giovedì 20 settembre 2018
Tenetevi pronti! Martedì il Governo inizia il taglio delle accise sulla benzina
Sulle accise sulla benzina “presenteremo martedì una proposta che, peraltro, Matteo Salvini già conosce”.
Lo ha annunciato oggi in un’intervista al Messaggero il sottosegretario all’Economia Massimo Bitonci, aggiungendo che “ci sarà come detto un primo sfoltimento delle accise sulla benzina, cancelleremo quelle più datate nel tempo”.
E’ ancora presto per conoscere l’entità dei tagli: “Stiamo ancora facendo i conteggi. Sarà un primo segnale,” ha affermato Bitonci, il quale ha sottolineato che si tratta di “un tema che sta molto a cuore a Matteo Salvini”.
Infatti in campagna elettorale il leader della Lega aveva affemato che “l’anno scorso le accise hanno fruttato 27 miliardi e altri 12 l’Iva sulle accise, che sono la tassa sulla tassa. Io non dico leviamo tutto, ma abbiamo una accisa ancora per il finanziamento della Guerra in Etiopia, che credo sia finita da un bel pezzo”.
Il sottosegretario ha anche detto che “ci sarà una misura sulle aliquote Irpef per il 2019. Poi per il 2020-2021, Salvini ci ha chiesto di preparare una flat tax”.
Il prezzo attuale della benzina è composto da:
1) il prezzo netto del combustibile, che include anche il guadagno dei gestori della pompa,
2) le accise
3) l’Iva
Come spiegato dall’Adusbef (Associazione Difesa Utenti Servizi Bancari e Finanziari), con accise e IVA “si impone su ogni singolo litro di carburante, il pagamento di una notevole quota di tasse, tra cui anche le famose accise, ovvero una quota dovuta allo stato come imposta sui consumi”.
“La tassazione sulla benzina – spiega l’associazione – rappresenta il 64% del prezzo pagato dai consumatori, percentuale che scende al 61% per il gasolio”
In questo modo i consumatori pagano non solo le accise, inserite negli anni per finanziare emergenze come terremoti e alluvioni, ma anche l’IVA al 22%.
“Per ogni litro di carburante acquistato in Italia, i consumatori pagano ancora la Guerra d’Etiopia del 1935 o il disastro del Vajont del 1963,” denuncia da tempo l’Adusbef.
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