venerdì 21 settembre 2018

Ultim'ora - Altra vittoria del popolo italiano, depositata legge che taglia pensioni d'oro a politici e sindacati



Arriva la stretta sulle pensioni dei sindacalisti.



In un articolo della proposta di legge M5S-Lega sulle pensioni d’oro si legge che si intende “rimediare alla disparità di trattamento” in favore degli assegni previdenziali per i lavoratori delle organizzazioni sindacali.

Il testo “mira a riportare ad un regime di equità l’applicazione del calcolo della base imponibile a fini pensionistici, attualmente più favorevole ai lavoratori delle organizzazioni sindacali”.

In tal modo si interverrà sulla possibilità per i sindacalisti di aumentare la propria pensione tramite il versamento di una quota di contribuzione aggiuntiva poco prima di andare in pensione.

L’Inps ha stimato che la pensione lorda dei sindacalisti coinvolti subirà un taglio del 27%: “In un caso si avrebbe addirittura una riduzione del 66% della somma percepita”.

Anche Francesco Lollobrigida, capogruppo di Fdi alla Camera, si è detto soddisfatto:

“Fratelli d’Italia non può che accogliere favorevolmente l’iniziativa della maggioranza, che nel testo depositato in commissione Lavoro alla Camera fa propria la storica battaglia di Fratelli d’Italia sul taglio delle pensioni d’oro anche per i sindacalisti. È ora di verificare le distorsioni che esistono nel mondo sindacale, secondo a nessuno per privilegi, e legiferare per risolvere il problema. Ovviamente aspettiamo di leggere il provvedimento articolo per articolo prima di esprimere una valutazione complessiva”.

Maria Pallini, capogruppo M5S in Commissione Lavoro alla Camera dei Deputati, ha dichiarato:

“È un segnale importante nella nostra lotta agli sprechi si tratta di una misura necessaria per ristabilire il giusto equilibrio tra contributi versati e pensione ricevuta: non verrà dato nemmeno un euro in più di quello che è dovuto a ciascuno di questi pensionati I soldi risparmiati con questo provvedimento contribuiranno anche a finanziare il nostro progetto di pensione di cittadinanza”. “Andremo a ricalcolare secondo il metodo contributivo – ha aggiunto l’esponente pentastellata – tutti gli assegni superiori ai 4.500 euro al mese. Non verrà dato nemmeno un euro in più di quello che è dovuto”.

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