelle a firma di Giulia Grillo e Danilo Toninelli, capigruppo del MoVimento 5 Stelle alla Camera e al Senato:
“Abbiamo appena terminato un nuovo incontro con i capigruppo delle altre forze politiche sulla questione dei Presidenti delle Camere che ci apprestiamo a votare a partire da domani mattina.
Abbiamo dovuto prendere atto dell’impossibilità di mettere sul tavolo una rosa di nomi per le Presidenze come eravamo pronti a fare, poiché gli esponenti di Forza Italia presenti all’incontro, per loro stessa ammissione, non avevano il mandato per discuterne.
Siamo disponibili ad un incontro con il leader della coalizione di centrodestra che, come loro stessi hanno indicato, è il segretario della Lega Matteo Salvini.
Silvio Berlusconi si ostina a chiedere un incontro con Luigi Di Maio e il MoVimento 5 Stelle, ma noi non siamo disposti a dare una legittimazione politica a chi non l’ha ricevuta prima di tutto dai cittadini. Non saremo mai artefici di un Nazareno bis.
A conferma della nostra disponibilità a garantire l’individuazione delle figure più adatte a ricoprire il ruolo di presidente delle due Camere e ad avviare così la XVIII Legislatura, ci siamo detti disponibili a rinunciare a due vicepresidenze che pure ci spetterebbero, lasciando che vadano ad altri gruppi parlamentari a garanzia della massima rappresentatività del voto popolare.
Ci auguriamo che la notte porti consiglio e che domani possa partire una Legislatura davvero al servizio dei cittadini, abbiamo tanto da lavorare.”
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giovedì 22 marzo 2018
Di Maio, che soddisfazione! Così ha sfanculato Berlusconi, mandandolo su tutte le furie
Le voci che trapelano dal quartier generale di Arcore danno conto di un Silvio Berlusconi nervosissimo in vista delle decisive elezioni dei presidenti di Camera e Senato, snodo cruciale in vista della formazione del prossimo governo da cui, il Cav e Forza Italia, temono di essere tagliati fuori. E nonostante le voci su un accordo con Matteo Salvini per la spartizione delle presidenze (e per tenere unito il centrodestra), ad agitare Berlusconi ci pensa il telefono. Che non squilla.
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Già, perché secondo Repubblica, il plenipotenziario Gianni Letta nei giorni scorsi ha provato ad organizzare un colloquio telefonico diretto tra il Cavaliere e i vertici del M5s, possibilmente Luigi Di Maio. Ma Letta, uomo al centro di tutte le trattative che coinvolgono Forza Italia, si sarebbe sentito rispondere da un deputato vicino al leader che il M5s preferisce tenere il dialogo su un piano istituzionale, con i capigruppo. E non personale, dunque. Questo perché i grillini affermano di non voler trattare con chi è stato condannato e interdetto, tenendo la barra dritta sulla linea che ha portato al “no” a Paolo Romani presidente del Senato poiché coinvolto in un processo, seppur di poco conto.
La mancanza di un contatto diretto col M5s, dunque, preoccupa molto Berlusconi. Anche perché Di Maio, nei giorni scorsi, ha fatto sapere di avere avuto colloqui telefonici con gli altri leader, da Salvini a Giorgia Meloni e fino al Pd. E non è ovviamente il solo silenzio del telefono a preoccupare il Cavaliere, ma anche ciò che questo silenzio rappresenta: ovvero il probabile e categorico “no” dei grillini a un governo che coinvolga Forza Italia. Un esecutivo che come anticipato da Libero la scorsa settimana e come confermato nelle ultime ore da diversi retroscena di stampa, Berlusconi ora sarebbe più che disposto ad accettare.
Il neo senatore 5 stelle Elio Lannutti: "Risaneremo la nostra Italia"
Di Elio Lannutti
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"Ora tocca al MoVimento 5 Stelle risanare la nostra Italia.
Siamo la prima forza del Paese e l'onestà e la competenza dimostrata dai nostri ragazzi non ha eguali.
Sarò la loro guida, la loro forza e il loro padre.
Questa sarà LA MIA ULTIMA BATTAGLIA per voi cittadini, ma ne sono sicuro, VINCEREMO TUTTI INSIEME.
NON MOLLIAMO. #Onestà #Rispetto #Coraggio #Lotta
UN GRAZIE DI CUORE, a riveder le stelle - Elio Lannutti"
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"Ora tocca al MoVimento 5 Stelle risanare la nostra Italia.
Siamo la prima forza del Paese e l'onestà e la competenza dimostrata dai nostri ragazzi non ha eguali.
Sarò la loro guida, la loro forza e il loro padre.
Questa sarà LA MIA ULTIMA BATTAGLIA per voi cittadini, ma ne sono sicuro, VINCEREMO TUTTI INSIEME.
NON MOLLIAMO. #Onestà #Rispetto #Coraggio #Lotta
UN GRAZIE DI CUORE, a riveder le stelle - Elio Lannutti"
Paola Taverna ha scoperto l'ennesima porcata targata Gentiloni. Ecco di cosa si tratta
La denuncia di Paola Taverna: "Proprio loro che volevano abolire il Cnel che fanno?
Prima di lasciare il Governo gli piazzano altri 48 uomini.
Quando si dice la coerenza!"
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Certo, il governo Gentiloni potrebbe dire che l’infornata di nomine all’ente inutile denominato Cnel, con relative indennità, era un appuntamento istituzionale inderogabile. Ma le scadenze possono essere rispettate in modi diversi, senza lo spettacolo non proprio brillante delle indennità ripristinate, senza la corsa alla lottizzazione, senza far finta di niente o calcare le orme del passato, come se non esistesse l’imbarazzo di un atto dovuto sì, ma da esercitare senza enfasi. Certo, possono anche dire che i No al referendum hanno bocciato la cancellazione costituzionale del Cnel, e quindi cosa avranno da borbottare adesso i fautori della bocciatura della riforma: chi è causa del suo mal pianga se stesso. Lo possono dire, certo, ma davvero pensano che la valanga di No sia partita per l’abolizione del Cnel? Una buona arma nella ritorsione polemica, ma nulla di più. Se il referendum fosse stato solo sull’abolizione del Cnel, i Sì sarebbero arrivati quasi al cento per cento. Una classe politica con un minimo di rispetto di sé avrebbe anzi fatto uno sforzo per abolirlo tutto insieme dopo il 4 dicembre, senza scadere nella spirale delle ripicche. Ma questa classe politica non c’è. E adesso, ripicca dopo ripicca, siamo arrivati al giro di nomine lautamente indennizzate compiute da un governo che dovrebbe gestire solo l’ordinaria amministrazione. Come se la lezione del 4 marzo 2018 non esistesse. Che poi si tratta di piccoli gesti, di entità economica decisamente modesta, quasi risibile. Però i simboli non hanno costi e prezzi. Lavorano sulle emozioni e sull’immaginazione, che non sono prerogative di un’umanità minore, come ora tendono a sostenere gli sconfitti, convinti che si tratti di cose esclusivamente «di pancia», irrazionali, infantili.
Prima di lasciare il Governo gli piazzano altri 48 uomini.
Quando si dice la coerenza!"
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Certo, il governo Gentiloni potrebbe dire che l’infornata di nomine all’ente inutile denominato Cnel, con relative indennità, era un appuntamento istituzionale inderogabile. Ma le scadenze possono essere rispettate in modi diversi, senza lo spettacolo non proprio brillante delle indennità ripristinate, senza la corsa alla lottizzazione, senza far finta di niente o calcare le orme del passato, come se non esistesse l’imbarazzo di un atto dovuto sì, ma da esercitare senza enfasi. Certo, possono anche dire che i No al referendum hanno bocciato la cancellazione costituzionale del Cnel, e quindi cosa avranno da borbottare adesso i fautori della bocciatura della riforma: chi è causa del suo mal pianga se stesso. Lo possono dire, certo, ma davvero pensano che la valanga di No sia partita per l’abolizione del Cnel? Una buona arma nella ritorsione polemica, ma nulla di più. Se il referendum fosse stato solo sull’abolizione del Cnel, i Sì sarebbero arrivati quasi al cento per cento. Una classe politica con un minimo di rispetto di sé avrebbe anzi fatto uno sforzo per abolirlo tutto insieme dopo il 4 dicembre, senza scadere nella spirale delle ripicche. Ma questa classe politica non c’è. E adesso, ripicca dopo ripicca, siamo arrivati al giro di nomine lautamente indennizzate compiute da un governo che dovrebbe gestire solo l’ordinaria amministrazione. Come se la lezione del 4 marzo 2018 non esistesse. Che poi si tratta di piccoli gesti, di entità economica decisamente modesta, quasi risibile. Però i simboli non hanno costi e prezzi. Lavorano sulle emozioni e sull’immaginazione, che non sono prerogative di un’umanità minore, come ora tendono a sostenere gli sconfitti, convinti che si tratti di cose esclusivamente «di pancia», irrazionali, infantili.
ULTIM'ORA - ARRIVA LA DENUNCIA DI DI MAIO SUI PRESIDENTI DI CAMERA E SENATO. ECCO COSA STA SUCCEDENDO
Di Luigi Di Maio
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"Nelle ultime ore notiamo che ci sono difficoltà nel percorso che porta all'individuazione dei Presidenti delle Camere.
Il Pd si è rifiutato di partecipare al tavolo di concertazione proposto dal centrodestra, e lo stesso centrodestra continua a proporre la candidatura di Romani che per noi è invotabile.
Per questa ragione proponiamo un nuovo incontro tra i capigruppo di tutte le forze politiche per ristabilire un dialogo proficuo al fine di un corretto processo per l'individuazione delle figure di garanzia per le presidenze delle Camere."
Italiani godete! L'Anticorruzione boccia il Supercontratto Rai di Fazio
Ancora nel mirino dell’Anac, l’Autorità anticorruzione guidata da Raffaele Cantone, c’è sempre lo stipendio di Fabio Fazio, conduttore e produttore di Che tempo che fa.
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Cantone vuole vederci chiaro sulle modalità con cui la Rai ha appaltato a Fazio la realizzazione di Che Tempo che Fa. Nel contratto del conduttore si “ravvisano elementi di criticità” e “perplessità sulla giustezza dei costi/ricavi preventivati”.
E’ questo l’atto d’accusa con il quale l’Anac ha sollevato il caso di Fazio alla Corte dei Conti.
La decisione, riporta Il Fatto Quotidiano, “è arrivata al termine di un’istruttoria lunga e complessa riguardo al compenso, alla durata dell’accordo tra il volto di Che tempo che fa e i rapporti con la società di produzione dello stesso Fazio che è anche autore del programma”.
La Repubblica ha anticipato che l’Anac sta indagando sull’aumento dello stipendio di Fazio, la durata del contratto (quattro anni) e l’affidamento alla società che Fazio ha costituito apposta per ottenere l’appalto.
La Rai aveva giustificato questi cambiamenti spiegando che ci sarebbe stato un ritorno economico sicuro spostando la trasmissione da Rai Tre a Rai Uno.
Ma proprio su questo, spiega Il Fatto, “si legge nella delibera dell’Anticorruzione, ‘evidenziamo perplessità sulla giustezza dei costi/ricavi preventivati’.
La prossima settimana la delibera firmata dal capo dell’Anac sarà con ogni probabilità pubblicata sul sito dell’Autorità e potrebbe contenere tutti i dettagli dell’accordo.
A giugno, quando scoppiò il caso, si parlò di un compenso attorno ai 3 milioni di euro annui per Fazio, in netta controtendenza rispetto a una contrazione dei cachet elargiti dalla Rai. E in deciso aumento rispetto al precedente compenso di 1,8 milioni”.
Cristiano Sanna su Tiscali Notizie spiega che “la nuova Legge sull’editoria stabiliva un tetto di 240 mila euro lordi annui per dirigenti e conduttori, specie quelli di programmi di approfondimento giornalistico.
C’è chi si è salvato proclamandosi ‘artista, non giornalista’ come Bruno Vespa (contro cui si scagliò Lucia Annunziata dopo essersi ridotta lo stipendio) e c’è come Fabio Fazio ha raggiunto un accordo sostanzioso per cui la Rai affida la realizzazione di Che tempo che fa a una società di produzione esterna, sempre di Fazio, insieme ad altri soci.”
mercoledì 21 marzo 2018
La parassita PD che fa la morale ai 5 stelle? E' la stessa che offende gli italiani senza lavoro
Vi vogliamo ricordare chi è Alessia Morani (quella che avrebbe voluto fare la morale al M5S): è quella che ha offeso la povera gente “chi non ha reddito nella vita non ha combinato niente”. E lo ha fatto da figlia di papà che veramente non ha mai fatto un cazzo in vita sua!
GUARDA IL VIDEO:
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Di Battista: "Vi spiego come fanno a rubare: Partiti, Coop e Mafie. Unico sistema coordinato che solo noi possiamo eliminare"
di Alessandro Di Battista (11/5/2014)
Qui trovate la mia intervista dalla Annunziata nel programma InMezzora. Fatela vedere a chi pensa che urliamo e basta, che siamo etero-diretti, che vogliamo sfasciare tutto. Ieri notte l’ho rivista. Siamo andati bene, sì siamo. Io, come gli altri miei colleghi, quando andiamo in TV portiamo le vostre parole, siamo portavoce.
GUARDA IL VIDEO:
Ho parlato di FI con estrema durezza e poi ho provato a spiegare il sistema triangolare delle grandi opere in Italia. Le grandi opere sono un triangolo, un vertice lo occupano i partiti che le utilizzano per il voto di scambio garantendo appalti a quelle cooperative (bianche o rosse fa lo stesso) che restituiscono il favore indirizzando il voto di alcuni loro dipendenti (ricattati con l’arma del lavoro) e dando tangenti ai faccendieri, agli intermediari tra partiti e cooperative o aziende stesse. L’ultimo vertice è occupato dal crimine organizzato che si infila come un coltello nel burro ogni qual volta c’è da spendere miliardi di euro pubblici e soprattutto ogni volta che si tira fuori la parola “fretta”.
La fretta è l’alleato dei criminali. “Facciamo in fretta, facciamo in fretta”. “O corriamo o non finiamo l’EXPO” si sente dei adesso. Se vai forte in macchina rischi due cose, di sfracellarti e di non vedere il panorama. Il panorama nelle grandi opere è la corruzione, sono i ladri, i delinquenti che rubano i nostri soldi. Questo è il quadro. Per questo abbiamo un debito pubblico di oltre 2000 miliardi di euro. Diffondete che vinciamo e ripuliamo l’Italia. A riveder le stelle!
Qui trovate la mia intervista dalla Annunziata nel programma InMezzora. Fatela vedere a chi pensa che urliamo e basta, che siamo etero-diretti, che vogliamo sfasciare tutto. Ieri notte l’ho rivista. Siamo andati bene, sì siamo. Io, come gli altri miei colleghi, quando andiamo in TV portiamo le vostre parole, siamo portavoce.
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Ho parlato di FI con estrema durezza e poi ho provato a spiegare il sistema triangolare delle grandi opere in Italia. Le grandi opere sono un triangolo, un vertice lo occupano i partiti che le utilizzano per il voto di scambio garantendo appalti a quelle cooperative (bianche o rosse fa lo stesso) che restituiscono il favore indirizzando il voto di alcuni loro dipendenti (ricattati con l’arma del lavoro) e dando tangenti ai faccendieri, agli intermediari tra partiti e cooperative o aziende stesse. L’ultimo vertice è occupato dal crimine organizzato che si infila come un coltello nel burro ogni qual volta c’è da spendere miliardi di euro pubblici e soprattutto ogni volta che si tira fuori la parola “fretta”.
La fretta è l’alleato dei criminali. “Facciamo in fretta, facciamo in fretta”. “O corriamo o non finiamo l’EXPO” si sente dei adesso. Se vai forte in macchina rischi due cose, di sfracellarti e di non vedere il panorama. Il panorama nelle grandi opere è la corruzione, sono i ladri, i delinquenti che rubano i nostri soldi. Questo è il quadro. Per questo abbiamo un debito pubblico di oltre 2000 miliardi di euro. Diffondete che vinciamo e ripuliamo l’Italia. A riveder le stelle!
De Luca da censura sul M5S! Ecco le sue schifose accuse
Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, è convinto che in Campania il voto di massa al Movimento Cinque Stelle sia collegato anche a «forze oscure», e al ruolo della camorra in alcuni territori.
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De Luca ne ha parlato in un incontro della direzione del Pd della Campania, svoltasi ieri a porte chiuse, di cui La Stampa può pubblicare un documento audio.
ASCOLTA L'AUDIO
«Negli anni passati - aggiunge De Luca - quando leggevamo il voto della Terra dei fuochi e vedevamo risultati nell’ordine del 50%, pensavamo all’inquinamento camorristico. Quando c’era l’onda del centrodestra (...) Cesaro... i rapporti, la camorra, c’è stata qualche iniziativa giudiziaria che ha dimostrato che c’erano i collegamenti».
«Se noi andiamo a leggere oggi il voto Cinque stelle in alcuni territori abbiamo la sovrapposizione moltiplicata del voto del centrodestra (...). Capisco che in una stagione politica favorevole tu vai al 30, al 50%, ma il 70% non è un dato fisiologico».
Nella circoscrizione Campania 1, alla Camera, il Movimento 5 Stelle ha preso il 54,13% dei voti, in quella Campania 2 il 44,53%. Nell’audio De Luca dice - erroneamente - che a Casal di Principe il Movimento 5 Stelle avrebbe preso il 68%, in realtà nel Comune il Movimento ha preso il 52,54%, in ogni caso circa 20 punti in più della media nazionale.
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De Luca ne ha parlato in un incontro della direzione del Pd della Campania, svoltasi ieri a porte chiuse, di cui La Stampa può pubblicare un documento audio.
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«Negli anni passati - aggiunge De Luca - quando leggevamo il voto della Terra dei fuochi e vedevamo risultati nell’ordine del 50%, pensavamo all’inquinamento camorristico. Quando c’era l’onda del centrodestra (...) Cesaro... i rapporti, la camorra, c’è stata qualche iniziativa giudiziaria che ha dimostrato che c’erano i collegamenti».
«Se noi andiamo a leggere oggi il voto Cinque stelle in alcuni territori abbiamo la sovrapposizione moltiplicata del voto del centrodestra (...). Capisco che in una stagione politica favorevole tu vai al 30, al 50%, ma il 70% non è un dato fisiologico».
Nella circoscrizione Campania 1, alla Camera, il Movimento 5 Stelle ha preso il 54,13% dei voti, in quella Campania 2 il 44,53%. Nell’audio De Luca dice - erroneamente - che a Casal di Principe il Movimento 5 Stelle avrebbe preso il 68%, in realtà nel Comune il Movimento ha preso il 52,54%, in ogni caso circa 20 punti in più della media nazionale.
Meridionali nullafacenti? Falso: Il Sud è un posto dove si lavora troppo per troppo poco
La politica che si interroga sui motivi della rivolta elettorale del Sud dovrebbe guardare la bella inchiesta del “Corriere” sui viaggi della speranza dei giovani infermieri meridionali in cerca di un’assunzione “regolare” al Nord. Cinquemila partecipanti per 5 posti in ospedale, uno rito che
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qualcuno ripete per la ventesima volta. Non sono disoccupati, lavorano tutti nelle loro città ma in condizioni feudali: a partita Iva, a chiamata, a part-time “quando serve”, a giornata, a sostituzione, a 8.50 lorde all’ora ma anche a 6, incluse le spese di benzina e trasporti legate agli interventi domiciliari.
Il vecchio caporalato metteva in fila i braccianti e passava coi camion caricando i cafoni necessari alla raccolta dei pomodori o delle mandorle. Il nuovo non ne ha bisogno. Vanno loro. Si sono organizzati, affittano pullman, dividono le spese, partono di notte a centinaia per risparmiare sul treno e sul pernottamento, si accodano, fanno i quiz, ritornano ai loro lavoretti meridionali, dando vita a un ecosistema della disperazione dove c’è qualche spiccio per tutti: chi allestisce il servizio, i noleggiatori, gli autisti, e perfino le società organizzatrici di concorso che di solito sono pagate un tot a persona. E’ la New Economy all’italiana, e ovviamente non riguarda solo gli infermieri. Il concorso scuola 2016, che non è ancora finito: 165mila candidati per 63mila posti. Concorso Polizia: 400mila domande per 1.148 posti. Concorso Bankitalia: 85mila domande per 30 posti.
Il Sud dei nuovi cafoni, il Sud che vota il reddito di cittadinanza, è stato raccontato come il territorio dei nullafacenti che aspirano al sussidio, ma forse converrà guardare in faccia le cose e rovesciare il punto di vista. Il Sud è il luogo dove si fanno 800 chilometri di notte per conquistarsi un contratto, dove si lavora nei call center a 2,50 euro lordi l’ora, dove i camionisti si iscrivono alle liste di collocamento polacche o rumene pur di essere assunti, dove si trotta otto ore al giorno nei bar per quattrocento euro al mese. Vi sembra un mondo votato all’assistenzialismo o alla nullafacenza?
La vera questione meridionale aperta dal voto del 4 marzo chiama in causa lo sguardo con cui una classe dirigente quasi totalmente di origini settentrionali ha visto e interpretato il Mezzogiorno, lasciandosi suggestionare, oltrechè da una storica diffidenza, da un ventennio di messaggi leghisti sull’Italia “di serie B”. I “cerchi magici” della Lombardia, del Veneto, dell’Emilia, e infine della Toscana e della Liguria si sono alternati al potere nell’ultimo ventennio con la stessa lettura della crisi italiana, che prevedeva di salvare il salvabile – cioè il Nord – e di lasciare al suo destino il Meridione, “troppo arretrato”, “troppo pigro”, “troppo lento”, e comunque controllabile con gli artifizi del voto di scambio e della clientela.
Il geniale paradosso salviniano è che, dopo aver piegato l’immaginario della politica al racconto di un Sud parassita e fancazzista, mafioso, dissipatore di risorse, persino puzzolente, è andato giù a raccogliere l’esasperato grido d’aiuto dei meridionali, ricavandone percentuali modeste ma sufficienti al suo progetto di leadership nazionale. Ora che l’operazione è compiuta, magari saranno riabilitati anche loro, i giovani infermieri, maestri, aspiranti poliziotti, cancellieri, contabili, con i loro viaggi della speranza al Nord, dei quali fino a ieri si diceva “ci rubano il lavoro” chiedendo assunzioni pubbliche su base territoriale. Sarà comunque un bene (anche se il lavoro non lo troveranno lo stesso).
martedì 20 marzo 2018
60 ANNI DI STIPENDIO D’ORO? NAPOLITANO LO HA FATTO FRUTTARE ALLA GRANDE! ECCO L’IMPERO IMMOBILIARE DEL VECCHIO, ALLA FACCIA DI OPERAI, DISOCCUPATI ED ESODATI
Giorgio Napoiltano e gli investimenti sul mattone
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di Franco Bechis (www.limbeccata.it)
Giorgio Napolitano si è giocato buona parte degli stipendi che i contribuenti italiani gli hanno erogato nella sua lunghissima carriera politica e istituzionale sul mattone. E non ha sbagliato: il suo primo investimento oggi si è moltiplicato quattro volte e mezzo di valore, nonostante la crisi del mercato immobiliare degli ultimi anni. Secondo le valutazioni di mercato oggi i mattoni di Napolitano (condivisi con la moglie Clio Bittoni) oscillano fra i 2,1 e i 2,6 milioni di euro di quotazione.
L’ultimo investimento è anche il più recente: i coniugi Napolitano hanno acquistato l’8 novembre 2012 (dopo un preliminare di vendita firmato il 20 luglio dello stesso anno) un appartamento al terzo piano di via dei Serpenti nel quartiere Monti- dove ora sono tornati a vivere- perfettamente identico a quello che già possedevano da decenni nello stesso immobile al piano terra: entrambi sono di sei vani. A venderglielo poco prima che scadesse il primo mandato alla presidenza della Repubblica, lo svizzero Mario Busetto e altri 11 comproprietari delle famiglie Persico, Maceratesi e Bertinetti. Non è noto il prezzo, perchè non indicato nell’atto sintetico depositato. Così come non è noto quanto fu pagato il villino con pertinenze che i coniugi Napolitano possiedono in una via privata all’imbocco di Capalbio, il paese della Maremma da sempre buen retiro della sinistra italiana.
Le quotazioni – L’ultimo acquisto in via dei Serpenti però è identico al primo, avvenuto nel lontano 1980. Allora i Napolitano pagarono quell’appartamento 100 milioni di lire alla Pars Italia spa. Secondo il calcolatore Istat che rivaluta le somme, sarebbero 243.767 euro di oggi. Ma oggi quell’appartamento viene valutato in una forchetta che oscilla fra 889.200 e 1.138.000 euro a seconda dello stato dell’immobile (ottimo): l’investimento si è quindi più che quadruplicato. I Napolitano hanno un fiuto particolare per gli affari immobiliari. Ed è una fortuna: perchè il valore degli immobili posseduti dai coniugi oggi è pari a quasi la metà degli stipendi ricevuti da Napolitano in tutta la sua vita politica.
Presidente della Repubblica “Re Giorgio” lo è stato per otto anni e otto mesi, ricevendo uno stipendio netto complessivo più o meno uguale al valore dell’ultimo appartamento acquistato: 1.094.391 euro. Non avendo sostanzialmente avuto spese (vitto e alloggio erano assicurati dalla funzione per i coniugi, così come ogni spostamento), saranno stati davvero messi da parte. Nel resto della vita Napolitano ha sempre ricevuto stipendio base e rimborsi spese dai contribuenti italiani, salvo che nel lustro 1963-1968, quando rimase fuori dal Parlamento e si occupò del suo partito: membro del comitato centrale del Pci e segretario regionale della Campania. Napolitano è stato invece 27 anni e 11 mesi deputato, e 5 anni senatore della Repubblica (anche adesso lo è, essendo senatore a vita).
In contemporanea (con il doppio mandato) è stato dieci anni europarlamentare e 2 anni ministro. Ha ricevuto stipendi da parlamentare (senza calcolare le indennità extra) per 2,5 milioni di euro netti. E in più ha percepito 1,8 milioni di euro di diaria per rimborso spese per il soggiorno a Roma (che lui non aveva, abitando nella capitale) che sono diventate altro stipendio netto non tassato. In tutto fanno 5.471.891 euro netti, a cui aggiungere le eventuali somme percepite per rimborso spese di segreteria, non spese e quindi andate a cumularsi anche esse allo stipendio netto, come è malcostume accada da sempre nel mondo politico.
E QUEI FESSI DEI VICINI GLI HANNO FATTO PURE LA FESTA….
TUTTI DENUNCIATI: DA NAPOLITANO A GRASSO, PASSANDO PER RENZI E BOLDRINI. LA COSTITUZIONE? PER LORO E’ CARTA STRACCIA. ECCO PERCHE’
Napolitano, Renzi, Boldrini, Grasso. Tutti denunciati. I documenti
Denunciati in massa. Dall’ex presidente della Repubblica “Re Giorgio” passando per Renzi, Grasso, Boldrini e tutto il Parlamento. LE CARTE
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Denunciati in massa. Dall’ex presidente della Repubblica “Re Giorgio” passando per Renzi, Grasso, Boldrini e tutto il Parlamento al completo.
Ecco la denuncia sporta presso i Carabinieri di Roma:
Al Comando stazione dei Carabinieri
Alla Procura Della Repubblica Competente
Alla Alta Corte Penale Internazionale de l’Aia
Alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo
E, p.c. Ad Altri
Querela/denuncia per incostituzionale, illegale ed illecita modalità di candidatura elettorale e conseguente incostituzionalità e decadenza degli eletti e dei governi succedutisi dal 21 dicembre 2005.
CONTRO :
1) Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano;
2) Il Presidente del consiglio dei ministri Matteo Renzi
3) Il Presidente della Camera Laura Boldrini
4) Il Presidente del Senato Pietro Grasso;
5) Tutti i componenti del governo dei tecnici nominati da Giorgio Napoletano
6) Tutti i Parlamentari proponenti e votanti la legge 270 del 21 dicembre 2005 “Porcellum”;
7) Tutti i Parlamentari eletti a partire dal 21 dicembre 2005;
8) Tutti i componenti di tutti i governi tecnici succedutisi dal 21 dicembre 2005;
9) E quant’altri coinvolti nei fatti qui descritti che si ravvisassero nel corso delle indagini.
Per le ipotesi dei reati p. e p. dagli articoli:
1) Alto tradimento (art.90 Costituzione);
2) Concorso formale in reato continuato (art.81 c.p.);
3) Pene per coloro che concorrono nel reato (art.110 c.p.);
4) Circostanze aggravanti (art.112 c.p.);
5) Attentato contro l’integrità l’indipendenza e l’unità dello Stato (art.241 c.p.);
6) Attentato contro la Costituzione dello Stato (art.283 c.p.);
7) Usurpazione di potere politico o comando militare (art.287 c.p.):
8) Attentati contro i diritti politici del cittadino (art.294 c.p.);
9) Abuso d’ufficio (art.323 c.p.);
10) Usurpazione di funzioni pubbliche (art. 347 c.p.);
11) Associazione a delinquere (art.416 bis);
12) Falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici (art.476 c.p.);
13) Falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in certificati (art.477 c.p.);
14) Falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici (art.479 c.p.);
15) Falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in certificati (art.480 c.p.);
16) Falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici (art.481 c.p.);
17) Falsità materiale commessa dal privato (art.482 c.p.);
18) Falsità ideologica commessa dal privato in atti pubblici (art.483 c.p.);
19) Falsità commesse da pubblici impiegati incaricati di un pubblico servizio (art. 493 c.p.);
20) Riduzione in schiavitù (art.600 c.p.);
21) Furto (art.624 c.p.);
22) Truffa (art.640 c.p.);
23) Abuso della credulità popolare (art.661 c.p.);
24) Ed eventuali altre fattispecie di reato che venissero rilevate nel corso delle indagini.-
LUOGO DI COMMISSIONE : Territorio nazionale
TEMPO DI COMMISSIONE : Reati in corso di esecuzione;
Persone offese: la Repubblica italiana, tutti i Cittadini italiani, la Nazione italiana.
CARDINI E FONDAMENTA DI RIFERIMENTO :
Costituzione : Artt. 1; 3; 48.54; 56 . 58. 91; 96.-
Il testo della Costituzione all’articolo 1 comma 2 dice : < ….La Sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.>;
Art. 3. Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
Art. 48. Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età.
Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico.
….omissis …
Il diritto di voto non può essere limitato se non per incapacità civile o per effetto di sentenza penale irrevocabile o nei casi di indegnità morale indicati dalla legge.
Art. 54. Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi.I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge.
Art. 56. La Camera dei deputati è eletta a suffragio universale e diretto…. omissis …
Art. 58. I senatori sono eletti a suffragio universale e diretto dagli elettori che hanno superato il venticinquesimo anno di età….. omissis …..
Art. 91. Il Presidente della Repubblica, prima di assumere le sue funzioni, presta giuramento di fedeltà alla Repubblica e di osservanza della Costituzione dinanzi al Parlamento in seduta comune.
Art. 96. Il Presidente del Consiglio dei ministri ed i ministri, anche se cessati dalla carica, sono sottoposti, per i reati commessi nell’esercizio delle loro funzioni, alla giurisdizione ordinaria, previa autorizzazione del Senato della Repubblica o della Camera dei deputati, secondo le norme stabilite con legge costituzionale.
PREMESSA
La legge n 270 del 21 dicembre 2005 ha modificato il sistema elettorale italiano delineando la disciplina attualmente in vigore, salve le modifiche ad essa apportate dalla sentenza n. 1/2014 della Corte costituzionale (pubblicata in G.U. il 15 gennaio 2014, con effetti decorrenti dal giorno successivo) che ha dichiarato l’illegittimità costituzionale di alcune norme della stessa legge. La legge è stata formulata principalmente dall’allora Ministro per le Riforme Roberto Calderoli, che in seguito ad un’intervista televisiva (durante il programma Matrix, allora condotto da Enrico Mentana) fu soprannominata porcellum dal politologo Giovanni Sartori.
La norma ha sostituito le precedenti leggi numeri 276 e 277 del 1993 (cosiddetto Mattarellum) introducendo sistema radicalmente differente, in linea di principio basato sulla formula elettorale
proporzionale un del “quoziente intero e dei più alti resti” (metodo Hare), ma con spirito sostanzialmente maggioritario dovuto a clausole di sbarramento e al forte premio di maggioranza.
Il 17 maggio 2013 è stata depositata l’ordinanza con quale la Corte Suprema di Cassazione, I sezione civile, ha sollevato la questione di legittimità costituzionale di alcune disposizioni della vigente legge elettorale, in particolare delle modifiche introdotte dalla legge 270 del 2005 (ordinanza n. 12060/2013).
La Corte ha dichiarato rilevanti e non manifestamente infondate le questioni di legittimità costituzionale ed ha trasmesso gli atti alla Corte costituzionale.
Il giudizio ha avuto origine nell’atto di citazione in giudizio della Presidenza del Consiglio dei ministri e del Ministero dell’Interno, presentato dall’avv. Aldo Bozzi in qualità di cittadino elettore al Tribunale civile di Milano nel novembre 2009, adducendo che le disposizioni della vigente legge elettorale gli avrebbero impedito l’esercizio libero e diretto del diritto di voto nelle elezioni del 2006 e del 2008, in contrasto con gli articoli 48, 56 e 58 della Costituzione.
Nell’atto di citazione, le previsioni della legge elettorale, che non consentono la scelta del singolo candidato da parte dell’elettore, che attribuiscono premi di maggioranza e che prevedono l’indicazione del capo di ciascuna lista o coalizione condizionando l’autonomia del Capo dello Stato, sono state fatte oggetto di questioni incidentali di costituzionalità delle quali si è chiesto la rimessione alla Corte Costituzionale, motivando sul punto della rilevanza e non manifesta infondatezza.
Il 4 dicembre 2013 la Corte Costituzionale ha dichiarato l’incostituzionalità di alcune parti della legge formalmente annullate il 16 gennaio 2014. Le parti annullate riguardano l’assegnazione dei premi di maggioranza, poiché indipendenti dal raggiungimento di una soglia minima di voti alle liste (o coalizioni), e l’impossibilità per l’elettore di fornire un preferenza.
Insomma, l’Italicum di Renzi potrebbe essere approvato solo a fronte di nuove elezioni.
L’importantissima recente sentenza pronunciata dalla Corte di Cassazione, n. 8878/14 del 4 aprile 2014, nella quale, con l’efficacia del “giudicato erga omnes …………..
” è stato accertato e dichiarato che “…i cittadini elettori non hanno potuto esercitare il diritto di voto personale, eguale, libero e diretto secondo il paradigma costituzionale, per la oggettiva e grave alterazione della rappresentanza democratica, a causa del meccanismo di traduzione dei voti in seggi, intrinsecamente alterato dal premio di maggioranza disegnato dal legislatore del 2005, e a causa della impossibilità per i cittadini elettori di scegliere i propri rappresentanti in Parlamento…”.
Dopo questa premessa, arriva la parte decisiva: “Il principio di continuità dello Stato non può legittimare fino alla fine della legislatura le Camere elette in violazione della libertà di voto e che sono il frutto della grave ferita inferta ” alla logica della rappresentanza consegnata dalla Costituzione”.
Ciò comporta una grave violazione del giudicato costituzionale e di quello della Corte di Cassazione, nonché unapersistente inammissibile violazione della Costituzione.
Si tratta di pronuncia che è destinata a spiegare i propri effetti proprio per il futuro e che, quindi, non può essere ignorata, poiché ha accertato con forza di giudicato l’avvenuta violazione del diritto di voto di tutti gli elettori italiani.
Ne consegue che l’attuale Parlamento, stante ” la oggettiva e grave alterazione della rappresentanza democratica”,non ha alcuna legittimazione democratica per apportare modifiche alla vigente Costituzione, né per modificare la legge elettorale risultante dalla sentenza n. 1/2014 della Corte Costituzionale.
Auspichiamo, pertanto che preso atto dell’ineludibile giudicato e dell’obbligo giuridico di darvi pronta attuazione, si promuovano gli atti necessari affinché il Popolo Italiano sia finalmente messo in grado di “esercitare il diritto di voto personale, eguale, libero e diretto secondo il paradigma costituzionale”.
Nonostante le grida di allerta che andiamo urlando, lontano appare il risveglio dell’attenzione dell’opinione pubblica. Da decenni la cosiddetta Sovranità Popolare garantita dall‘art. 1 della Costituzione viene sottratta con subdole azioni di malgoverno, legiferazione lobbistica, usurpazione ed estorsione di diritti…. Tutto questo alla luce del sole ma anche in questo caso, come stiamo qui dimostrando, in modo ILLEGALE, DISPOTICO, SPIETATO USURPATIVO, DITTATORIALE .
È in atto da decenni la progressiva spoliazione dei diritti dei cittadini da parte del potere arbitrario, usurpativo e discrezionale, sperequativo, della élite finanziaria mondiale attraverso il controllo dei parlamenti nazionali e degli organismi internazionali dalla facciata apparentemente presentabile.
Si deve porre fine a questo occulto, perverso e sotterraneo lavorìo legislativo, giuridico nazionale ed internazionale di svuotamento dello Stato e della Costituzione ci ritroveremo tutti a diventare a tutti gli effetti schiavi, succubi, soggiogati, prigionieri di un regime sovranazionale ….
Questa denuncia/querela è per gridare ancora una volta che non si possono svendere senza il loro esplicito consenso, ed impunemente……., i Cittadini , lo Stato, la Nazione, … e soprattutto non si possono annullare i loro “naturali e costituzionali diritti”…
Le violazioni alla Costituzione conteggiate ed evidenziate in apice sono previste negli almeno otto articoli violati, stravolti, disattesi…. I tanto decantati esaltati, magnificati dalla costituzione :. l’equità legale, sociale, economica, imprenditoriale….. la parità di diritti dei cittadini di fronte alla legge ed allo Stato …. la rimozione degli ostacoli che limitano di
fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini…. ….
Il testo dell’articolo 136 della Costituzione è chiarissimo ed ininterpretabile … :
TITOLO VI – GARANZIE COSTITUZIONALI – Sezione I – La Corte Costituzionale.
Art. 136. Quando la Corte (Costituzionale) dichiara l’illegittimità costituzionale di una norma di legge o di atto avente forza di legge,la norma cessa di avere efficacia dal giorno successivo alla pubblicazione della decisione.
La decisione della Corte è pubblicata e comunicata alle Camere ed ai Consigli regionali interessati, affinché, ove lo ritengano necessario, provvedano nelle forme costituzionali.
È quindi è dovere di ogni cittadino degno di questo nome (anche Magistrato, giudice, …… opporsi con ogni mezzo e modo allo scempio dei diritti costituzionalmente garantiti messi
in atto da questi usurpatori ed annichilitori dei valori costituzionali ad esempio quelli inerenti i governi di nominati …. di “non eletti”e parlamenti di abusivi.
Il diritto di resistenza ed autodifesa è implicitamente legittimato dal dovere di fedeltà (alla Repubblica), stabilito dall’art. 54 e dal principio della sovranità popolare, diritto di ogni singolo cittadino come membro del popolo, e non solo al popolo nel suo insieme. Ciò è definito all’art. 1 della Costituzione che sancisce che la resistenza attiva (non solo passiva) ad un pubblico ufficiale o ad un corpo politico è legittima.(anche il Parlamento e il Consiglio dei Ministri…
Il diritto alla resistenza è equivalente, corrispondente, analogo e simbiotico al diritto alla sicurezza ed ordine pubblico che impone al cittadino di attivarsi in carenza di interventi di ufficiali di polizia giudiziaria in presenza del verificarsi di un qualsiasi reato affinchè se ne ostacoli ed impedisca la realizzazione, …
Occorre quindi per dare nuova legittimità e costituzionalità al parlamento dichiarare “nulle” e dunque disconoscere tutte le leggi e norme di ogni ordine e grado emanate, promulgate, ratificate dai governi e parlamenti abusivamente costituiti a partire dal 21 dicembre 2005 e ….
procedere immediatamente alla decadenza di tutte le attuali cariche parlamentari e governative e soprattutto a………urgentissime nuove elezioni politiche …
Oggi viceversa siamo al punto che dei nominati (mai eletti, neppure in un parlamento abusivo….) … Stanno tentando finora impunemente di modificare (manu militari) le regole costituzionali della libera e democratica vita politica della Nazione.
Questo non è più accettabile, e se la magistratura non dovesse intervenire tempestivamente per la parte che le compete, nella rimozione del vulnus qui denunciato, sarà inoppugnabilmente collusa con i non legittimati usurpatori, manipolatori, psuedo riformisti e conquistatori delle istituzioni.
Questa condizione io la chiamo annullamento dei diritti e RIDUZIONE IN SCHIAVITU’…
TUTTO CIÒ PREMESSO CHIEDIAMO :
a) Arrestare immediatamente i volgari criminali malfattori che occupano abusivamente il tempio della democrazia e delle libertà istituzionali in attesa dei dovuti ed inderogabili processi;
b) di voler procedere con gli atti di competenza in ordine alla configurazione della fattispecie di attentato contro la Costituzione dello Stato, rimettendosi alle valutazioni delle autorità competenti anche in ordine al gravissimo, reale pericolo di un reato quale l’attentato alla Costituzione.
c) di procedere per la penale punizione dei colpevoli, ai fini di impedire la continuazione dei reati ravvisati in calce;
Ricordo, sottolineo ed enfatizzo ad uso di chi mi legge rammentando l’ obbligatorietà dell’azione penale (art.112 Costituzione) in caso di evidenti violazioni di legge e l’altrettanto obbligatorio arresto in caso di flagranza di reato, ricordo altresì il giuramento prestato nei confronti della Legge, delle Istituzioni, della Repubblica, dello Stato e dei Cittadini italiani tutti, a cui l’operato di questo giudice si deve uniformare e deve rispondere, e di cui noi a nostra volta saremo severi giudici.
Ci riserviamo inoltre di costituirci parte civile nell’instaurando procedimento penale;
e, ai sensi dell’ex art. 408 c.p.p., chiediamo di essere avvisati in caso di richiesta di archiviazione.
IN FEDE.