mercoledì 22 maggio 2019
Alle europee diamo un altro calcio ai vecchi partiti. Come il 4 marzo
Le europee dimostreranno quanto i cittadini credono davvero al cambiamento. E come il 4 marzo non sia stato un incidente di percorso, ma il primo passo verso un nuovo paradigma. I cittadini sono chiamati a votare dopo un anno intensissimo di propaganda avversa. Un anno intero in cui le vecchie lobby hanno covato vendetta aizzando i propri giornalai contro il governo gialloverde ogni santo giorno. Vedremo se verrà confermata o meno la refrattarietà dei cittadini all’informazione spazzatura. E se si dimostreranno ancora capaci di ragionare con la propria testa, i cittadini non potranno che confermare la fiducia a questa fase di rinnovamento della nostra democrazia. Magari non perfetta – se mai la perfezione sia possibile in politica – ma perlomeno la malconcia democrazia italiana si è rimessa in moto dopo decenni di stallo partitocratico e si è rimessa in moto nella direzione decisa dai cittadini nelle urne. Finalmente governano due forze al servizio del “popolo” dopo decenni in cui la politica è stata al servizio di caste e di lobby onnivore. Dei tre pilastri del vecchio regime (lobby-partiti-stampa), le lobby sono ancora le più attive ed agguerrite nel sabotare il cambiamento, questo perché hanno le tasche ancora piene di soldi e dispongono della stampa e di schiere di servitù pronte alla bisogna. Quanto al terzo pilastro – i vecchi partiti – Pd, Forza Italia e Comunisti col Rolex versano in uno stato davvero penoso. La loro totale assenza di idee e contenuti è pari solo alla loro totale assenza di credibilità. Ma quello che sorprende è l’arroganza. Nonostante l’ecatombe del 4 marzo, non hanno cambiato di una virgola. Le stesse facce, le stesse parole, la stessa nullità. Fermi, ottusi e resi acidi dallo sterile desiderio di vendetta per riottenere le poltrone e le prebende perdute. Vedremo quanti cittadini si ostineranno a buttare il proprio voto nel cesso votando forze politiche che dopo aver fallito clamorosamente nel passato, propongono lo stesso modello e gli stessi uomini anche per il futuro. Una assurdità. Nell’ultimo anno i reduci del vecchio regime hanno infamato i populisti o come pericolosi o come incapaci. Hanno sparso panico ad ogni dove e si sono accaniti anche sui singoli. Strada facendo le loro nefaste previsioni sono state smentite una dopo l’altra e stando semplicemente ai fatti la lista dei risultati raggiunti dal governo è molto ricca soprattutto grazie al Movimento 5 Stelle. In attesa che quelle misure impattino progressivamente nella vita delle persone, è palese come questo governo abbia dimostrato coerenza verso i cittadini e coraggio delle proprie idee. Un approccio fattivo e libero dai condizionamenti esterni come quello dei tecnocrati internazionali e del pensiero tutto finanza e niente cuore. Il vecchio regime l’ha buttata in rissa per fermare questo governo e si è accanito soprattutto contro il Movimento 5 Stelle essendo la vera forza innovativa e con un bagaglio di contenuti potenzialmente letali per il vecchio modo di fare politica e i suoi protagonisti. Una rissa di matrice ideologica perché solo tornando indietro ai tempi della destra e della sinistra il vecchio regime può trovare un senso utile a sopravvivere. Con queste europee vedremo i risultati di un anno di sabotaggio e quanto invece i cittadini si ostinino a credere nel cambiamento ribadendo come il 4 marzo non sia stato un incidente di percorso, ma il primo passo verso un nuovo paradigma.
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