mercoledì 17 gennaio 2018

"Si sta cercando di far passare sotto silenzio una vicenda clamorosa", La denuncia dei 5 stelle che fa tremare il PD


Scrive su Facebook l’esponente 5 Stelle Riccardo Fraccaro:

“HA LA TESSERA N. 1 DEL PD, INDICA I NOMI DEI MINISTRI, ORDINA LE LEGGI DA APPROVARE E SI FA DARE LE SOFFIATE SUI DECRETI: DE BENEDETTI È IL BURATTINAIO DI RENZI!


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Il rapporto tra Renzi e De Benedetti è la cartina di tornasole dei legami malsani tra informazione, politica e finanza. Si sta cercando di far passare sotto silenzio una vicenda clamorosa che ha ripercussioni enormi sul nostro sistema istituzionale e democratico, soprattutto alla luce di quanto già emerso in passato. L’indagine Consob sulle rivelazioni a proposito del decreto Banche popolari è solo l’ultimo tassello di un mosaico ben più complesso e inquietante.

Un grosso imprenditore attivo nel campo dell’economia, della finanzia e dell’editoria è stato il promotore diretto di un partito, avendo sottoscritto la tessera numero 1 del Pd.

Ha esercitato forti pressioni per indicare i nomi da inserire nel governo Renzi, così come rivelò nel 2014 l’ex ministro Pd Fabrizio Barca.

De Benedetti, nella sua deposizione alla Consob, ha ammesso apertamente di ricevere abitualmente i ministri Padoan e Boschi presso la propria abitazione.

Ha confessato di essere stato lui a dire a Renzi di approvare il Jobs Act, che ha favorito i grandi gruppi di potere condannando i cittadini al pre

cariato.
Una sua azienda, la Sorgenia, ha ricevuto un prestito da MPS, la solita banca di area Pd, che poi è sostanzialmente fallita ed è stata salvata dal Governo Pd.

Infine, il padrone di Repubblica ha detto che fa spesso colazione con Renzi e proprio da lui avrebbe saputo dell’approvazione del decreto sulle popolari guadagnando ben 600mila euro mentre i risparmi dei cittadini venivano azzerati.

Un imprenditore privato, peraltro con diversi precedenti giudiziari, ha manovrato nell’ombra per influire sulle scelte di governo e ricavarne vantaggi personali. De Benedetti è il burattinaio di Renzi, il Pd è schiavo dei diktat dei gruppi di potere economico-finanziario. Con le elezioni abbiamo l’occasione di archiviare questo sistema: è il momento di fare gli interessi degli italiani, non quelli dei padrini di chi governa.”

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