mercoledì 22 maggio 2019
Mafia Capitale, condannato il braccio destro di Zingaretti. Il M5S chiede le sue dimissioni immediate mentre i media censurano la notizia
Condannato Venafro (ex capo di gabinetto di Zingaretti). M5S: «E c’è ancora chi ha il coraggio di negare Mafia Capitale?»
«Un anno di reclusione (pena sospesa), 500 euro di multa e divieto di contrattare con la pubblica amministrazione per dodici mesi: è la condanna che i giudici hanno inflitto a Maurizio Venafro, ex capo di Gabinetto e braccio destro del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, per il reato di turbativa d’asta in relazione a una presunta attività interferenza durante l’iter della gara d’appalto (del valore di 90 milioni di euro) per l’assegnazione del servizio cup (centro unico di prenotazione) della Regione Lazio nel 2014. E c’è ancora chi ha il coraggio di negare Mafia Capitale?».
Il Movimento 5 Stelle commenta così la notizia della condanna inflitta a Venafro dalla III Corte d’Appello.
All’ex capo di Gabinetto di Zingaretti è stato anche disposto il divieto di contrattare con la pubblica amministrazione per 1 anno.
Nel processo di primo grado – come riportato dal Fatto Quotidiano – l’ex braccio destro del governatore era stato assolto con formula piena “per non avere commesso il fatto“, ma il 12 aprile il sostituto procuratore generale di Roma, Pietro Catalani, aveva chiesto al collegio giudicante di condannarlo ad un anno di reclusione.
La III Corte d’Appello ha anche confermato la condanna con la stessa accusa ad 1 anno e 4 mesi nei confronti di Mario Monge, ex dirigente della cooperativa Sol.Co. La vicenda – si legge sul Fatto – “è legata all’affidamento della gara d’appalto per l’assegnazione del servizio Cup della nel 2014, il centro unico prenotazioni delle prestazioni sanitarie della Regione, appalto bloccato dalla Pisana dopo i primi arresti nel dicembre del 2014 per Mafia Capitale”. Secondo l’accusa, è scritto nel capo di imputazione, Venafro «avrebbe concorso a indirizzare l’aggiudicazione dell’appalto in un’ottica di spartizione tra cooperative vicine ad ambienti di destra e di sinistra».
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