domenica 22 ottobre 2017

SCATENATO – Marco Travaglio ha spiazzato tutti. Ecco cos’ha scritto su Grillo e il Movimento 5 Stelle. Vedere per credere

L'editoriale di Marco Travaglio che esalta il M5S e affossa i media di regime


LINK SPONSORIZZATO


Beccati. Finalmente li hanno presi con le mani nel sacco. Ecco cosa nascondono i 5Stelle, ecco perché Grillo e Casaleggio han fondato il MoVimento, ecco perché i grillini fanno politica: per fare soldi. La scoperta la dobbiamo ai segugi di Repubblica, che in due giorni han piazzato altrettanti scoop mica da ridere. I titoli parlano da sé: “Una pioggia di euro dagli spot sul blog, ecco la miniera d’oro di Beppe e Casaleggio”, “Le ombre nel bilancio dei grillini al Senato”. Hai capito quei ladroni? Zitti zitti, mentre tuonano contro i finanziamenti pubblici ai partiti, accumulano un tesoro nella grotta di Alì Babà. Come fanno? Semplice. Il nababbo Gianroberto Casaleggio, la cui società che edita il blog di Grillo (il 77° d’Italia) è sempre andata in perdita e nel 2012 racimolò un utile di 69.500 euro, incassa soldi a palate dalle pubblicità, pagate dagli inserzionisti un tot ogni mille clic.


Quanto? Secondo il Sole 24 Ore 5 euro. Secondo il titolo di Repubblica 0,92 euro; secondo l’articolo di Repubblica 0,64 euro. Per un totale annuo di 5-10 milioni secondo il Sole, di 570 mila euro secondo Repubblica . Se ne saprà di più il mese prossimo, quando sarà pubblicato il bilancio 2014 sul 2013 (“sarà molto migliore del 2013”, ha anticipato il guru). È vero che non conterrà il dato scomposto del blog di Grillo; ma, essendo questo la principale attività della società, si capirà se l’ordine di grandezza è quello indicato dal quotidiano della Confindustria o da Repubblica. Nel primo caso, sarebbero un bel po’ di soldi (peraltro legittimi, per giunta privati). Nel secondo, saremmo poco sopra l’accattonaggio. In ogni caso, la domanda sorge spontanea: siccome è assolutamente pacifico e dichiarato che il blog di Grillo, come peraltro tutti i siti web di questo mondo, si finanzia con gli spot, dove sarebbe il “mistero” dei finanziatori? Basta aprirlo e vedere chi sono gli inserzionisti. Non c’è nulla di meno misterioso di un’inserzione pubblicitaria. Si dirà: ma il blog di Grillo è l’organo ufficiale di un movimento politico. Verissimo. Esattamente come l’Unità ed Europa per il Pd, la Padania per la Lega, e così via (Forza Italia non ne ha bisogno). Ma con due lievi differenze. 1) I giornali di partito incassano fior di milioni dallo Stato, cioè da tutti i cittadini, compresi quelli che non si sognerebbero mai di votare per quei partiti, e senza quella “pioggia di euro”, quella “miniera d’oro”, fallirebbero all’istante; in più, sulla carta e sul web, fanno pubblicità e incassano altri soldi da inserzionisti privati. Secondo: nessuno mena scandalo per tutto ciò, nessuno pubblica “inchieste” sulla “pioggia di euro” e la “miniera d’oro” degli house organ dei partiti.

Ma attenzione: ora, sempre grazie a Repubblica , conosciamo pure “le ombre nel bilancio dei grillini al Senato”. Quali? Tenetevi forte: “affitti da 2 mila euro al mese ai dipendenti della comunicazione” (il prezzo medio di un trilocale al centro di Roma), “pranzo da 6,71 euro consumato il 6 giugno dal senatore Lucidi” nel ristorante di Palazzo Madama” e soprattutto, scandalo degli scandali, “buffet in onore di Beppe Grillo che l’11 luglio 2013 tenne una conferenza stampa al Senato”, roba da “114 euro” per 55 persone (il capo e 54 senatori), cioè 2 euro a testa, mica bruscolini. Ed ecco la prova che c’era qualcosa da nascondere: nel rendiconto “per uso interno”, il sardanapalesco banchetto fu registrato come “acquisto di panini e bibite per accoglienza Grillo”, mentre in quello pubblico c’è scritto “spese di rappresentanza”. Capita la furbata?

Dopodiché, astuti come volpi, i 5Stelle potevano papparsi 42 milioni di rimborsi elettorali, invece li hanno lasciati allo Stato; ogni tre mesi potrebbero intascarsi 2,5 milioni non spesi fra diarie e indennità, invece li versano in un fondo per le piccole imprese; potevano pure spartirsi i 420 mila euro avanzati dai contributi raccolti nella campagna elettorale 2013, invece li hanno devoluti ai terremotati dell’Emilia. Ma il movente è chiaro: farsi una gazzosa da 2 euro con Grillo alla facciazza degli italiani. Sporcaccioni.




4 commenti:

  1. Il M5S INTELLIGENTI E FURBI, NON RUBANO A NESSUNO, QUADAGNI ONESTI DALLA PUBBLICITA'.

    RispondiElimina
  2. Lucullo si rivolterebbe nella tomba per tanto spreco: "E che cazzo! -mi sembra di sentirlo dire- mi ci trovavo meglio tra quell'altra "brava gente", gli assessori della Polverini che banchettavano travestiti da maiali....quelli si che se la godevano la vita, e non tra questi straccioni dei cinquestelle che bevono gazzose!".

    RispondiElimina
  3. Certo proprio ladri questi grillini, fanno spese pazze ma osate pensare a spese per centinaia di centesimi è incredibile ma sono proprio spendaccioni e poi guardano gli altri che naturalmente i partiti onesti che rifiutano milioni e chi l'avrebbe detto che i partiti cosi detti dell'arco costituzionali fossero così ligi a spese povere come ci hanno abituati. Certo i griilini si devono rammaricare e farsi un esame di coscienza per tutti i centesimi spesi per ingozzarsi e sperperare, mentre gli onesti partiti dal PDa Forza italia e altri sono molto attenti a spendere i soldi dei contribuenti in quanto loro sono onesti e non rinunciano ai milioni dei rimborsi. E' proprio vero questi grillini non li conosci mai abbastanza e invece i partiti buoni altro se li conosci quanto hanno sempre rubato sulle spalle del popolo da tanti anni, per questi bravi partiti vige il ruba/ruba e il magna/magna da tanto tempo, speriamo che sia arrivata la fine di questo ladrocinio istituzionale.

    RispondiElimina
  4. Articolo vecchio e zarcivecchio, che si fa beffa del giornale La Repubblica che scrive fack incredibili, e d'altronde nessuno ci credeva.

    RispondiElimina