Travaglio: ‘Mattarella? Sta lavorando come a Masterchef: frollarsi i partiti per far capire che non c’è alternativa alle urne’
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Nel corso dell’ospitata a “Non è l’Arena”, programma condotto da Massimo Giletti su La7, Marco Travaglio ha commentato con la sua solita ironia la situazione post-elettorale. Sul capo dello Stato, il giornalista ha detto:
“Credo che Mattarella lavori alla Masterchef, come quei chef che ti frollano la carne, la mantecano, la levigano, la mettono nel sugo, la lasciano macerare per un paio di mesi. Dopodiché alla fine non si capisce quali siano gli ingredienti”.
E ancora:
“Credo che Mattarella proverà a frollarsi i partiti un bel po’ per far capire che non c’è alternativa alle urne. A quel punto, quelli che hanno più paura di andare a votare, cioè quelli che hanno già perso queste elezioni e che perderebbero molto di più alle prossime, probabilmente si acconcerebbero a fare delle cose che adesso non sono pronti a fare”.
Il presidente di Medusa Film Carlo Rossella, ospite in studio, ha osservato: “Ora intanto regna Gentiloni il che non è nemmeno male”.
Travaglio ha replicato: “Non sarà male però i partiti che hanno dato vita al governo Gentiloni oggi valgono il 21% degli elettori, cioè il 15% degli italiani.
Mattarella ha fatto capire che oltre giugno non si va e quindi, se entro giugno non si trova una soluzione, si va alle nuove elezioni”.
Il direttore del Fatto Quotidiano ha poi parlato delle opzioni che il M5S ha per formare il governo:
“I 5 Stelle o governano con la Lega, e non credo che convenga né a loro, né alla Lega, oppure governano cercando di farsi appoggiare in qualche modo dal Pd. Altrimenti non c’è una nuova maggioranza, salvo che vogliano fare un’ammucchiata, che, però, sia il M5S, sia la Lega dicono di non volere. Quindi, se il M5S vuole i voti del centrosinistra, deve chiederli”.
E su Renzi, Travaglio ha detto: “Lui gioca sempre. Aveva detto che non avrebbe giocato più se avesse perso il referendum costituzionale. L’ha perso e ha continuato a giocare, come la Boschi, la Fedeli, Carbone, Padoan. Insomma, abbiamo una serie di bugiardi notori. Ora Renzi non è nemmeno più sicuro di controllare i gruppi parlamentari, perché quando ha fatto le liste sembravano tutti renziani. A due settimane dal voto il numero si è dimezzato. Mi ricorda il 2013, quando erano tutti bersaniani e lettiani e in un anno sono diventati renziani”
Torniamo al voto!
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