sabato 7 ottobre 2017

“Perquisite le aziende dei Renzi”. Consip, blitz della GdF che fa tremare Remzi

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(Giacomo Amadori per la Verità) – Nuvole nere si addensano sulle aziende dei Renzi.

Dopo aver festeggiato un fatturato di circa 10 milioni di euro con Eventi 6 e la coop Marmodiv, il braccio operativo della stessa Eventi, ieri le due società sono state visitate dalla Guardia di finanza nell’ ambito di un’ indagine della Procura di Firenze.

Le Fiamme gialle si sono fatte trovare davanti alle due aziende all’ ora di apertura (intorno alle 7 del mattino) e se ne sono andate verso le 16.

Sono stati impegnati una decina di finanzieri in borghese e anche le auto erano senza insegne. Ieri mattina una Alfa argentata era parcheggiata davanti alla Eventi 6 a Rignano sull’ Arno senza dare nell’ occhio. I militari hanno portato via numerosi scatoloni con all’ interno i documenti delle due amministrazioni e hanno anche eseguito una copia dei dati presenti nei server dei computer aziendali.

Gli investigatori hanno guardato in tutti i cassetti, dentro ai mezzi (furgoni e auto) e persino nei frigoriferi. L’ attività è collegata alle indagini sul fallimento della Delivery service, una cooperativa nata nel 2009 con sede legale presso Confocooperative (le coop bianche) in piazza San Lorenzo 1 a Firenze. Nel decreto di perquisizione era specificato che gli investigatori erano alla ricerca di eventuali collegamenti tra questa coop, la Europe service srl (altra cooperativa con sede in piazza San Lorenzo e tutt’ ora attiva), la Eventi 6 e la Marmodiv. Evidentemente gli inquirenti che investigano sul crac di Delivery ritengono che tra queste società ci sia uno scambio di fatture e lavori da approfondire.

Della Delivery parla il libro ‘’I segreti di Renzi’’ firmato dal direttore della Verità, Maurizio Belpietro. Tiziano Renzi la cita nell’ autunno del 2014 in un interrogatorio davanti ai pm di Genova dove è stato indagato e poi archiviato per la bancarotta della Chil post srl: «È una cooperativa che è stata costituita da persone di mia fiducia, tra i quali ricordo Roberto Bargilli (ex autista del pullmino delle primarie di Matteo Renzi, è citato nell’ inchiesta Consip; dal maggio 2015 è consigliere delegato nel cda della Eventi 6, ndr) e Spiteri Pier Giovanni (fotografo e regista di B-movie, coinvolto in diverse intraprese imprenditoriali della famiglia del premier, ndr)».

Nel maggio 2010 la guida dell’ impresa viene affidata al nuovo presidente Pasqualino Furii, imprenditore dalle alterne fortune, che è rimasto in affari con la Eventi 6 e la Marmodiv per la distribuzione delle Pagine gialle. Furii ha lasciato la Delivery nel settembre del 2014 e la coop è fallita 10 mesi dopo.

Nel 2010 diventa socio della Delivery anche l’ allora settantenne piemontese Gian Franco Massone. In realtà è solo il prestanome del figlio Mariano (nato a Genova nel 1971) e nello stesso anno l’ anziano genitore fa la testa di legno anche per l’ acquisto a prezzo di saldo di quello che resta dell’ azienda di famiglia dell’ ex premier Matteo, la Chil post srl. Prima di fallire la Delivery viene utilizzata sia dalle aziende dei Renzi che da quelle di Massone junior.

La Delivery è citata anche in un’ indagine per un’ evasione previdenziale da 3,3 milioni euro della procura di Cuneo. La cifra è la somma dei verbali di contestazione a 13 coop al servizio della Direkta srl, il cui amministratore, Mirko Provenzano, è attualmente imputato per bancarotta fraudolenta.

Anche Provenzano è stato uno stretto collaboratore di Tiziano Renzi. Il pm cuneese Pier Attilio Stea cita la Delivery, nata su imput di babbo Renzi, come primo esempio delle «società cooperative costituite alla bisogna e prive di qualsiasi vita sociale» del sistema Direkta.

La Europe service srl è una specie di gemella della Delivery. Intanto ha la sede legale allo stesso indirizzo: piazza San Lorenzo 1 a Firenze. Se ne parla in un vecchio procedimento per fallimento nei confronti di Mariano Massone, incardinato presso la sezione fallimentare del Tribunale di Alessandria: «Sempre il Massone ha dichiarato di avere quale unico mezzo di sostentamento i proventi derivanti dal rapporto di lavoro con una cooperativa di Firenze (Europe service)» si legge in un atto.

Nel fascicolo genovese sul crac della Chil post, per cui Massone junior ha patteggiato 26 mesi di carcere, è depositata anche la visura della cooperativa che risulta avere come amministratore unico il settantatreenne alessandrino Alberto Ansaldo, un incarico per cui sarebbe stato scelto dal concittadino Massone.

Nell’ ultimo bilancio depositato, risalente al 2011 il valore della produzione era pari a 256.567 euro.

Ma torniamo alle due società perquisite: la Eventi 6, attiva nella distribuzione di materiale pubblicitario, nel 2016 ha fatturato 7,278 milioni, conta 4 dipendenti e ha come socie la mamma (Laura Bovoli, presidente della ditta) e le sorelle (Benedetta e Matilde) dell’ ex premier Matteo. L’ attività è in mano a Tiziano Renzi e al cognato Andrea Conticini (attualmente il primo è indagato per traffico di influenze illecite nell’ inchiesta Consip, il secondo per riciclaggio presso la Procura di Firenze): sono loro a gestire gli affari di famiglia. In passato si appoggiavano a diverse società satellite, incaricate di assumere i volantinisti e di organizzare la distribuzione. In passato sono state utilizzate, tra le altre, la Arturo srl (era una società di panificazione: «Arturo il pane che non diventa mai duro» dei fratelli Tiziano e Tiziana Renzi), la Delivery service, la Direkta srl di Provenzano e le aziende di Massone.

Gli ultimi due personaggi, nonostante le vicissitudini giudiziarie, continuano ad avere rapporti con Renzi senior.

Entrambi hanno lavorato o lavorano con la Marmodiv. Il primo è stato un quadro dell’ azienda dal dicembre 2015 al maggio 2016. Il secondo si è occupato con alcuni suoi fedelissimi, a partire da Lina C. (per un periodo contrattualizzata dalla stessa Marmodiv), di distribuire i volantini in Piemonte. Massone lo scorso inverno è stato avvistato più volte a Firenze nella sede della cooperativa, dove, nell’ inverno scorso, ha avuto anche un acceso scambio di opinioni con Tiziano. Dagli uffici di via Ferrarin è passato pure Carlo Russo (indagato con babbo Renzi per traffico influenze illecite nell’ inchiesta Consip) per incontrare il genitore del segretario del Pd e Andrea Conticini.

Come la Delivery service, anche la Marmodiv è stata fondata (nel novembre del 2013) da personaggi riconducibili a Tiziano Renzi. Il primo presidente è stato il già citato Spiteri.

A fine 2015 lo ha sostituito l’ avvocato Luca Mirco, legale dello stesso Renzi senior. Nel maggio 2016 la poltrona è passata a Giuseppe Mincuzzi, sessantaseienne originario di Rieti, esperto di media e vecchio compagno d’ affari di Tiziano Renzi, da cui acquistò la Speedy promozioni (di cui era stato socio anche l’ attuale segretario del Pd, Matteo).

Nel consiglio d’ amministrazione figura pure Paolo Terreni, nipote acquisito di Laura Bovoli. Terreni è addetto ai rapporti commerciali con Nexive (azienda specializzata nel settore delle spedizioni postali) e personale. Dei mezzi di trasporto, della logistica e dello smaltimento dei volantini invenduti si occupa un altro ex dipendente della Eventi 6, Carlo Ravasio. La contabilità è gestita da Stefania Batini, già contabile della solita Eventi 6.

La Marmodiv, che nel 2016 ha fatturato 3,11 milioni, campa con i subappalti che le trasferisce Eventi 6, la quale trattiene per sé il 20% delle somme previste dai contratti, in particolare di quelli per la distribuzione dei volantini della Conad, di Esselunga e di Unicoop Firenze. Un intreccio di rapporti commerciali, quello tra la Eventi 6 e le sue società satellite, su cui gli investigatori hanno deciso di accendere un faro.

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