martedì 26 giugno 2018
Governo, tra il 27/28 Giugno arriva il decreto di Dignità: Ecco cosa prevede
Il primo provvedimento del governo Conte, visionato dall'agenzia Ansa, è diviso in 11 articoli e inserisce alcune misure per ridurre il precariato nei contratti di lavoro. Poi sanzioni per le imprese che lasciano l'Italia dopo aver ricevuto gli aiuti dallo Stato. Contro la ludopatia previsto il blocco di sponsorizzazioni di giochi e scommesse e di "tutte le forme di comunicazione" comprese "citazioni visive ed acustiche e la sovraimpressione del nome, marchio, simboli"
Limiti per i contratti a termine, multe alle aziende che incassano aiuti di Stato e poi delocalizzano e stop totale alla pubblicità di giochi e scommesse, non solo in televisione. Sono questi alcuni dei punti che saranno toccati nel Decreto dignità, primo atto del governo Conte e che è previsto in discussione del consiglio dei ministri tra il 27 e il 28 giugno. Il provvedimento, la cui bozza è stata visionata dall’agenzia Ansa, è diviso in 11 articoli e all’interno ci sono alcuni dei temi su cui si sono concentrati gli annunci di Luigi Di Maio dal momento dell’insediamento dell’esecutivo e in campagna elettorale. Innanzitutto sono previste misure per limitare il precariato, quindi modificando la disciplina dei contratti a termine liberalizzati dal decreto Poletti approvato nel marzo 2014. Poi gli interventi per contrastare la ludopatia e il pacchetto fiscale, che comprende tra le altre cose, il rinvio della fattura elettronica per i benzinai e l’abolizione del redditometro.
Contratti a termine più cari, tetto quattro proroghe – Si interviene innanzitutto sui contratti a termine. Non viene toccato il limite massimo di durata che resta di 36 mesi, ma ogni rinnovo a partire dal secondo avrà un costo contributivo crescente dello 0,5 per cento. Inoltre si stabilisce che le proroghe non potranno essere più di 4 (attualmente si può arrivare fino a cinque). Viene anche aumentato a 270 giorni il termine per impugnarlo.
Tornano le causali, anche somministrazione in tetto 20% – Ci saranno tre tipologie di causali per giustificare il contratto a termine: esigenze temporanee e oggettive, connesse a incrementi temporanei, significativi e non programmabili, o relative a picchi di attività stagionali. Le causali dovranno essere indicate al primo rinnovo o per quelli oltre i 12 mesi. Anche i contratti in somministrazione andranno conteggiati nel limite del 20% previsto per contingentare le assunzioni a termine.
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