mercoledì 17 gennaio 2018
"Caro astensionista.." La lettera guerriera per chi pensa che votare sia inutile
Nessun popolo occidentale è stato abusato dalla mala politica come quello italiano. È incredibile la quantità di scandali e disastri accumulati dalle classi dirigenti negli ultimi decenni. Un tradimento doloroso e continuo. Invece di aiutare i cittadini a risolvere i problemi, la politica in Italia è sempre stata il problema più grave. Sono quindi del tutto comprensibili le alte percentuali di astensionismo.
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Un ladro bugiardo, rosso o nero che sia, sempre quello rimane e non ha senso scegliere da chi farsi derubare o prendere in giro. Meglio girare le spalle come estrema reazione di difesa e di offesa. Gli astensionisti che hanno perso fiducia nella democrazia sono difficilmente recuperabili, bisognerà sperare nei loro figli. Ma per coloro che hanno perso solo fiducia nella politica, nei partiti, si presenta una occasione storica il 4 marzo. Per la prima volta dopo decenni si è aperta una reale finestra di cambiamento. Dopo decenni in cui nelle urne ci propinavano finte alternative o partiti pseudo innovatori ma senza nessuna possibilità di vincere, oggi il Movimento 5 Stelle potrebbe farcela. Una grande occasione per cambiare davvero. Il Movimento è tante cose ma prima tutto è una rivoluzione culturale. Questo gli astensionisti lo devono capire. Il Movimento si propone di cambiare il modo in cui si fa politica: basta coi professionisti del malaffare, basta coi cartelli elettorali di qualche lobby o barone, basta con le paturnie egoarche di qualche mediocre, basta all’arroganza dei poteri occulti criminali, basta con patetici rigurgiti ideologici, del resto la loro occasione l’hanno avuta e l’hanno sprecata, è tempo che i cittadini traditi facciano da soli entrando nelle istituzioni, è tempo che i cittadini abusati si rimbocchino le maniche. Il cuore del problema astensionista è la credibilità e le parole non servono a nulla. Non servono più. Per questo il Movimento ha fatto l’unica cosa possibile: i fatti. Ha deciso che siano i portavoce a fare dei sacrifici concreti in prima persona ad esempio tagliandosi gli stipendi e rinunciando ai rimborsi elettorali e coloro che hanno già fatto due mandati stanno tornando a casa. I portavoce a 5 Stelle hanno introdotto standard di trasparenza, di legalità, di comportamento nelle istituzioni che erano sconosciuti al marciume politico italiano e che dovranno divenire patrimonio collettivo. Onestà, trasparenza, disinteresse, ricambio, coerenza verso gli elettori, politica come servizio verso gli altri, sono valori fondanti di una democrazia moderna, sono cultura di fondo, sono le basi comuni su cui poi sviluppare le diverse idee. La priorità di oggi é risanare la democrazia, solo dopo potremo ricominciare a svolazzare coi distinguo. La priorità di oggi è ripulire le istituzioni, liberarci dalla corruzione, dalle caste, dalla politica come business, dai conflitti d’interesse, dalle criminalità, dalla prigionia di stampa, dall’arrivismo spregiudicato e da tutte quelle storture che ci inchiodano in questo sempiterno letamaio. Il Movimento mira quindi a risanare le ragioni profonde per cui milioni di cittadini hanno deciso di astenersi. Questo va capito, questo va spiegato. Il 4 marzo non si sceglie tra partiti e coalizioni, non si sceglie tra i soliti leader di cartone, ma si sceglie tra passato e futuro, tra vecchio e nuovo, tra coloro che hanno deturpato l’Italia e cittadini che non si vogliono rassegnare e si mettono a disposizione per ricostruire la nostra democrazia.
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