venerdì 5 ottobre 2018

Di Battista sta per tornare: il M5s vuole dargli un ministero



L'ipotesi circola da giorni negli ambienti pentastellati: un rimpasto di governo a gennaio, che porterebbe Dibba agli Esteri. Per arginare Salvini e Di Maio



 Alessandro Di Battista nuovo ministro degli Esteri? È l'ipotesi, svelata dal Fatto quotidiano, che circola in questi giorni negli ambienti del Movimento 5 stelle. Un clamoroso rimpasto di governo che riporterebbe in Italia l'ex deputato, uno dei volti più noti dei pentastellati, che però ha deciso di non ricandidarsi alle ultime elezioni per partire in viaggio nel Centro-Sud America. Piazzandolo alla Farnesina, non solo il suo partito otterrebbe il risultato di liberarsi dell'attuale titolare Enzo Moavero Milanesi, un tecnico ex montiano, che fa parte di quell'ala di garanzia del governo imposta dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, sostituendolo con un esponente politico più coerente con la linea della maggioranza.

L'unico anti-Salvini
Ma il vero obiettivo di questa operazione, dal punto di vista del M5s, sarebbe soprattutto quello di modificare gli equilibri di un governo che sta prendendo sempre più la direzione della Lega: «Alessandro è l'uomo che può contenere Salvini – svela un retroscena del Corriere della Sera, che cita anonime fonti grilline – L'unico capace di riempire le piazze come il ministro dell'Interno». Evidentemente, una qualità che non sembra appartenere all'attuale leader dei Cinque stelle, Luigi Di Maio, il quale sembra invece soffrire non poco il protagonismo del suo attuale alleato. Il piano sarebbe quello di realizzare questo rimpasto a gennaio, dopo l'approvazione della manovra e il ritorno già pianificato di Dibba in Italia.

Buon compleanno M5s
In attesa di capire con certezza quale sarà il suo futuro, comunque, Alessandro Di Battista è tornato a farsi sentire ieri, con un post su Facebook che ha festeggiato i nove anni di vita del Movimento 5 stelle. «È incredibile la strada che abbiamo percorso insieme da quando un favoloso comico che ha sempre saputo guardare al futuro e un genio osteggiato proprio per la sua genialità (oltre che per la sua onestà intellettuale) hanno deciso di smetterla di abbassare la testa. Piaccia o non piaccia quel che abbiamo fatto in questi 9 anni è incredibile. Milioni di persone si sono riavvicinate alla politica grazie al Movimento e questo è un regalo che abbiamo fatto alla democrazia. Anche chi, legittimamente, detesta il Movimento deve però ammettere che questo gruppo di cittadini, con la sola voglia di cambiare quel che non va, gli ha fatto risparmiare una barca di soldi – ricorda Di Battista – Vitalizi, auto blu, doppie indennità, assegni di fine mandato, rimborsi elettorali etc, etc, etc. Il Movimento ha dimostrato di poter fare politica con pochi soldi e la sobrietà è la nostra caratteristica, è stata la sobrietà a permetterci di andare al Governo del Paese perché contano le idee e le proposte ovviamente ma conta moltissimo anche l'esempio. Il Movimento è nato il giorno di San Francesco, il fraticello di Assisi e non è stato un caso. Non so se Gianroberto credesse in Dio, abbiamo parlato di tutto negli anni in cui ho avuto il privilegio di conoscerlo ma mai di questo. So che apprezzava moltissimo, anche dal punto di vista storico, San Francesco», conclude.

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