“Per Renzi è stato come il 4 dicembre, allearsi ora sarà molto difficile“. È Miguel Gotor, fido braccio destro di Pierluigi Bersani, a disegnare con pochi tratti la drammatica situazione in cui si è cacciato Matteo Renzi. Il segretario del Pd ha prima chiuso le porte alla sinistra alle regionali in Sicilia, quindi dopo mesi di affondi e battutine velenose ha concluso che, stando così le cose, le elezioni politiche saranno un bagno di sangue per il Partito democratico. Urge, come anticipato da alcuni retroscena degli ultimi giorni, riconsiderare l’idea di una “ampia coalizione” che possa raggruppare anche gli ex scissionisti di Mdp.
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Fantapolitica? Con Renzi, in grado di dimenticare in fretta quello che aveva annunciato il giorno prima, non è mai detto. L’uomo è fatto così: un caterpillar in grado di digerire anche gli smacchi più clamorosi come fosse un sorso d’acqua. Non a caso, secondo il retroscena di Maria Teresa Meli, ufficialmente la debacle siciliana è stata accolta dal segretario con una scrollata di spalle o poco più: “Tutto come previsto – avrebbe detto ai suoi collaboratori -, il risultato è quello che ci aspettavamo.
Sapevamo che sarebbe finita così”. Tutto bene? No, anche perché a testimonianza dello psicodramma Pd c’è da registrare l’assalto pieno di bile di alcuni dei più fedeli renziani a Pietro Grasso, il presidente del Senato ormai fuoriuscito dal partito e colpevole di aver rifiutato qualche mese fa la candidatura a governatore. Certo, parziale consolazione c’è il flop della stessa sinistra. Resta il fatto che in politica il mal comune non è mezzo gaudio e il Pd si ritroverà costretto ad allearsi con qualcuno. Ora, è l’idea d Renzi, la palla passerà ai bersaniani: devono essere loro a decidere se tornare a braccetto col grande nemico o rimanere isolati nel loro poco influente 6 per cento. Sul piatto Renzi è disposto a mettere la rinuncia alla propria candidatura da premier. Più di così, resta solo la sua sparizione dalla scena pubblica.
Ma davvero c'è ancora chi crede alle favole? Renzi e stato lanciato in avanti con la rottamazione, per far vedere agli sciocchi che il partito si rinnova, poi con il referendum Renzi ha fallito, si sono divisi con bersani, per non perdere tutti i voti, chi non voleva Renzi rimaneva con Bersani nel nuovo partito art. 1 ora che ancora Renzi ha fallito in Sicilia,continuando a perdere consensi, pensano di riunirsi per continuare a contare e non scomparire dalla scena politica, ma sono dei falsi tutti e credono di prendere in giro ancora gli Italiani!Questa è la verità nascosta!!
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