L’avvocato Giuseppe Conte è il nuovo premier incaricato. E Luigi Bisignani, che l’esecutivo gialloverde lo profetizzò in tempi non sospetti, su Il Tempo scrive: “Il patto di ferro Lega-5 Stelle ha retto anche al forsennato attacco che mai un candidato alla Presidenza del Consiglio aveva subito”. Si
riferisce alle vicende delle ultime ore, dal curriculum gonfiato ai guai con il Fisco, che sono andate ad intaccare, subito, l’immagine di Conte. E la teoria di Bisignani su quanto accaduto è piuttosto inquietante, per chi è disposto ad accoglierla.
“Una polemica velenosa da parte di quei centri di potere, da Londra a Washington, che non sopportavano un possibile premier che non venisse dai soliti giri della sinistra radical chic, annidata nei giardini del Quirinale di Napolitano“, scrive l’uomo che sussurrava ai potenti. “E molte sono state le manine che ci hanno provato – riprende -: da quelle che hanno fatto arrivare a Lucia Annunziata la bozza del programma anti-euro, fino a quella che ha armato il New York Times sulle frequentazioni del futuro premier nelle università americane”.
Dunque, Bisignani si schiera senza indugi in difesa del premier incaricato: “Il curriculum contestato di Conte evidenzia il contrario: non è una maschera di Sordi ma un professore trasparente che ha voluto, con puntigliosità, mettere nero su bianco ogni sua piccola esperienza. Conte, come spesso accade, dimostrerà di non essere un Re Travicello e queste polemiche finiranno per rafforzarlo – aggiunge profetico -. Chi lo conosce sa che è un europeista convinto, un filo Atlantico non giustizialista e sensibile alle esigenze del mondo cattolico”, conclude Bisignani.
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