lunedì 23 luglio 2018

"Di Maio? E' il simbolo del cambiamento" Così un giornalista elogia il ministro del M5S





(di Maurizio de Caro – affaritaliani.it)



  Elogio di un ragazzo comune. Luigi Di Maio è giovane e di bell’aspetto, già per questi motivi rappresenta un’anomalia nel sistema politico italiano, certo non basta per governare un paese ma l’effetto simpatia aiuta, la giovinezza irrita lo sguardo degli anziani.

Non ha un cv adeguato (come molti ministri degli ultimi governi), sbaglia qualche volta i congiuntivi, ha un linguaggio semplice e contraddittorio, spesso cambia parere e alleati, e questo è nella normalità della politica, ma intanto continua a sorprenderci. La fortuna aiuta gli audaci ma questo piccolo eroe ha saputo reggere carichi istituzionali e cariche politiche al di sotto dei 30 anni senza battere ciglio, allora è solo l’incoscienza dell’età o c’è qualcosa che ancora non possiamo valutare, una capacità in potenza ancora tutta da esprimere.

Non è laureato, come Veltroni, D’Alema e tanti altri, ha fatto lavori umili e questo gli fa solo onore, attraversa le tempeste sorridendo e macina consensi con una leggerezza sorprendente. Ha costruito un’alleanza creativa e spericolata con un suo ex acerrrimo nemico, ha finalmente eliminato la dicotomia dx/sx, perché il suo movimento è tutto questo e il futuro di tutto questo, ed è a tutti gli effetti la vera novità di un paese incapace di esprimere cambiamento, almeno in politica.

E’ il cambiamento perché non è figlio di nessuno, parente di qualcuno, amico del giaguaro, è un normalissimo ragazzo meridionale con tanta voglia di fare e molta confusione che ha saputo intuire il sentimento del paese, l’ha interpretato e rappresentato come l’uomo qualunque, ma intendiamoci pregi e difetti, non del qualunquismo ma dell’uomo qualunque. Migliorerà, vedrete perché ha dalla sua il tempo che i dinosauri uniti alla deriva vedono scemare, continua a usare il linguaggio della strada che non piace nel talk show, ma è apprezzato in cabina, ed ha trovato il format perfetto con Salvini: un governo che è maggioranza e opposizione al contempo, rivoluzione e restaurazione. Meglio di così.

Gli altri si limitano ad elidersi a vicenda rincorrendo populismi, antifascismi e “l’Europa ce lo chiede”,sono automobili di cilindrate molto diverse, sono tempi e modalità d’azione incompatibili, Luigi Di Maio ha capito perfettamente lo Zeitgeist, lo spirito del tempo,perché ne è il prodotto più avanzato e semplice, votando lui lo stramaledetto popolo, vota se stesso, come in uno specchio magico che riflette i nostri pregi ma dove cerchiamo di attenuare i nostri difetti, una sintesi antropologica perfetta.

Diamo credito all’ignoto,invece che celebrare l’insipienza diffusa e nota,il birignao,la spocchia e la retorica delle anime belle,facciamo un bel progetto di rimozione generale delle solite facce e dei soliti videogerarchi che hanno occupato ogni secondo della comunicazione pubblica e privata per raccontarci che questo giovane vicepresidente del consiglio è peggio di Himmler, più fascista di Starace, e soprattutto un pericolo per le loro rendite di posizione. Oggi voglio celebrare un ragazzo normale,uno che ce l’ha fatta, contro tutti e contro tutto,mentre il fuoco concentrico che cerca di abbatterlo diventa sempre meno pericoloso e inutile,mi sembra di vederlo sorridere,i suoi nemici non hanno capito che quel sorriso dovranno sopportarlo per molti,molti anni ancora.

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