lunedì 30 aprile 2018

"Il mio Presidente? è Luigi Di Maio". Fiorella Mannoia fa scatenare gli utenti sul web. CONDIVIDETE


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Il post di Fiorella Mannoia su Facebook che incorona il Deputato del M5S Luigi Di Maio:

" Ecco perchè Luigi Di Maio è il mio presidente del consiglio. Anche io all'inizio avevo criticato i 5S per la mancata alleanza, ma solo perchè ancora ragionavo con le vecchie logiche con le quali sono cresciuta, logiche vecchie che mi hanno inculcato anni e anni di compromessi, di occhi bendati, di convinzioni sbagliate, di logiche di partito, di.. "noi siamo migliori", del.."tappiamoci il naso" del.. "votiamo il meno peggio". Ecco a che cosa siamo arrivati a furia di votare sempre il meno peggio!!!!Non rimpiango niente perchè la mia coscienza è pulita, io sono pulita, e molti altri come me , politici seri, perchè ce ne sono stati e ce ne sono ancora, gente che si è battuta per un ideale, che è anche morta per questi valori in cui ho sempre creduto e nei quali ancora credo ero, come molti, in buona fede. E non faccio lo sbaglio che a volte fanno i 5S di fare di tutta l'erba un fascio perchè anche questo non è giusto. Ma mi sento tradita e con me hanno tradito milioni di persone che hanno sperato di veder realizzati i propri sogni di giustizia sociale e di legalità, di veder risolta quella famosa "questione morale" di cui parlava Berlinguer. Ma Berlinguer è morto e con lui si è chiusa un'epoca. 
Facciamocene una ragione!!! Quell'epoca è finita e questi hanno tradito soprattutto lui e tutti quelli che hanno pagato con la vita la ricerca della verità. Se oggi mi guardo indietro mi vedo con tenerezza e mi dico: "che boccalona che sei stata!!" Ogni volta che siamo riusciti ad entrare nella stanza dei bottoni, abbiamo fatto come gli altri se non peggio, come in questo caso che mi viene di chiedere scusa a Berlusconi, con il quale credevamo di aver visto tutto ma mi sbagliavo. Oggi sono finalmente libera, è come se mi si fossero stati tolti i paraocchi e vi dico che hanno fatto bene a non mischiarsi con nessuno. Io ammiro il loro coraggio e la loro dedizione, hanno tutto il mio rispetto. Sbaglieranno, si di sicuro, all'interno ci sarà qualcuno che non la pensa come me, forse ci sarà da fare battaglie su alcuni temi, ma sono ONESTI CACCHIO, SONO RAGAZZI PER BENE E PREPARATI E SOPRATTUTTO SONO PULITI. A me basta questo. Sono stanca di questo marciume, sono stanca della cloaca nella quale siamo sprofondati ed è l'unica speranza che abbiamo.AVANTI TUTTA!!!!" 


"Il M5S è un pericolo per la Mafia". Dichiarazioni del boss mafioso Graviano


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Il MoVimento 5 Stelle ed il suo portavoce al Senato Giarrusso rappresentano un pericolo per la mafia.

 A dirlo sono stati Giuseppe Graviano e Umberto Adinolfi, due pericolossisimi boss della mafia e della camorra condannati all’ergastolo e in carcere al 41bis. Giuseppe Graviano insieme al fratello maggiore Filippo, nel 1990 divenne reggente del mandamento di Brancaccio-Cianciulli. I fratelli Graviano ebbero un ruolo importante nell'organizzazione degli stragi del 1993 a Firenze, Milano e Roma e nell'omicidio di don Pino Puglisi . I due vennero arrestati il 27 gennaio 1994 a Milano. Graviano sta scontando l'ergastolo nel carcere di Milano ed è stato accusato da vari pentiti di essere stato lui ad azionare il telecomando dell'autobomba che uccise il giudice Paolo Borsellino e 5 uomini della scorta.




Adinolfi è un boss e killer della camorra condannato all’ergastolo.

Intercettati durante l’ora d’aria nel carcere di Ascoli Piceno il 12 gennaio 2016, questi atti finiscono nel processo della Trattativa Stato-Mafia e vengono pubblicati e resi noti a luglio grazie al giornalista siciliano Riccardo Lo Verso.

Il boss della camorra Adinolfi definisce “una banda di sfegatati” il Movimento 5 Stelle mentre il boss ergastolano Graviano attacca a più riprese il senatore Mario Michele Giarrusso definito, appunto, “pericoloso”. Pericoloso perché il Movimento 5 Stelle ha smascherato e bloccato l’estensione di benefici di sconti di pena ai mafiosi che il governo Pd-Alfano voleva concedere con il beneplacito di Forza Italia.

Quelle che potete leggere sono intercettazioni inquietanti.

Oltre alle minacce ci sono altri particolari, che pongono interrogativi che non possono rimanere senza risposta.

Come faceva Graviano a conoscere nei dettagli i lavori parlamentari della Commissione Giustizia, tanto da poter attaccare Mario Giarrusso? I resoconti della Commissione Giustizia sono sintetici e le sedute non sono pubbliche. Chi sono i suoi interlocutori politici?

Graviano e Adinolfi parlano delle modifiche al 41bis (liberazione anticipata, revisione dell’ergastolo, modifiche al 41bis con alleggerimento del regime carcerario per i capo mafia). Il dialogo si svolge a gennaio 2016 mentre il provvedimento con cui il governo tenta di farsi dare la delega per la modifica del 41bis e del 4bis è successivo. Come facevano ad essere già al corrente di future azioni parlamentari?

Queste porcherie sono state bloccate grazie all’emendamento del Movimento 5 Stelle a prima firma Giarrusso, nei confronti del quale, dopo la pubblicazione dell’articolo a giugno, prima è stata concessa la scorta e poi gli è stata successivamente revocata in maniera strana. Il portavoce del Movimento 5 Stelle ha richiesto le motivazioni per le quali da parte del Ministro Minniti è stato apposto il segreto.

In attesa che il Governo ed il Ministro Minniti diano le dovute risposte, il Movimento 5 Stelle continuerà a combattare con ogni forza le mafie, vero e proprio cancro di questo Paese.

LE INTERCETTAZIONI:

ADINOLFI ( riferendosi al Movimento 5 Stelle): NO, SU…SO NA BANDA DI SFEGATATI
GRAVIANO: UN ALTRO PERICOLOSO SEMPRE DI QUESTO GRUPPO SAI CHI E'? (INCOMP.) QUELLO CHEEEE... (INCOMP.)

ADINOLFI: CHI, U PAESANO TUO? (INCOMP.) MARIO GIARRUSSO?
GRAVIANO: U SENATORE GIARRUSSO.

ADINOLFI: GIARRUSSO, MANCO LI CANI.
GRAVIANO: QUESTO CHE DICI TU. MIIIINCHIA. SEMPRE MALE, MALE,MALE. ALLORA ERANO MESI... TU LO SAI...CHE E' ANCHE SUCCESSO (INCOMP.) PERCHE' CI DOVEVANO RIUSCIRE. SI ERANO FATTI DARE LA SCARCERAZIONE ANTICIPATA. DA TRE MESI A CINQUE MESI. QUELLO CHE VA DAL DUEMILADIECI AL DUEMILAQUINDICI. PER TUTTI. CHISTU U GOVERNO CI DISSI. PER TUTTI. DUEMILADIECI – DUEMILA... SULU CA (INCOMP.) IN SEI ANNI. DUEMILADIECI, DUEMILAUNDICI, DUEMILAEDODICI, DUEMILATREDICI, (INCOMP.), DUEMILAQUINDICI. (INCOMP.)

ADINOLFI: NON L'HANNO AUMENTA...CAMBIATO.
GRAVIANO: NO,NO.

ADINOLFI: VALEVA PER TUTTI.
GRAVIANO: PER TUTTI. QUESTO E' IL DECRETO. CHI CHE ERA DEFINITIVA...CHISTA ERA A LIBERAZIONE ANTICIPATA IN QUEL PERIODO, QUINDI L'ARTICOLO 7 SCOPPOLA...SCOPPOLA. HANNO...

ADINOLFI: (INCOMP.) DECRETO UNNI U PIGGHI (INCOMP.)
GRAVIANO: AH?

ADINOLFI: (INCOMP.) AVENDO U RITO ABBREVIATO.
GRAVIANO: E CI...

ADINOLFI: CHI CE STA A CHILLO CA RITE...LI OTTIENI. CHI NON CE STA A CHILLO CA RITE NON LI OTTIENE.
GRAVIANO: QUESTO E’ TUTTO DA VEDERE. ALLORA CHE SUCCEDE, (INCOMP.) VIENE ANNOTATO PURE U 416 BIS

ADINOLFI: SI.
GRAVIANO: …CHIDDU INVECE NON...(INCOMP.)

ADINOLFI: SI,SI,SI.
GRAVIANO: ...NO FRATTEMPO CHE FA U (INCOMP.) GIARRUSSO...A CA...(FA DEI VERSI INDECIFRABILI)

ADINOLFI: FINORA IO HO AVUTO LA MIA OPPORTUNITA' EPPURE MI ATTACCO A
CHISTI CCA'... NO?
GRAVIANO: E CHISTU CI RISSI JU'. E L'HANNO RIPORTATO DI NUOVO A TRE MESI, SOLO PER NOI.

ADINOLFI: SOLO PER NOI. PER TUTTI QUANTI A 5 MESI.
GRAVIANO: PERO’ VEDREMO U FATTO DI INCOSTITUZIONALITA’.

ADINOLFI: (INCOMP.) MA NON E' CA (INCOMP.) 5 STELLE.
GRAVIANO: (INCOMP.) UNO PIU’ UNO FA DUE…AUMENTANO. CHE SUCCEDE? ADESSO...GLI HO DETTO (INCOMP.) INCOSTITUZIONALITA'. PERCHE' TU LA LIBERAZIONE ANTICIPATA LA DEVI DARE A TUTTI. NON PUOI FARE...ESCLUDI ALCUNI REATI... GIUSTO? QUESTA E' LA SITUAZIONE... ORA TI VOLEVO DIRE UN'ALTRA COSA CHE TU... CHE TU MI HAI DETTO (INCOMP.) POI NE PARLIAMO.

ADINOLFI: U FATTO CHE TAGGIA RITTU JU' E' U FATTO DO RITO ABBREVIATO.
GRAVIANO: NO. U RITO ABBREVIATO CI SONO (INCOMP.) IO HO DIVERSE SITUAZIONI. PERO' PER ADESSO NON MI INTERESSA. IO CI STO TENTANDO LA REVISIONE. SE NON CI RIESCO POI VEDIAMO CHE COSA...IO NON SONO UN TIPO CHE RINUNZIA (INCOMP.)...PERO' SAI IO COSA DICO? IO HO FATTO TUTTO QUELLO CHE C'ERA DA FARE.

ADINOLFI: BRAVO!
GRAVIANO: (INCOMP.) PAZIENZA, NON CI POSSO FARE NIENTE.

ADINOLFI: ALLORA…RICORDATI UN PO’, RICORDATI UN PO’. NELLA LETTERA CHE IO HO SCRITTO A MIA FIGLIA...AAA…ALLA MIA FAMIGLIA...AH? CHISTI PAROLE IO GLI DISSI SU UN DISCORSO, NO? HO DETTO: L'IMPORTANTE CHE IN FUTURO OGNUNO DI NOI...OGNUNO DI NOI POTRA' DIRE, A RAGIONE...A RAGIONE...POTRA' DIRE...HO FATTO IL MEGLIO CHE POTEVO FARE..
GRAVIANO: TUTTO QUELLO CHE C'ERA DA FARE… IO SONO QUESTO!

ADINOLFI: L'IMPORTANTE E' CHISTO...CA POI SE RAGGIUNGI UN OBIETTIVO O NON SI RAGGIUNGE, L'IMPORTANTE E' CHE UNO NON HA TRALSACIATO NULLA.
GRAVIANO: E' QUESTO. IO SONO COSI' DA SEMPRE. (INCOMP.)

Capolavoro Raggi, dimezzata la tassa sui rifiuti per i romani


di Virginia Raggi


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Voglio darvi una bella notizia: abbiamo deciso di diminuire la tassa sui rifiuti. Per il 2018 famiglie e imprese avranno una risparmio in bolletta, rispettivamente dello 0,73% e dello 0,93%. È un segnale della direzione in cui stiamo andando: un’economia circolare basata su riciclo e riuso che realizzeremo attraverso il nostro piano innovativo che ridurrà i materiali post consumo e aumenterà la raccolta differenziata.

Per il secondo anno consecutivo riusciamo a ridurre la tariffa sui rifiuti. È un risultato frutto dell’opera di contrasto all’evasione che stiamo portando avanti insieme ad Ama. Questa azione si rafforzerà mediante i censimenti condotti in diverse zone della città, che ci hanno già portato a individuare 50 mila utenze fantasma: ‘scrocconi’ che non pagavano il tributo e utilizzavano i servizi finanziati dagli altri cittadini.

Inoltre, per la prima volta Roma Capitale introduce il principio del ‘chi inquina paga’. Gettiamo così le basi per l’applicazione futura della tariffa puntuale commisurata alla effettiva produzione di rifiuti: ovvero più differenzi e meno paghi. Vogliamo essere esempio per le altre città, raggiungendo i nostri obiettivi: ridurre di 200mila tonnellate la produzione di rifiuti, portare la differenziata dal 44% al 70%, adottare una tariffa puntuale e creare nuovi impianti per il riciclo e il riuso.

Gabanelli: "Reddito di cittadinanza del M5S unico aiuto plausibile"


Il numero dei Paesi poveri, secondo le Nazioni Unite, è raddoppiato negli ultimi 40 anni, e la distribuzione della ricchezza è sempre più iniqua. Secondo Eurostat l’Italia è il paese europeo con il più alto numero di poveri, e quello con il maggior numero di persone a rischio di povertà. L’Istat li ha quantificati in 4 milioni e 742.000, ovvero un milione e 600mila famiglie non hanno mezzi di sostentamento.


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MOVIMENTO 5 STELLE
La proposta del M5S si chiama «reddito di cittadinanza», formulata in maniera dettagliata con un disegno di legge (il 1148 nel 2013). Prevede che per tutti i cittadini italiani, europei e gli stranieri provenienti da Paesi che hanno sottoscritto accordi di reciprocità sulla previdenza sociale, un reddito sulla base dell’indicatore di povertà dell’Unione europea.
Il M5S propone che lo Stato contribuisca a versare alla persona, o alla famiglia, la cifra che manca per raggiungere la cifra minima considerata necessaria per sopravvivere. Non c’è un limite di tempo, ma ci sono regole per non perderlo: iscriversi ai centri per l’impiego, seguire percorsi formativi per il reinserimento nel mondo del lavoro, non rifiutare più di tre proposte di lavoro e non recedere da un contratto senza giusta causa due volte in un anno.
Quanto costa allo Stato il Reddito di Cittadinanza? Secondo i calcoli dell’Istat la proposta del Movimento 5 Stelle peserebbe 14,9 miliardi di euro per un totale di 8 milioni e mezzo di persone, a cui il partito di Grillo aggiungerebbe altri 2,1 miliardi per rafforzare le politiche attive del lavoro per un totale di 17 miliardi di euro. Anche in questo caso, però, le cifre rischiano di essere «ballerine». Secondo l’Inps il costo sarebbe maggiore.
L’ipotesi di copertura considera tagli alla spesa e nuove entrate per un totale di quasi 20 miliardi di euro. Tagli che sono tutti da verificare ed entrare che rischiano, in alcuni casi, di ribaltarsi nuovamente sui cittadini sotto forma di aumenti.

GUARDA IL VIDEO ILLUSTRATIVO DELLA GABANELLI :dataroom-milena-gabanelli/reddito-cittadinanza

Salvatore Borsellino scrive una lettera al M5S: "Il vostro impegno e l'onestà vi ha portati in alto"


(Salvatore Borsellino – ilfattoquotidiano.it) – Gentili Luigi Di Maio e probiviri del M5S, in questi anni avrete compreso quanto complicato e pieno di insidie sia non solo il lavoro che vi siete assunti l’onere di portare avanti ma anche l’animo umano. Vi siete trovati tra le vostre fila mele marce, banderuole, ipocriti e scorretti, tutti con giustificazioni più o meno umanamente comprensibili. Allo stesso tempo, per fortuna, avete conosciuto il senso dello Stato, l’impegno e l’onestà di tanti altri vostri colleghi deputati, che hanno portato alti i valori sui quali si basa il vostro Movimento.


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Giulia Sarti è una di queste persone. Seguendo il suo lavoro da vicino, per ovvie e comprensibili ragioni, abbiamo avuto contezza della preparazione, della perseveranza, del coraggio e dell’etica di questa giovane donna, che ha reso onore al sacrificio di tanti uomini e donne di Stato, stando vicino ai familiari delle vittime lasciati soli da quello stesso Stato per il quale avevano dato la vita i loro cari, continuando con tutta se stessa la battaglia per la verità e la giustizia. Giulia Sarti, per quelli come noi che l’hanno conosciuta e avuto al fianco, incarna i valori fondamentali come l’onestà, la lealtà, l’impegno, la voglia di combattere per questo Paese. Estrometterla dal Movimento minerebbe la fiducia delle persone come noi che hanno la presunzione di conoscere i veri valori e, nel nostro piccolo, propagarli.

Comprendiamo la delicatezza del momento e della situazione in cui vi trovate. Ci rendiamo conto che il cavallo di battaglia sul quale avete scelto di puntare maggiormente, nella competizione elettorale che si accinge a svolgersi, è l’etica e la presa di distanza da qualsiasi familismo possa intaccarla. Comprendiamo le ragioni che vi hanno portati ad allontanare chi si è scoperto non aver rispettato le promesse fatte, prima che con voi, con gli elettori. Allo stesso modo, però, sappiamo anche riconoscere una vittima e siamo assolutamente consapevoli, per averlo sperimentato sulla nostra pelle, dell’importanza di non isolare le vittime, facendole diventare, in un perverso gioco di omertà e silenzi, doppiamente vittime.

Giulia Sarti è una vittima. Giulia Sarti non si è intascata quel denaro, lo sapete benissimo anche voi, altrimenti l’avreste espulsa sin dall’inizio assieme agli altri otto deputati.

Ora apprendiamo dalla stampa la decisione di Giulia di autosospendersi. Come si sono autosospesi coloro i quali erano stati accusati di aver falsificato le firme per le elezioni comunali di Palermo; come coloro i quali erano stati indagati, dopo aver assunto funzioni pubbliche, per diversi reati e in diversi comuni e regioni, nell’arco di questi cinque anni. E apprendiamo, sempre dalla stampa, di voci che la vorrebbero espulsa a breve. Giulia, che è stata la prima a denunciare, che non è mai stata raggiunta neanche dalla voce di un’indagine nei suoi confronti (a differenza di altri suoi colleghi, parlamentari o sindaci, che sono rimasti, però, giustamente al loro posto), che in tutta questa storia è la parte lesa. Oltre il danno, la beffa, verrebbe da dire.

Il silenzio che, in questo momento, la circonda è assordante.

Comprendiamo l’importanza del viso pulito che il Movimento deve mostrare per le prossime elezioni. Allo stesso tempo riteniamo fondamentale che un partito che mira a governare questo disgraziato Paese si assuma il dovere – ma anche il diritto – di difendere le proprie vittime e il loro status di vittime, che non si giri dall’altra parte, che non le isoli, che non le lasci in pasto all’opinione pubblica (che ovviamente ha meno informazioni di voi per farsi un’opinione) solo perché questo potrebbe portare meno grane.

Nonostante il momento per lei ricco di sofferenze, in questi giorni Giulia ha continuato a spendersi senza remore – come potrete ben verificare dai lavori della Commissione – per l’antimafia e per gli ideali che voi dite di voler portare avanti.

Martin Luther King disse: “Prima o poi arriva l’ora in cui bisogna prendere una posizione che non è né sicura, né conveniente, né popolare, ma bisogna prenderla perché giusta”.

Per questo chiediamo a Giulia Sarti di continuare a rendere onore al proprio movimento e al Paese proseguendo le sue battaglie come parlamentare dello Stato italiano e chiediamo a Luigi Di Maio e ai probiviri di respingere l’autosospensione di Giulia, prendendo così, come insegnò il reverendo King, la decisione giusta.

Salvatore Borsellino
Paola Caccia
Angela, Gino e Gianluca Manca
Stefano Mormile
Vincenzo e Augusta Agostino

Beppe Grillo scrive un messaggio a tutti gli italiani: "La batosta del 4 Marzo non gli è bastata. Adesso..."


Dal Blog di Beppe Grillo


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"Come prendere una batosta storica e continuare a fare le maestrine sfruttando l’energia di chi ti ha appena sconfitto.

Tempo di elezioni, il 4 marzo si stava avvicinando e ci vedevano arrivare, terrorizzati per la tenuta del loro scenario di cartapesta minacciato dall’arrivo del primo soffio di vento del cambiamento. La finta sinistra e la finta destra, unite dall’istinto di sopravvivenza, hanno piazzato una legge elettorale che funziona come un colpo di stato alla rovescia: soffocare la democrazia con la democrazia.

Lo hanno fatto pochi istanti prima di andare a nascondersi.

Il PD e Forza Italia in queste cose agiscono con una sincronia perfetta: quando si tratta di sopravvivere tramite il camuffamento sono efficientissimi.

Il 4 marzo un terzo degli elettori ha visto nel movimento la speranza concreta che il paese potesse cambiare; il ribaltamento delle proporzioni nel centrodestra e la nanizzazione del PD sono stati gli altri due segnali inequivocabili. Stiamo vivendo uno stallo soltanto apparente, è soltanto il lavorio dei vecchi partiti che tentano di rigenerarsi sfruttando l’onda provocata dalla nostra energia, la stessa che li ha suonati come campane. Questa è la logica evolutiva dei parassiti: utilizzare l’entusiasmo del nuovo per far sopravvivere il vecchio.

La logica dell’inciucio avrebbe portato al governo in una settimana, giusto il tempo necessario alle spartizioni, ma di quale governo staremmo parlando? L’ennesimo fantoccio, figlio di catene di compromessi tanto lunghe da aver perso la loro stessa testa? Quelli che traggono nutrimento dai vizi peggiori del paese hanno subito un castigo molto severo, ma sono sopravvissuti alla reazione immunitaria degli italiani grazie a quella legge elettorale incredibile, vergognosa, che hanno piazzato come una mina lungo il sentiero democratico del paese.

L’entusiasmo di Luigi viene propagandato come fosse bramosia di potere e la sinistra frou frou gioca la carta di un’improbabile supremazia intellettuale, ridicola, e figlia di accordi con quello che hanno sempre chiamato “caimano”. Lo stesso soggetto con cui hanno trovato il sistema di sopravvivere sino ad oggi. E’ la perfezione del parassita: cerca nutrimento dalle stesse forze che lo hanno sconfitto.

C’è chi potrebbe immaginare che i nostri parassiti di lusso stiano cercando di essere resuscitati proprio dalla nostra energia. Ma non potrà mai essere così: perché si tratta di gente che vive di pura ambizione, qualcosa che spinge a fare la scalata senza sapere perché, a voler diventare un pezzo grosso senza un’idea di quello che si vorrà fare davvero una volta raggiunto l’obiettivo. Ma non avendo null’altro che l’ambizione dipingono gli altri per come sentono se stessi: per questa ragione vengono accecati da paure come quella di Salvini, oppure una costruzione paranoidea della realtà come nel caso di Berlusconi. Parla di tradimenti, complotti e altre smanie della malafede, come un eroe tragico shakespeariano. Lui è responsabile delle cose soltanto quando vanno bene, questo è il suo spietato concetto di affidabilità istituzionale verso tutti. Intanto, più raffinato, il PD ha la persona giusta per dire quella cosa in quel dato momento… loro non cambiano idea, ma cambiano la persona che dirà l’idea. Una forma di selezione naturale agita da e sui portatori di idee.

E’ una cosa che dobbiamo al paese, il tentativo di incontrarci su dei temi con questi personaggi, escludendo quelli assolutamente impossibili. Il PD e l’accozzaglia che attende il cedimento strutturale del suo garante, Berlusconi, credono davvero che vogliamo allearci con loro? Oppure sono i media, ed è la gente a crederlo?

Ma non è quello che pensiamo noi, confondere un accordo su dei temi con un’alleanza è come confondere un contratto d’affetto con l’amicizia.
Le parole perdono il loro significato, la politica anche, i diritti pure… trascinati in basso da quelli che si aggrappano alla piccola fiducia residua degli italiani. Non importa se la trascineranno a fondo con loro, quello che conta è continuare a generare la loro “confusione ideale”.

Non sta certo a noi far dimenticare agli italiani quello che è stato fatto al paese negli ultimi 25 anni, non troveranno mai nel nostro entusiasmo il pretesto per continuare a nausearci. La democrazia non è un fenomeno che dura il tempo di una tornata elettorale: loro sperano che la gente lo dimentichi, noi non lo faremo.

In alto i cuori!"

Di Battista: "Il M5S ha a cuore gli interessi del Paese, i partiti no.Torniamo al voto"

Tramite una nota pubblicata su Facebook, Alessandro Di Battista dice la sua dopo il NO del PD sul contratto di Governo proposto dal M5S.
Riportiamo:


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"Luigi dal 4 marzo ad oggi ha dimostrato di avere a cuore il Paese. Le abbiamo tentate tutte ma una massa di cinici più interessanti al consenso ad ogni costo che alla risoluzione dei problemi del Paese si è opposta ad ogni reale tentativo di rivoluzione della legge Fornero, di lotta alla corruzione, di sostegno alle imprese e di contrasto alla povertà dilagante. Tutto il Movimento ha il dovere di sostenere Luigi e la scelta di tornare al voto.

Ho sbagliato a chiamare Salvini Dudù, a differenza sua Dudù al guinzaglio non l'ho visto quasi mai. Ora dimostrasse un coraggio che non ha mai avuto e chiedesse elezioni anticipate. Dall'altra parte il bulletto dimostra di non aver imparato nulla dalle batoste ricevute e di essere schiavo della sua stessa arroganza. Il Movimento vuole cambiare questo Paese. Chiediamo agli italiani la possibilità di farlo. O noi o la Lega, il PD non è più un partito, è il simbolo di una casta di privilegiati terrorizzati dall'abolizione dei vitalizi. Coraggio!"

Quella bomba su Salvini e Di Maio: così potrebbero annientare Renzi e Berlusconi in un colpo solo


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“Al Quirinale il piano B di Salvini e di Maio è arrivato forte e chiaro. I due leader del Movimento 5 Stelle e della Lega, appena tutti i tentativi per formare una maggioranza saranno naufragati, sono d’accordo per fare un passo indietro e dar vita ad un governo del Presidente guidato da Sabino Cassese che porti adelezioni anticipate in autunno”. Luigi Bisignani, nel suo editoriale sul Tempo, rivela la strategia di “Giggino e Matteo” che “pretenderanno un solo punto all’ordine del giorno: la riforma elettorale. Stanno pensando concretamente ad un doppio turno, magari anche con uno sbarramento al 5 per cento. Puntano sul grande vantaggio del voto ad ottobre, prima della legge di bilancio, così che entrambi non smentiranno i loro programmi elettorali”.

Quindi, continua Bisignani, ci sarà un “governo temporaneo” che “varerà la manovrina di aggiustamento chiesta dalla Commissione Europea” anche se sarà “dopo le elezioni” “che si farà la vera programmazione economica”. Il patto tra i due, rivela “è quello di rendere irrilevanti Berlusconi e Renzi. La nuova legge elettorale permetterà alla Lega di rompere serenamente con Forza Italia, con la possibilità magari di mettere nelle liste del Carroccio decine di fuoriusciti azzurri che il governatore della Liguria, Giovanni Toti, sta forse già individuando”.

E il Pd, ragiona Bisignani, “non potrà far a meno di subirlo”.  Con il piano B, Salvini e Di Maio “rinunceranno a fare i premier e accetterebbero di buon grado un Presidente suggerito dal Capo dello Stato che non otterrebbe la fiducia ma che, a differenza del modesto esecutivo Gentiloni, rappresenterebbe più fedelmente le Camere uscite dal voto di marzo. Al Quirinale piace molto Sabino Cassese”.


venerdì 27 aprile 2018

Il M5S fa la storia! Via i vitalizi, ecco cosa sta succedendo

Promessa mantenuta: l'operazione taglia-privilegi è partita ufficialmente


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di Riccardo Fraccaro, Maria Edera Spadoni, Azzurra Cancelleri, Mirella Liuzzi, Carlo Sibilia e Vincenzo Spadafora

Abbiamo mantenuto la promessa, nell’arco di soli 15 giorni il Collegio dei Questori ha presentato in Ufficio di Presidenza l’istruttoria sul ricalcolo dei vitalizi degli ex parlamentari con il metodo contributivo. Si tratta di un lavoro di ricognizione e di valutazione degli elementi indispensabile per la delibera che sarà successivamente adottata, il primo passo per la cancellazione dei vitalizi. È stata inoltre approvata la proposta per il superamento degli allegati A e B, segno tangibile del cambiamento che stiamo promuovendo. L’operazione taglia-privilegi è partita.

Vogliamo superare il sistema retributivo e procedere al ricalcolo su base contributiva degli assegni, riequilibrando il rapporto tra quanto versato e quanto percepito. In questo lavoro istruttorio, in cui ancora non si è tenuto conto degli interventi sulla reversibilità e della soppressione degli assegni ai condannati che saranno successivamente adottati, si prevede già un risparmio di ben 18,7 milioni di euro l’anno. Una cifra destinata ad aumentare con i prossimi interventi e che si sommerà ai risparmi prodotti dal Senato. Come M5S abbiamo dato la massima priorità a questo provvedimento per dare subito risposte concrete alle istanze di cambiamento espresse dai cittadini e affermare un principio di equità. In Parlamento devono essere applicate le stesse regole previste per la generalità dei cittadini.


È stata inoltre approvata a larghissima maggioranza la proposta di delibera del Collegio dei Questori sugli allegati A e B, ovvero gli elenchi di personale creati in questi anni che i gruppi parlamentari devono assumere pena la decurtazione di finanziamenti. Si tratta, di fatto, di un meccanismo che finisce per addebitare sul bilancio della Camera il costo del personale scelto in passato dai partiti senza aver superato selezioni o concorsi. Con il provvedimento sugli allegati approvato dall’Ufficio di Presidenza si prevede un ulteriore risparmio di 480mila euro l’anno. Questi – concludono i portavoce a 5 Stelle in Ufficio di Presidenza – sono solo i primi passi di una nuova stagione politica: sta iniziando la Terza Repubblica.

giovedì 26 aprile 2018

Travaglio: "Berlusconi vuol far pulire i cessi al M5S? A casa sua c'è parecchia merda da spalare"


GUARDA IL VIDEO:


Governo, le condizioni del M5S che terrorizzano i partiti: "Andremo avanti con le nostre lotte storiche"


GUARDA IL VIDEO:


Andrea Scanzi da applausi: "Allenaza M5s-Pd? Chi lo dice racconta una boiata pazzesca!"

Di Andrea Scanzi per il FattoQuotidiano.it


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"Il titolo è volutamente forte e richiede una spiegazione. Ho profondo rispetto del tentativo di Maurizio Martina, persona che non conosco ma che stimo (infatti non l’ho mai citato negativamente nei miei pezzi su Pd&renzismo).

È un tentativo coraggioso, nobile e sensato. Ma del tutto inutile. Vi spiego perché.

1. Se anche Martina vincesse, e con lui i Dario Franceschini e Piero Fassino, ottenendo il 50% più uno all’adunanza del 3 maggio, per supportare poi un governo M5S-Pd servirebbe l’85% dei parlamentari piddini. Una cifra im-pos-si-bi-le da raggiungere. E allora perché diavolo ne parliamo? Perché insistiamo (anzi insistono) con questa immane frattura inutile di palle?

2. Renzi ha nuovamente varcato i confini di se stesso, cioè del caricaturale, “intervistando” i passanti sull’accordo Pd-M5S. L’ha fatto forse per ricordarci di essere il peggior “politico” nella storia delle galassie, ma ce lo ricordavamo già. Augusto Minzolini, che sul Giornale si firma Yoda, gli attribuisce poi oggi parole da bulletto rancoroso.


“Hanno impostato una trattativa violenta. Vogliono mettermi con le spalle al muro: o dico sì al governo con i grillini o c’è il muro, cioè le elezioni. Ma io scelgo il muro, cioè le elezioni. Tanto io in Parlamento torno, Franceschini non so. Questi non hanno capito che non mi faccio intimidire. Sono pronto a trattare pure con Belzebù, ma certo non ho paura di chi nelle trattative politiche si comporta come sul web, con i metodi delle baby gang“.



Se le ha dette, siamo al parossismo della poraccitudine.

2 bis. Pensateci: Minzolini si firma “Yoda” sul Giornale. L’Italia non avrà mai speranza alcuna.

3. Quella di Renzi è però una poraccitudine motivata. Non solo perché essa è cifra identitaria del soggetto, ma perché i renziani fanno benissimo a non volere l’accordo con M5S. Ve lo immaginate Tex che si accorda con Mefisto o Dylan Dog con Xabaras? Stiamo scherzando? Siamo pazzi? Renzini e grillini sono inconciliabili. È ovvio poi che i renziani di grido (?) si coprano puntualmente di ridicolo anche quando dicono “no”. I tweet con l’hashtag #senzadime sono da asilo nido. Inutile aspettarsi qualcosa di diverso dai Gozi, Ascani, Morani, Anzaldi, Leonardi e derivati: è la peggiore “classe dirigente” immaginnabile. Il loro “no” è però giustissimo e sacrosanto. E Luigi Di Maio deve capire che la cosa è reciproca: se solo portasse i “suoi” voti per fare un brodino stitico con i renziani, tradirebbe tutto quel che ha detto e fatto in campagna elettorale.

3 bis. Decidete voi chi sia Tex e chi Mefisto. Mi è indifferente: la politica di queste settimane mi appassiona come una jam session tra Povia e il Poro asciugamano.

4. Mi direte: e allora che si fa? Si torna al voto. Andare al governo non è obbligatorio e, con questo Parlamento, Di Maio non ci può andare. Si sapeva dal 4 marzo sera, dunque se lo metta in testa. Finiamola con questa immensa farsa. Fate la nuova legge elettorale in fretta e torniamo al voto.

5. Se Renzi dovesse scegliere tra salvare il paese e ammazzare politicamente i 5 Stelle, sceglierebbe la seconda. Insisto: di che diavolo stiamo (state) parlando da settimane? Accordo de che?

5 bis. Calenda ha detto che, se il Pd fa l’accordo con i grillini, lui se ne va dal Pd. E lo ha detto come se a qualcuno la cosa interessasse.

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giovedì 19 aprile 2018

Virginia Raggi ha un messaggio per romani: finalmente arrivano le assunzioni

Pochi minuti fa, tramite la sua pagina Facebook Virginia Raggi ha dato l'annuncio che molti cittadini di Roma aspettavano da qualche anno. Finalmente è stato sbloccato il concorso per Vigili Urbani, bloccato da 8 anni (nel frattempo entravano i raccomandati) che has portato all'assunzione dei 350 vincitori.
Riportiamo la notizia:


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"Voglio darvi una bellissima notizia: dal 1 giugno per le strade di Roma ci saranno 350 vigili in più. Assunzioni che daranno nuova linfa al corpo di Polizia locale di Roma Capitale.

Da quando ci siamo insediati ci siamo messi subito al lavoro per risolvere la vicenda del concorso, rimasto incagliato tra ricorsi e ritardi delle precedenti amministrazioni. Dopo sette anni di stallo abbiamo finalmente sbloccato le nuove assunzioni.

Il 23 e 24 maggio i vincitori del concorso saranno convocati per la firma del contratto. Il 1 giugno prenderanno servizio nella nostra città. Avranno il compito di presidiare le strade, garantire sicurezza e maggiore decoro.

Ogni giorno i vigili svolgono un ruolo importantissimo e sono in prima linea per risolvere le criticità che ha una città grande e complessa come Roma.

Pensate che l’ultima assunzione di un vigile è stata fatta nel 2010, ben 8 anni fa. Adesso con queste 350 nuove assunzioni diamo una boccata d’ossigeno al Corpo ma soprattutto una risposta concreta a quanto chiedono da tempo i cittadini."

"Di Maio è un handicappato" Vittorio Feltri da denuncia offende ancora una volta il M5S


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Mafia Capitale, indagine chiuse. PD nei guai. Ecco l'accusa

Mafia Capitale, Micaela Campana (PD) a rischio per falsa testimonianza

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Avviso di conclusione delle indagini per l’ex deputata Pd: per i magistrati avrebbe mentito durante la sua deposizione in aula. Indagati anche il viceministro Bubbico e l’ex braccio destro di Alemanno, Lucarelli. Il governatore Zingaretti esce dall’inchiesta

L’ex deputata Pd Micaela Campana avrebbe mentito durante la sua deposizione al processo di Mafia Capitale. I magistrati Paolo Ielo, Giuseppe Cascini e Luca Tescaroli gli hanno notificato l’avviso di conclusione delle indagini. La Campana si sarebbe data da fare per mettere in contatto Salvatore Buzzi, re delle coop, con il viceministro al welfare Filippo Bubbico.

Il messaggino a Buzzi: «Grande capo»
Come si legge nell’avviso di conclusione delle indagini la Campana «negava reiteratamente di ricordare numerose circostanze della sua vita politica e personale» e in particolare di aver «interloquito con Bubbico per la presentazione di un’interrogazione parlamentare». Contro di lei anche il famoso messaggino («Grande capo») spedito a Buzzi. La sua ricostruzione in aula era stata lacunosa e contraddittoria.

il M5s denuncia i giornali per la loro ultima vergognosa fake news. Ecco di cosa si tratta

Il M5S denuncia: ‘Bugia sui droni e spese militari’

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Acquisto di droni e spese militari, il deputato 5 Stelle Davide Crippa ha denunciato che il M5S è stato colpito dall'”ennesima fake news”.

I giornali hanno riportato che Crippa avrebbe dato parere “congruo” ad un programma pluriennale di acquisto di droni per una spesa che ammonta a 760 milioni di euro, da suddividere in quindici anni.

L’esponente 5 Stelle ha smentito però le ricostruzioni giornalistiche dicendo che quanto scritto sulla vicenda è falso.

“Sono stato nominato relatore di un decreto ministeriale del precedente Governo, non del M5S”, ha spiegato Crippa, che ha aggiunto: “In questa fase il relatore svolge una mera illustrazione del provvedimento, cosa che ho fatto, e non fa considerazioni politiche o di merito”.


Il deputato del M5S ha spiegato che non sono stati formulati pareri, né ci sono state votazioni: “Chi ha diffuso queste false notizie lo sa bene”, ha denunciato.

Per trasparenza, Crippa ha riportato le proprie dichiarazioni dal resoconto stenografico della relazione in cui si legge: “Nel prendere conclusivamente atto che le risorse all’uopo previste dalla relazione appaiono congrue rispetto ai costi complessivamente da sostenere”.

Crippa sostiene che “il significato” di queste parole è “evidente”, ovvero che “a fronte di una spesa prevista, dal governo Gentiloni, pari a dati euro, le coperture finanziarie risultano esistere ed essere corrispondenti”.

Il Movimento 5 Stelle, per di più, aveva espresso le proprie perplessità riguardo al programma per bocca di Luca Frusone, in quanto il governo per lo avrebbe finanziato “attingendo da fondi che invece sarebbero potuti essere destinati ad infrastrutture essenziali per questo paese”, ha scritto ancora Crippa nel post pubblicato sul Blog delle Stelle.

Il deputato 5 Stelle ha ribadito che il Movimento continuerà ad essere contrario le spese militari (e non solo) inutili “che non rientrano in una strategia complessiva di sviluppo del paese, in una visione strategica”.

E infatti il M5S ha chiesto che il governo Gentiloni non spinga su questo provvedimento.

mercoledì 18 aprile 2018

Capolavoro Cinquestelle: così hanno fregato lo stato ladro che ha pignorato la casa all’imprenditore

Fallire per colpa dello Stato. E’ questa la sorte toccata a molte aziende italiane a causa di uno Stato che non paga i suoi fornitori. Sergio Bramini, 71 enne, è un imprenditore monzese che ha lavorato per molti anni nella gestione rifiuti.


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Nel 2011 la sua azienda, Icom Srl, è stata costretta a fallire a causa di mancati pagamenti per oltre 4 milioni di euro, la maggior parte riferiti a servizi svolti per gli A.T.O. (ambiti territoriali ottimali) siciliani.

Trattandosi di crediti nei confronti della pubblica amministrazione, in teoria la Icom avrebbe potuto cederli alle banche e recuperare il denaro in sei mesi mesi grazie a un meccanismo istituito dal Governo con due decreti nel 2013 e 2014. In realtà lo Stato italiano, in contrasto con l’Unione Europea, non ha riconosciuto gli A.T.O. come pubbliche amministrazioni. Di conseguenza il curatore fallimentare ha stralciato il 90% dei crediti vantati da Icom equiparando gli A.T.O. a soggetti privati i cui debiti non sono garantiti dallo Stato.

“Il problema” commenta Gianmarco Corbetta, senatore del MoVimento 5 Stelle, “è che lo Stato, nel tentativo di contenere l’ammontare «ufficiale» del debito pubblico, non ha nessun interesse ad accollarsi i debiti contratti dalle pubbliche amministrazioni”.

“Alla fine” prosegue Corbetta “chi ci rimette è l’imprenditore. Il sig. Bramini, dopo aver tentato in tutti i modi di salvare l’azienda e i posti di lavoro dei suoi dipendenti ipotecando perfino la propria abitazione, sta per finire in mezzo a una strada.”

Infatti la battaglia legale che Bramini ha condotto per cercare di ottenere giustizia non ha dato i risultati sperati: la sua abitazione è stata messa all’asta e lunedì 16 aprile alle 14 è previsto lo sgombero da parte della forza pubblica.

Di fronte a questa inaccettabile ingiustizia causata dallo Stato italiano il senatore Gianmarco Corbetta ha deciso di intervenire per evitare lo sgombero dell’abitazione istituendovi il suo ufficio ed eleggendovi il suo domicilio di parlamentare, a cui la Costituzione riconosce un diritto di inviolabilità.

“Lunedì 16 aprile alle ore 14 sarò presente al sit-in organizzato dal sig. Bramini presso la sua abitazione, riceverò insieme a lui le autorità che si presenteranno per effettuare lo sgombero e” conclude Gianmarco Corbetta “comunicherò loro che, nel rispetto dell’inviolabilità del mio domicilio di parlamentare, lo sgombero non potrà essere eseguito.

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Vergognoso Cazzola: "Abolizione dei vitalizi uguale a legge razziale del '38"

L’abolizione dei vitalizi “colpirà degli ormai anziani signori” come le leggi razziali “perseguitarono i cittadini di religione ebraica”. E il provvedimento andrà in porto, perché “nessuno si tirerà indietro” per “compiacere a un’opinione pubblica plebea“. In una lettera a Il Foglio, l’ex parlamentare di Forza Italia e Ncd, Giuliano Cazzola, critica aspramente il provvedimento al varo dell’Ufficio di presidenza della Camera, paragonandolo alle leggi del 1938 volute da Benito Mussolini.


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“Al di là dei pregiudizi di carattere biologico, la principale funzione del razzismo, in tutte le varianti, è sempre stata quella di giustificare qualche forma di discriminazione o oppressione”, scrive il professore bolognese a proposito dell’abolizione dei vitalizi degli ex parlamentari. “Ecco perché, a ottant’anni di distanza dalle leggi per la difesa della razza – aggiunge – la Camera si accinge a ricordare quell’evento vergognoso, interpretandone e promuovendone il medesimo filone (sub)culturale con l’abolizione dei vitalizi”.


Luigi Di Maio parla a tutti gli italiani. Ecco cosa sta succedendo


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lunedì 16 aprile 2018

Di Pietro "difende" Di Battista: "Non è grave ciò che dice, è grave ciò che ha fatto Berlusconi"


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Di Battista scatenato: "Noi restituiamo i soldi alle piccole e medie imprese, Berlusconi a Cosa Nostra"


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BAGLIONI ELOGIA GRILLO E GELA LA GRUBER: "È INDISPENSABILE, DICE COSE SACROSANTE"


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venerdì 13 aprile 2018

Consultazioni, arriva l'annuncio di Mattarella. Ecco cos'ha deciso


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Feltri offende gli elettori del M5S: "Sono LAZZARONI che vogliono il reddito di cittadinanza"


Nel suo editoriale odierno, il Direttore di Libero Quotidiano, Vittorio Feltri, insulta gli elettori del M5S definendoli LAZZARONI (Pigri, avidi, capaci di commettere azioni riprorevoli). Il Direttore di Libero insinua anche che "Gli Italiani sono ricchi ma piangono miseria apposta". Vi riportiamo lo stralcio dell'editoriale sotto accusa:


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"Basti pensare che solo una quota di esse, circa 300.000, supera il tetto di 200.000 euro. Date un’ occhiata alle automobili che circolano, Mercedes, Audi e Porsche e capirete che i conti non tornano. Anneghiamo in un fiume di denaro non tassato al Nord e, in particolare, al Sud. Ma l’ Agenzia delle entrate seguita a tallonare i fessi che sganciano e trascura di perseguire chi non molla una monetina. Ovvio che manchino le risorse allo scopo di soddisfare i lazzaroni che votano 5 Stelle per essere alimentati con le palanche del reddito di cittadinanza."

giovedì 12 aprile 2018

D'Agostino difende Grillo e demolisce la stampa che attacca il M5S


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"Sono qui per darvi una buona notizia": Di Maio fa esplodere la piazza con questo clamoroso annuncio


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Barbano (Il Mattino) attacca il M5S, Scanzi lo distrugge cosi


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A Roma la Raggi ha tagliato i costi dell'84%, ma i media hanno insabbiato tutto


I fake media nell’ultimo anno non hanno fatto altro che parlare di Virginia Raggi e farci credere che la sua fosse una giunta di incapaci.


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Ci hanno raccontato vita, morte e miracoli della sindaca, tutti gli intrighi del Campidoglio, ma quando poi è arrivato il momento di fare i bilanci, i criminali dell’informazione hanno nascosto la testa sotto la sabbia.

Fanno come gli struzzi perché hanno paura di dire agli italiani che il M5S a Roma ha tagliato i costi, che sono passati da 7 milioni a 1,1: l’84% in meno rispetto all’amministrazione Alemanno (che spese 7 milioni) e il 72% in meno rispetto all’era Marino (il quale spese 4 milioni).

Se la capitale doveva essere la prova finale per i 5 Stelle, che si propongono di mettere i conti dell’Italia tagliando i costi inutili, possiamo dire che il test è stato superato. E il MoVimento può presentarsi come una forza di governo credibile.

Riportiamo di seguito il post del M5S Roma pubblicato sul Blog di Beppe Grillo:

“Ecco quello che succede quando ad amministrare è il MoVimento. Oggi sono stati presentati i tagli agli sprechi in Assemblea Capitolina durante il primo anno di consiliatura a 5 Stelle. Quasi 6 milioni di euro in meno rispetto al 2008, primo anno di amministrazione Alemanno e 3 milioni di euro in meno rispetto al 2014, primo anno di amministrazione Marino.

Una forte riduzione delle spese dell’Assemblea Capitolina presieduta da Marcello De Vito. Dai quasi 7 milioni di euro dell’amministrazione Alemanno agli oltre 4 milioni di euro dell’amministrazione Marino ai soli 1.101.629,81 euro spesi quest’anno. In percentuale l’84,05% di spese in meno rispetto al totale sostenuto durante il primo anno del sindaco Alemanno e il 72,94% in meno rispetto a Marino.

Come si evince dalla tabella in foto, il risparmio ottenuto su ogni singola voce è enorme.

Mentre il MoVimento 5 Stelle non impegna fondi per le spese postali e per quelle di editoria, nonostante il già diffuso utilizzo delle nuove tecnologie, con l’amministrazione Marino tre anni fa queste spese superavano rispettivamente i 3.500 euro e i 18mila euro. Nel 2008 con Alemanno il Comune spendeva ben 23.641,20 euro per la posta e quasi 50mila euro per l’editoria.

L’analisi dei dati diventa quasi sconcertante sulle spese di cancelleria: rispetto a nove anni fa il MoVimento 5 Stelle spende circa 117.000 euro in meno per la cancelleria e 57.000 euro in meno per gli altri materiali. Un divario enorme che diventa inconcepibile se si tiene conto anche dell’inflazione.

Il totale delle spese dei Gruppi Capitolini per l’acquisto di beni e consumi e per le prestazioni di servizi arriva a oltre 220.000 euro con Alemanno e a oltre 230.000 euro con Marino a fronte dei 90.000 euro spesi invece dal 1 luglio 2016 al 30 giugno 2017. Se si analizzassero in dettaglio solo quelle del gruppo dei consiglieri di maggioranza MoVimento 5 Stelle il risparmio sarebbe ancora più netto.

Le spese per le iniziative degli Organi Istituzionali del primo anno di amministrazione Alemanno sono di quasi 2,8 milioni di euro; con Marino se ne spendono ‘solo’ 300mila euro che diventeranno però 520 mila l’anno successivo.

L’amministrazione 5 Stelle, anche in questo caso, non spende nulla!

Con Alemanno per le iniziative delle Commissioni Elette e Roma Capitale, in un solo anno, si spendono 141mila euro. L’amministrazione Marino ne spende solo 9mila euro per la Commissione Elette ma quello stesso anno sente il bisogno di investire 160.208 euro per ‘servizi informativi sull’attività dell’Ente’, una voce che non compare nemmeno nel primo anno della assolutamente non parsimoniosa amministrazione Alemanno.

Per quanto riguarda le spese del personale per lavoro straordinario le due amministrazioni precedenti non si fanno bastare il fondo ordinario che utilizzano per un importo rispettivamente pari a 1.080.177,15 euro e 866.978,93 euro, prelevando anche dal fondo straordinario Roma Capitale da cui si attingono 84.911,75 euro con Alemanno e ben 448.771,85 euro con Marino. L’ufficio dell’Assemblea Capitolina, durante il primo anno di consiliatura 5 Stelle, non tocca il fondo straordinario e spende per gli straordinari meno della metà rispetto alle amministrazioni precedenti.

Le spese per contratti di consulenza, per le prestazioni lavorative esterne e per la realizzazione di progetti di varia natura passano da 43mila euro durante il primo anno di mandato di Alemanno, a 426.963 euro con Marino, al totale abbattimento sotto la Presidenza di Marcello De Vito.

Drastico il taglio sul numero di personale in posizione di comando da altra amministrazione: 716.746,00 euro nel primo anno Alemanno, 1.142.469,00 euro durante il primo anno Marino e appena 242.929,00 euro ora grazie a una disposizione dell’Ufficio di Presidenza che in questo primo anno ha ridotto il numero degli incarichi a 13, esattamente venti persone in meno rispetto al 2014: un solo comando per gruppo consiliare e per i membri dello stesso Ufficio di Presidenza.”

mercoledì 11 aprile 2018

BOOM A 5 STELLE - CRESCONO ANCORA - 1 Italiano su 2 vuole Di Maio Presidente. ARRIVA IL CAMBIAMENTO?


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Il sondaggio di Piepoli: il 50% scontento dei risultati. Per un terzo bene anche un esecutivo del Presidente
Cosa pensano gli italiani ad un mese dalle elezioni? Ripeterebbero il loro voto o sono pentiti? E quale alleanza vorrebbero al governo? Dalla ricerca che abbiamo svolto emerge che quasi un italiano su due (49%) è poco o per nulla soddisfatto dell’esito del voto. Mentre il 46% della popolazione è abbastanza o molto contenta del risultato. Quella che è emersa dalle urne è un’Italia frammentata e tocca al Presidente della Repubblica riunirla. Ma come? Varie sono le ipotesi di alleanze present...continua


martedì 10 aprile 2018

Bufera in studio! Sgarbi insulta tutti, gli ospiti indignati lasciano lo studio


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La giunta Raggi fa sospendere in diretta lo sfratto per 300 famiglie: il commovente momento dell'annuncio in diretta tv!


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Marco Travaglio demolisce Rosato in diretta da Floris: "Fate gli schizzinosi con un ragazzo di 31 anni e non con un vecchio pregiudicato puttaniere"


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Gentiloni e Renzi ci hanno indebitati per salvare le banche. Ecco i numeri choc


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L'Eurostat smonta senza appello l'annuncio del premier uscente Paolo Gentiloni, che lo scorso 1 marzo aveva parlato di "calo del debito/pil rispetto al 2016". Il rapporto è in realtà aumentato anche nel 2017 e a farlo crescere è stato il salvataggio da parte dello Stato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, liquidate e cedute ad Intesa. Un'operazione dall'impatto di 4,7 miliardi sul deficit, con il debito pubblico che sale di 11,2 miliardi. Nessun calo, dunque: dal 132% si passa - con buona pace di Gentiloni - al 132,1.

"I vitalizi li aboliamo cosi". Fraccaro in diretta su La7 ci spiega la mossa del M5S


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Gruber e Sechi mentono sul M5S, Travaglio li sputtana


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Fermi tutti, Governo? Parla Grillo: "Sarà meraviglioso"


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Ultim'ora - Luigi Di Maio ha appena rilasciato una dichiarazione che mette terrore alla Casta: "E' solo l'inizio..."

Di Maio: ‘Con abolizione vitalizi al via la rivoluzione gentile, ma è solo l’antipasto’


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Luigi Di Maio, durante un comizio a Termoli ha dichiarato che l’obiettivo numero uno del M5S “è ristabilire equità sociale” con una “rivoluzione gentile” che è appena cominciata.

“Oggi a distanza di soli dieci giorni dalla loro elezione – ha proseguito – Fraccaro e Fico hanno dato il via alla procedura di taglio dei vitalizi, insieme a tutto l’ufficio di presidenza della Camera hanno iniziato la rivoluzione gentile che vi avevamo promesso”.

“Si tratta – ha spiegato il capo politico del M5S – di un primo piccolo passo, l’antipasto di quello che saremo capaci di fare una volta al governo del Paese”.


Quanto al rebus governo, Di Maio ha affermato: “Ha senso andare al governo se sarà in grado di cambiare tutto in questo paese, non ha senso essere il presidente del consiglio per tirare a campare”.

E sulla posizione di Matteo Salvini, che non abbandona l’alleanza di centrodestra, il leader 5 Stelle ha detto: “Noi siamo la prima forza politica e ci prendiamo l’onore di andare a parlare con gli altri” ma “ogni volta che comincio a mettere al centro i temi, qualcuno mi risponde ‘no, devo stare con Berlusconi’. No, tu devi scegliere tra Berlusconi e il cambiamento del Paese. Chi abbraccia quel modo di fare politica abbraccia un’idea del passato”.

I vitalizi hanno i giorni contati
Nel tardo pomeriggio di lunedì Di Maio ha rilanciato su Facebook il post pubblicato sul Blog delle Stelle con cui i pentastellati hanno annunciato che Roberto Fico ha predisposto l’istruttoria per cancellare i vitalizi:

“I vitalizi hanno i giorni contati. Il Presidente della Camera Roberto Fico, a tempo di record, ha dato mandato al Collegio dei Questori di predisporre l’istruttoria per cancellare i vitalizi. Il MoVimento 5 Stelle mantiene le promesse: a distanza di un mese dalle elezioni abbiamo già dato il via libera all’abolizione di questo privilegio, confermandoci una forza politica concreta e credibile. Ora, come Questore anziano Riccardo Fraccaro assicurerà che la delibera sia tempestivamente sottoposta all’approvazione definitiva della Camera,” si legge sulla pagina Facebook di Di Maio.

lunedì 9 aprile 2018

MEZZA NAZIONE IN PIAZZA CONTRO LA LEGGE CHE PROTEGGE I PARASSITI CORROTTI: UNA LEZIONE DI CIVILTA’ PER GLI ITALIANI, CAPACI SOLO DI SCRIVERE SUI SOCIAL


Almeno 250 mila persone hanno nuovamente manifestato il 4 Febbraio 2017 a Bucarest e in altre citta’ della Romania per chiedere le dimissioni del governo e il ritiro del controverso decreto d’urgenza sulla depenalizzazione dell’abuso d’ufficio e di altri reati di corruzione. Nella sola capitale


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Bucarest a scendere in piazza per il terzo giorno consecutivo sono stati in 80 mila, secondo stime della polizia. A migliaia hanno manifestato contro il governo di Sorin Grindeanu anche a Cluj, Timisoara, Sibiu e altre citta’. In tutti i casi i raduni sono stati pacifici e non si sono registrati incidenti.

Gli organizzatori hanno fatto sapere che la protesta popolare andra’ avanti a oltranza fino a quando il governo non ritirera’ il decreto che, insieme a un progetto di amnistia, viene interpretato come un tentativo di vanificare la lotta alla corruzione dilagante nel paese e un ‘regalo’ ai tanti politici e funzionari sotto inchiesta per reati di corruzione. Ieri il premier Grindeanu ha confermato la posizione del governo affermando che il provvedimento non sara’ ritirato. Il presidente Klaus Iohannis – che e’ schierato dalla parte dei manifestanti – ha annunciato dal canto suo che chiedera’ alla Corte costituzionale di dichiarare illegittimo il decreto governativo.

“Cari romani vi scrivo…” La lettera di Virginia Raggi sta facendo commuovere tutti


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La lettera di Virginia Raggi affidata al quotidiano “Il Messaggero”

Gentile direttore, la ringrazio dell’ospitalità per questa lettera che dalle pagine del vostro quotidiano voglio idealmente inviare a tutti i romani. Vi scrivo a un anno dall’inizio del mandato per rafforzare quel filo diretto che è la base da cui siamo partiti per cambiare in meglio la nostra città. Un anno fa abbiamo iniziato un cammino insieme che sapevamo sarebbe stato pieno di ostacoli e difficoltà ma anche ricco di opportunità di crescita e cambiamento. È una sfida complessa che vinceremo.

Ci stiamo mettendo alle spalle Mafia Capitale e le trappole che ha lasciato per disegnare una città moderna, soprattutto più vicina ai suoi abitanti. Siamo all’inizio di una sfida lunga cinque anni. Inutile elencare i problemi che abbiamo ereditato perché sono gli stessi che tutti i cittadini verificano con mano da anni: un sistema dei trasporti che, passo dopo passo, stiamo provando a liberare dai debiti per renderlo efficiente; una gestione dei rifiuti che, con il Piano Materiali Post Consumo, abbiamo cominciato a cambiare; il decoro cittadino. Li conoscevamo e li stiamo affrontando con un’azione di programmazione di medio e lungo periodo.


Quest’anno abbiamo posto le basi per questa rivoluzione. E si vedono i primi segnali di un cambio di rotta, nonostante le resistenze di chi si oppone al cambiamento e di coloro che, dopo essere stati causa di molti dei problemi degli ultimi 20 anni, propongono di rimanere immobili. Abbiamo messo in strada quasi 200 mezzi di trasporto pubblico in più rispetto ai 950 che abbiamo trovato, arrivando a superate quota 1100. È solo l’inizio. Così come abbiamo dotato di telecamere per la sicurezza circa 500 autobus. In autunno si uniranno finalmente le linea A e C della metropolitana presso la stazione San Giovanni. Sono segnali importanti per la città.
Abbiamo dotato l’Ama di mezzi nuovi per la raccolta dei rifiuti, avviato il reperimento di personale per la manutenzione del verde pubblico, attivato nuove isole ecologiche e la raccolta porta a porta per le utenze non domestiche in alcuni municipi. Sono tante le iniziative, come il recupero delle spiagge di Ostia. Abbiamo migliorato il progetto dello stadio di Tor di Valle: meno cemento, più verde, messa in sicurezza del quartiere di Decima, potenziamento della linea ferroviaria Roma-Lido, unificazione della via del Mare con la via Ostiense fino al Gra. Un progetto che farà crescere l’occupazione e il Pil della città. Tutti devono unirsi lungo questo percorso di rilancio della città, mettendo da parte barriere ideologiche e pregiudizi. Noi lo stiamo facendo, allargando il progetto “Fabbrica Roma” a sindacati, imprenditori, mondo della ricerca, università, alle altre Istituzioni e tutta la società civile.



Ci sono risultati che passano in sordina ma costituiscono una rivoluzione rispetto al passato. Una foresta che cresce non fa rumore. Roma ha approvato per la prima volta, dopo decenni, il proprio bilancio preventivo a gennaio: prima di tutte le altre grandi città italiane e molto prima rispetto alle amministrazioni precedenti. Ne vado fiera perché, oltre a determinare un premio in termini di fondi governativi per la città, Roma torna così a programmare e fare bandi di gara. Dovrebbe essere la normalità; per la nostra città rappresenta il ripristino della legalità. Grazie alla programmazione non si danno lavori in affidamento diretto con il pretesto dell’emergenza, quelli spesso finiti nelle inchieste sulla corruzione. Non si ruba più, non era scontato. È finito il tempo delle commesse agli amici degli amici. E gli effetti positivi si vedono già. Per la manutenzione delle strade è stato necessario attendere l’esito delle gare ma finalmente i lavori sono realizzati a regola d’arte perché c’è un contratto da rispettare. Ci hanno lasciato le strade con le buche, noi le ripariamo facendo gare regolari. E c’è un piano pluriennale per la manutenzione, cosa che prima non veniva fatta.

C’è chi dice che l’onestà non basta. Invece paga, perché si traduce in risparmi per le casse del Comune e servizi migliori per tutti. L’onestà è la base dalla quale partire. Gli ostacoli e le sorprese non mancano. Cito, su tutti, i numerosi atti di vandalismo ai danni dei mezzi del Servizio Giardini proprio nel momento in cui è impegnato nella cura di parchi e verde attrezzato. Guarda caso uno dei settori su cui Mafia Capitale aveva puntato le sue mire. Stiamo cambiando una mentalità radicatasi nel tempo. È un lavoro poco appariscente ma necessario. La spesa annua per gli incarichi esterni della nostra Giunta è circa un quarto rispetto ai 12 milioni di euro del 2012 e quasi la metà rispetto ai 5,6 milioni del 2014.

Abbiamo trovato una città ferma, una macchina amministrativa stremata dalle tristi vicende giudiziarie, tanta rassegnazione. Tuttavia, allo stesso tempo, posso affermare con altrettanta certezza che questa amministrazione dà ogni giorno il massimo per portare nuove energie. E abbiamo trovato anche molte persone che aspettavano un’opportunità di riscatto, pronte ad impegnarsi. Tutti i giorni al termine del lavoro quotidiano faccio un breve bilancio. Ci domandiamo se abbiamo fatto tutto il possibile: certamente, non abbiamo lasciato nulla di intentato. Non c’è dubbio che la strada da fare sia lunga e in salita. Ci sono stati ostacoli imprevisti e ce ne saranno. Ma allo stesso tempo non c’è dubbio che abbiamo messo la parola fine ad un sistema corrotto che per anni ha “mangiato” i soldi delle nostre tasse per avvantaggiare pochi e ha fornito servizi sempre più scadenti e non all’altezza di una grande capitale. Un sistema che non vuole il cambiamento.

Le potenzialità di Roma sono sotto i nostri occhi, in particolare quando visitiamo altri Paesi: una città pulita, decorosa, che funzioni e accolga bene, moderna è possibile. È reale. E quella possibilità di riscatto dobbiamo darla a Roma perché la merita. I nostri figli la meritano. Abbiamo negli occhi un futuro che a poche migliaia di chilometri da qui è già presente. Nei nostri cuori la speranza e nelle nostre mani la possibilità di costruirlo. È un cammino che dobbiamo fare insieme. Ringrazio già da ora tutti i romani di ogni provenienza, passione politica. Io e la mia squadra, assessori e consiglieri, continueremo questo compito con il massimo impegno perché fare qualcosa per la propria città e per la propria comunità è un onore.