venerdì 14 dicembre 2018

Il mondo è in fiamme, ma a noi viene nascosto. I Gilet Gialli si dichiarano filo-5Stelle




Non sono parole al vento queste, ma sono parole di verità che squarciano il muro di mascherata e finta informazione quanto di effettivo silenzio che è stato costruito attorno alle manifestazioni di Parigi, Bruxelles, Amsterdam.


Non cercate informazioni accurate nei giornaloni italiani e relativi siti web o nei telegiornali RAI, Mediaset o La7. Troverete informazioni volutamente superficiali che mirano a nascondere la reale portata degli eventi in Francia, Belgio e Olanda.

In Francia le manifestazioni che si ripetono per il quarto sabato consecutivo assumono una rilevanza che sta addirittura portando a ipotizzare le dimissioni del primo ministro Edouard Philippe e a ipotizzare elezioni anticipate.

Ecco il bollettino di guerra.

Parigi :’Per il quarto sabato consecutivo, in Francia hanno protestato i cosiddetti gilet gialli. In strada sono scese 125’000 persone, 10’000 a Parigi. Il bilancio dei disordini e degli scontri con la polizia è di 118 feriti. Sono state identificate 1385 persone e 974 sono in stato di fermo’.

Bordeaux e Tolosa: La protesta si estende sempre di più in tutta la Francia. In particolare ci sono stati degli scontri nel sud-ovest della Francia. E’ successo a Bordeaux e a Tolosa, dove diverse migliaia di persone sono state allontanate dal centro della città con i gas lacrimogeni e hanno eretto e incendiato delle barricate.

Si tratta di una vera e rivolta contro lo stato di povertà di milioni di francesi. Si trovano in situazione di sopravvivenza, vivono di stenti ogni fine mese – i più fortunati tra gli sfortunati, beninteso – aspettando, come Godot, che quanto di triste e insopportabile stanno sopportando abbia a cessare.

Ma finora hanno aspettato invano. Anzi Macron intendeva ancor più aggravare il loro già grave e pesante disagio con l’aumento del carburante. Quella è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. E che ha portato a dire a sé stessi e agli altri conoscenti, colleghi di lavoro o compagni di disoccupazione: mo’ basta!

Si sono quindi convocati da sé stessi in tutte le piazze della Francia, fino a culminare nella oceanica manifestazione di 4 settimane fa a Parigi, la prima di quattro manifestazioni.

Ormai la protesta dei francesi emarginati non si ferma più fino a quando non otterranno fatti concreti che rappresentino un reale cambiamento in meglio per loro e per le loro famiglie. È un modo distorto e fuorviante di raccontare quanto sta succedendo quando si mette in evidenza che la protesta riguarda l’aumento dei prezzi del carburante. Ma sin dalle prime manifestazioni quella di impedire l’aumento dei prezzi per l’utilizzo dell’auto, nella Francia profonda l’unico mezzo a disposizione, era solo la parte delle richieste da ottenere immediatamente. Di ben più importanti e decisive richieste reclamano i Gilet Gialli.

Qui potete trovare le otto rivendicazioni da loro portate avanti, un manifesto politico che può rappresentare un programma di governo. Impressionano i punti in comune con il programma politico dei 5 Stelle e con il Contratto di Governo firmato da 5Stelle e Lega.

Che la situazione sia fuori del controllo dei Lor Signori d’oltralpe lo testimonia quanto ha fatto sapere ieri sera Macron tramite Le Maire secondo quanto titola La Stampa: ‘Gilet gialli una “catastrofe”, Macron pronto a cambiare rotta: “Ho fatto cavolate” ‘.

Macron ha capito ieri sera quanto non aveva capito fino ad avantieri sera: le proteste non si fermeranno con parole o contentini per fare fessi e contenti i Gilet Gialli.

Anche la Francia si avvia a un radicale cambiamento che sta travolgendo l’Ancien Regime di Sarkozy, Hollande, Macron, i quali sono stati messi a custodia degli interessi delle grandi multinazionali francesi. Qui sta il vero potere, di cui Macron è un semplice servo, pure inetto.

Nella storia francese è già successo che i cittadini inferociti abbiano fatto un repulisti anche truculento. Speriamo che questa volta ci sia il cambiamento senza arrivare a quegli eccessi.

La storia ai capataz francesi, cioè ai veri detentori del potere che detengono anche immense ricchezze, lancia un pesantissimo ammonimento cui è bene che prestino la massima attenzione.

Senza trascurare l’ammonimento a quelli italiani: anche loro hanno da stare attenti.

Ostacolare in ogni modo il cammino del Governo Conte è una scelta suicida.

Cercare di creare divisione all’interno dei 5 Stelle promettendo a singoli deputati o senatori chissà cosa, non porta da nessuna parte. Anzi aggrava l’esasperazione di coloro la cui unica speranza che è rimasta è che il Movimento possa realizzare quanto ha promesso dalla sua nascita e poi confermato nel programma presentato prima delle elezioni e che fa parte del Contratto Di Governo.

Cercare di generare contrapposizione tra Movimento 5 Stelle e Lega, oltre che essere improduttivo, rivela un modo di fare politica indisponente in quanto punta a ribaltare con manovre di palazzo il risultato elettorale.

Non riescono a immaginare i Lor Signori italiani come reagirà il nostro popolo di fronte a questi tentativi? Lo stanno già vedendo: il Consenso al Governo Conte si rafforza giorno dopo giorno!

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