venerdì 9 novembre 2018

Il Governo sblocca i fondi per l'emergenza maltempo




Dal Consiglio dei ministri di questo pomeriggio arriveranno i primi fondi di protezione civile per le emergenze provocate dal maltempo e saranno valutate le richieste di riconoscimento dello stato di emergenza presentate da undici Regioni. A spiegarlo è stato il ministro dell'Ambiente, Sergio Costa,


 uscendo dalla riunione che questa mattina ha avuto con i presidenti delle Regioni. «Sul tavolo del governo ci saranno gli stanziamenti di protezione civile, non quindi i piani strutturali di investimento che abbiamo discusso oggi con le Regioni che sono pluriennali e servono a fare prevenzione – ha precisato Costa – Oggi si deve intervenire con i provvedimenti super urgenti di protezione civile, che non compete al ministero dell'Ambiente, ma per la quale io collegialmente mi associo agli altri ministeri».

Sei miliardi per il dissesto
Nell'incontro con i governatori regionali, in occasione della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, si è parlato anche delle misure necessarie per far fronte al dissesto idrogeologico, anche a seguito dei recenti tragici eventi calamitosi. «È iniziata la fase operativa del 'piano Marshall' con le Regioni – ha affermato Costa – Ho ritenuto importante incontrare i governatori non solo per ribadire che abbiamo i fondi per contrastare il dissesto idrogeologico, oltre sei miliardi e mezzo a disposizione, ma anche per manifestare la volontà del ministero dell'Ambiente di essere al loro fianco affinché queste risorse vengano spese subito e bene». Ammontano a oltre sei miliardi e mezzo le risorse per contrastare il dissesto idrogeologico: 3.110,87 milioni derivanti dal Fondo per lo sviluppo e la coesione; 3.482,600 milioni il totale delle risorse assegnate al ministero a valere su stanziamenti pluriennali. «Tutti i progetti in cantiere hanno copertura finanziaria, ma bisogna velocizzare la progettazione. Per questo abbiamo proposto un tavolo tecnico che partirà già lunedì prossimo, insieme con le Regioni, e garantendo loro il massimo sostegno. Quello di oggi è stato un ottimo incontro, nel senso che abbiamo dialogato sul percorso per procedere bene e velocemente. Da una parte abbiamo presentato in termini concreti il business plan, cioè quanti soldi ci sono in questo momento, che confermo sono poco più di 6,5 miliardi, ovviamente in diverse annualità – ha detto il ministro Costa al termine dell'incontro – È anche chiaro che le Regioni in questo momento hanno rappresentato la necessità di altre risorse che, ovviamente, investono tutto il governo. Però la cosa importante è esserci confrontati sulle risorse ma anche sulla modalità di spesa. Insieme abbiamo quindi stabilito che da lunedì mattina costituiremo un gruppo di lavoro misto di tecnici per velocizzare il sistema di gestione delle risorse, per monitorare la loro spesa, per fare in modo che ogni commissario straordinario, che corrisponde al presidente della Regione o della Provincia autonoma, possa poter cantierare più progetti possibili, e cantierare significa metterli concretamente a terra, al lavoro».

Le Regioni chiedono risorse
Dai governatori arriva un parere positivo: con Costa «è stato un incontro molto proficuo, abbiamo ringraziato il ministro per la disponibilità e la velocità con cui ha risposto all'appello» ma le Regioni hanno «necessità di parecchie risorse, perché il tema del dissesto idrogeologico è una vera e propria emergenza». A sottolinearlo è stato il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini: «Al di là di non dover caricare sul singolo ministero la necessità di risorse, un appello al governo lo rivolgiamo: immaginare questa come una vera e propria emergenza e mettere a disposizione più risorse di quelle che sono date oggi. Dal punto di vista del rapporto con il ministero abbiamo indicato una strada di provare a velocizzare le procedure, a mettere in fila tutte quelle che sono le disponibilità di risorse di tutte le Regioni e andare a verificare come le singole regioni stanno lavorando. Necessità, quindi, di mettere in tema del dissesto al centro dell'emergenza del paese, la volontà di dare una mano al governo e al ministero dal punto di vista della sburocratizzazione e richiedere un po' più di risorse».

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