venerdì 6 luglio 2018
“Democrazia a rischio? Pecoroni, state zitti” Così il mitico Mogol bastona gli artisti anti-Governo
Altro che manifesti contro il Governo del Cambiamento. Giulio Rapetti in arte Mogol, mitico paroliere di Lucio Battisti, si sfila dal carrozzone degli indignati: “In Italia non è in pericolo la democrazia, non è minacciata la libertà, non è in discussione la Costituzione. È il solito effetto
gregge…”. Il giorno dopo la goffa iniziativa diRolling Stone, “stare fuori dal coro dei conformisti” è quasi un dovere: “Cinquanta anni fa – ricorda Mogol – a me e a Battisti davano dei fascisti perché non giocavamo alla rivoluzione, non so se mi spiego. Oggi, io non vedo motivi di allarme per il futuro del nostro Paese”.
Un governo va giudicato per quello che, senza pregiudizi, e finora sul tema immigrazione quello di Giuseppe Conte secondo Mogol si sta muovendo bene. Il vero allarme, semmai, viene dall’Africa: “L’Italia deve pretendere, partecipando per la sua quota, che ci sia un gigantesco piano di investimenti in Africa. Nell’agricoltura in particolare. Senza un Piano Marshall per l’Africa non ne usciamo, continueremo a ricevere gente in fuga dalla disperazione che poi bighellona per le nostre strade”.
Sono d'accordo con Mogol, bisogna farli lavorare, dargli uno scopo al loro paese qui non hanno la possibilità e la voglia visto che c'è chi gli passa gli alimenti.
RispondiEliminaSarebbe già un bene se Francia ed Inghilterra lasciassero finalmente libere le loro ex colonie e la smettessero di spremerle come limoni...
RispondiEliminaSono assolutamente d'accordo con Mogol. Mi sembra difficile che venga fatto un piano Marshall per l'Africa, ci sono troppi interessi per i paesi europei, ma sarebbe la soluzione migliore.
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