Mafia Capitale, Micaela Campana (PD) a rischio per falsa testimonianza
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Avviso di conclusione delle indagini per l’ex deputata Pd: per i magistrati avrebbe mentito durante la sua deposizione in aula. Indagati anche il viceministro Bubbico e l’ex braccio destro di Alemanno, Lucarelli. Il governatore Zingaretti esce dall’inchiesta
L’ex deputata Pd Micaela Campana avrebbe mentito durante la sua deposizione al processo di Mafia Capitale. I magistrati Paolo Ielo, Giuseppe Cascini e Luca Tescaroli gli hanno notificato l’avviso di conclusione delle indagini. La Campana si sarebbe data da fare per mettere in contatto Salvatore Buzzi, re delle coop, con il viceministro al welfare Filippo Bubbico.
Il messaggino a Buzzi: «Grande capo»
Come si legge nell’avviso di conclusione delle indagini la Campana «negava reiteratamente di ricordare numerose circostanze della sua vita politica e personale» e in particolare di aver «interloquito con Bubbico per la presentazione di un’interrogazione parlamentare». Contro di lei anche il famoso messaggino («Grande capo») spedito a Buzzi. La sua ricostruzione in aula era stata lacunosa e contraddittoria.
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