giovedì 1 febbraio 2018

Travaglio contro i giornaloni: "Ma questi signori lo sanno cosa ha fatto Berlusconi?"


Procede spedita la riabilitazione di Silvio Berlusconi in vista delle elezioni del 4 marzo.

Lo spettro di una vittoria dei populisti del M5S agita così tanto l’establishment che i suoi giornaloni sono costretti a dire: il condannato le cui malefatte abbiamo raccontato in tutto il mondo per anni non è poi così male.

LINK SPONSORIZZATO


Tutta questa ipocrisia non è sfuggita a Marco Travaglio, il quale nel suo editoriale di oggi critica l’ultimo endorsement ricevuto dal leader di Forza Italia da parte del New York Times, che, scrive il direttore del Fatto Quotidiano, è arrivato l’altroieri “a spiegarci che il Caimano ‘non è più lo zimbello della politica europea’ e che l’unica scommessa sicura delle prossime elezioni in Italia è che sarà lui il kingmaker’, che ‘improvvisamente non sembra così male’, che ora si presenta addirittura come un saggio e moderato statista’.”

Ma questi signori, si chiede il giornalista, “lo sanno o non lo sanno che il saggio e moderato statista, quello che sarebbe meglio di Di Maio, è un pregiudicato per frode fiscale, un indagato per le stragi mafiose del 1993 (venti morti e parecchi feriti fra Firenze, Roma e Milano), un pagatore seriale di Cosa Nostra e un pluriprescritto per corruzione semplice e giudiziaria, per falso in bilancio e per compravendita di senatori avversari? Un tempo la stampa estera ci aiutava a ricordare ciò che quella nazionale tentava di farci dimenticare. Ora collabora con quella nostrana per farci perdere il poco di memoria rimasto”.

Travaglio prosegue parlando delle coalizioni e conclude il suo articolo con un attacco a Repubblica, che qualche giorno fa “titolava in prima pagina ‘M5S, il passo falso sui candidati’ perché – orrore – ne avevano due iscritti al Pd e non se n’erano accorti”.

Invece, osserva il diretto del Fatto, “se Renzi che candida una ventina di berlusconiani e una vagonata di inquisiti (tutti peraltro del Pd), e non per sbaglio ma apposta, nessun passo falso. È tutto calcolato. Dicono ‘coalizione’ e già pensano a B. Cioè alla colazione.”

1 commento: