giovedì 31 maggio 2018

"Per favore non toglieteci il vitalizio". Clamoroso, deputati in crisi scrivono a Fico

La guerra ai vitalizi del M5S sta allarmando ex deputati e senatori, i quali per bocca dell’Associazione degli ex-parlamentari della Repubblica hanno inviato ai presidenti di Camera e Senato Fico e Casellati una lettera in cui condividono “l’esigenza di contenimento dei costi della politica razionalizzando le spese delle Camere senza tagliare i costi della democrazia”


LINK SPONSORIZZATO


“L’Associazione degli ex-parlamentari – si legge nella lettera – chiede di essere ascoltata per esporre il proprio punto di vista sugli annunciati provvedimenti in materia di vitalizi” e chiede “la necessità di un coordinamento tra Camera e Senato per giungere a decisioni comuni, evitando quanto è accaduto nella scorsa legislatura con la delibera sul contributo di solidarietà adottata dall’Ufficio di Presidenza della Camera dei deputati”

Inoltre l’Associazione ha suggerito che “le eventuali misure riguardanti i vitalizi” vengano inserite “nella sede del dibattito d’aula sul bilancio interno, in considerazione del fatto che all’origine delle disposizioni in materia previdenziale per i parlamentari vi fu una decisione d’aula (seduta del 20 maggio 1954) e perché la discussione avvenga con il massimo di trasparenza, e coinvolga tutti i gruppi presenti in Parlamento”.

Gli ex parlamentari hanno poi chiesto il “rispetto della legalità costituzionale. A questo riguardo si ricorda che l’unica forma di intervento sui trattamenti previdenziali in essere ammessa dalla Corte costituzionale in varie sentenze, è quella del contributo di solidarietà, a fini di solidarietà interna al sistema previdenziale, nel rispetto dei principi di legittimo affidamento, di ragionevolezza, di proporzionalità e di non reiterabilità. Nessuna legge approvata dal Parlamento di modifica della disciplina previdenziale ha mai messo in discussione retroattivamente diritti già maturati dai cittadini. Infatti, le riforme delle pensioni che si sono susseguite negli anni, da quella Dini del 1995 a quella Fornero del 2011 tutte hanno fatto salvi i diritti dei cittadini maturati prima della loro entrata in vigore.

Anche i regolamenti vigenti di Camera e Senato in materia previdenziale hanno rispettato questo principio prevedendo l’applicabilità delle nuove norme soltanto a chi è diventato parlamentare dopo il 1 gennaio 2012 e lo stesso Collegio di Appello della Camera dei deputati con sentenza n. 2 del 24 febbraio 2014 ha stabilito che proprio per rispetto di detto principio la misura del sistema contributivo introdotto dal regolamento del 2012 è ‘adottata esclusivamente de futuro”. Ne consegue che “pretendere di farlo per gli ex-parlamentari avrebbe soltanto un significato punitivo, di delegittimazione e umiliazione della funzione parlamentare che è libera e indipendente”.

12 commenti:

  1. Anche andare in pensione dopo 35 anni di contributi era un diritto per il cittadino . Diritto stravolto dalla legge Fornero che ne ha previsto la modifica in continuità di rapporto di lavoro per durata e per calcolo . Quindi si applichi anche agli ex parlamentari

    RispondiElimina
  2. Anche una pensione proporzionale a quanto versato è sacrosanto. Se verso per 3 anni non puoi percepire la pensione per 30 anni. Si forse 1000 lire, ops, scusate 1 euro al mese. Lordi però.

    RispondiElimina
  3. IMPARASSERO A VIVERE CON MODERAZIONE ...
    SENZA REVERSIBILITA' A FIGLI E NIPOTI !
    MILIONI DI ITALIANI SONO COSTRETTI A FARLO ...
    E ALTRETTANTI ... NON HANNO IL MINIMO NECESSARIO PER VIVERE E CERCANO DA MANGIARE NEI CASSONETTI !!!

    RispondiElimina
  4. Quindi, la modifica retributivo etc, i limiti di età lavorata 35 poi 42 è i vari aumenti di tasse e di imposte sulle tasse sono anticostituzionali? Per quel che mi riguarda dovrebbero essere giudicati per truffa allo stato e potrebbero morire di fame. Altro che vitalizio.

    RispondiElimina
  5. Bisogna togliere subito i vitalizi e bisogna fare qualcosa seriamente per questa Italia

    RispondiElimina
  6. I diritti sono stati toccati eccome e anche retroattivamente, perché i cittadini che hanno firmato un contratto di lavoro si ritrovati con il contratto sovvertito arbitrariamente e la riforma Fornero non ha avuto pieta di cui si è ritrovato con un progetto di vita cpletamente stravolto,. .... Altroché se mi ha toccato....

    RispondiElimina
  7. e per quanto riguarda i piccoli commercianti che sono costretti a versarsi i contributi,dopo essere stati ridotti al lastrico.Essi lavorano di giorno e non dormono di notte al pensiero che il giorno dopo devono pregare affinchè possano riuscire a coprire le spese,senza alcun diritto a malattia e ferie e poi alla fine quando vanno in pensione ci vanno con una miseria.Voi potete dire ,perchè non farsi un fondo pensionistico,io vi rispondo ,ma se devono vedere come fare per poter arrivare,quando ci riescono a coprire le spese,con quali soldi possono farsi il fondo pensionistico? AIUTATE ANCHE LORO

    RispondiElimina
  8. La large e' uguale x tutti.... quando signori ex parlamentari.... versate 42 anni di contributi e poi forse vi diamo la pensione... io vivro' nella poverta poi assoluta quando non avro piu la facoltà di lavoro e ssolo grazie a voi becchini e mangia soldi a tradimento.

    RispondiElimina
  9. Andate avanti spediti!!!! Hanno fatto la vita da nababbi in barba ai bisogni e alle sofferenze dei Cittadini. Continuate sulla via del cambiamento come annunciato da sempre!!!

    RispondiElimina
  10. Mia madre percepisce 550 euro mensili di reversibilità al 60% di quello che percepiva mio padre. Si devono solo vergognare!

    RispondiElimina
  11. loro si e gli altri poveri mortali no. finiamola con questa pagliacciata avete fatto i nababbi per troppo tempo e' ora di finirla e basta!

    RispondiElimina