lunedì 9 luglio 2018

Fusaro sulle magliette rosse: ‘Pagliacciata"





"E adesso dopo essersi agghindati in rosso gridano all’unisono, con voce roca, ‘aprite i porti’. Senza avvedersene stanno citando proprio lui, il fiduciario dei mercati, il turbocapitalista apolide: George Soros”.



Così Diego Fusaro sulle magliette rosse.

“I boriosi pretoriani del pensiero unico politicamente corretto ed eticamente corrotto – continua – hanno calzato la maglia rubiconda, per ‘sentirsi umani’ hanno precisato, per inneggiare all’apertura dei porti”.

“Eppure – ha fatto notare il filosofo – la loro noia patrizia non venne neppure scalfita quando i lavoratori vennero massacrati nel sangue rosso, giustappunto, quando gli imprenditori nazionali subirono l’ecatombe a causa dell’Unione Europea e delle leggi implacabili del mercato”.

E ancora:

“Non una lacrimuccia di fronte alla legge Fornero, che fu il massacro primo di tutti i lavoratori e dell’impresa nazionale. La loro noia patrizia sugli attici e nei palagi nobili non venne nemmeno scalfita”.

“Ebbene – prosegue Fusaro – questi signori pretoriani cosmopoliti del pensiero unico stanno di fatto lottando in nome di ciò che è il capitalismo mondialista stesso a volere: l’apertura di tutto, dei confini, dei porti. Di modo che l’open society, la società aperta a libera circolazione illimitata delle merci e delle persone mercificate possa realizzarsi”.

“Sicché – conclude – si indignano per i porti non aperti e poi trovano del tutto fisiologico il massacro dei lavoratori. Del resto ce lo chiedeva l’Europa il massacro dei lavoratori. Ecco dunque l’indignazione a correnti alternate, ma ecco anche insieme l’ipocrisia rigorosamente a senso unico”.

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