giovedì 10 gennaio 2019

"Togliere ai banchieri per dare ai cittadini". La dichiarazione del Governo che fa impazzire i sanguisuga d'Italia




“Togliere qualche privilegio ai banchieri per restituire qualche diritto ai cittadini è sacrosanto e tutti ne beneficeranno.”


Così Luigi Di Maio in un post pubblicato sulla sua pagina Facebook.

“Se dai privilegi ai banchieri dipendesse il buon andamento dell’economia, – ha sottolineato il vicepremier – con tutti i regali miliardari che gli hanno fatto i governi di prima oggi saremmo il Paese del Bengodi. Invece non è così. E quindi si cambia. Promessa mantenuta!”

Queste le parole del ministro dello sviluppo economico, del lavoro e delle politiche sociali, in risposta a quelle del presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, il cui intervento è stato riportato da askanews.

“Invece di punire un settore rallenterebbe la ripresa”, ha dichiarato il presidente durante la tavola rotonda alla 50esima giornata del credito, a Roma. Il settore, specialmente nella Penisola è strettamente “interconnesso a tutte le attività produttive” e una misura simile avrebbe un impatto negativo su prestiti e risparmio. E, ha aggiunto Patuelli, potrebbe spingere le banche a accelerare il processo di cambiamento di modelli di business a discapito del trattamento di riguardo che ancora assicura alle Pmi tricolori.

Più tecniche le argomentazioni del direttore generale dell’Abi, Giovanni Sabatini: il governo parla di taglio a privilegi e agevolazioni invece si tratta di “un costo di produzione”, ha detto. Questo potrebbe confliggere l’articolo 53 della Costituzione e “andrà certamente a incidere sul costo del credito. Inoltre è una misura che non ha riscontri nell’Ue e che creerebbe disparità contributive tra banche soggette alle stesse regole. Si determinerebbe una asimmetria.”

L’Abi, l’associazione degli istituti tricolore, ha protestato per il taglio sulla deducibilità dei costi sugli interessi passivi che il governo giallo-verde ha proposto di introdurre nel Bilancio. L’Abi ha messo in discussione la legittimità della misura e la disparità che si creerebbe rispetto alle altre banche europee. Ma sopratutto, secondo l’Abi, questo provvedimento rappresenterebbe un autogol per un esecutivo che dice di voler rilanciare la crescita.

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