Al Nazareno ne sono convinti: nelle regioni settentrionali il Pd non prenderà neanche un seggio dai collegi uninominali.
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A dare certezza a quelli che sembravano solo vaghi timori, ci ha pensato una simulazione commissionata da due onorevoli di centrosinistra. Il documento, riportato da La Repubblica, consegna dati allarmanti: negli 86 collegi uninominali di Lombardia, Veneto, Friuli, Liguria e Piemonte, il Pd non otterrà alcun seggio. Nessun eletto. “Lo sanno anche i bambini che il Rosatellum avvantaggia il centrodestra” spiga il dem Giorgio Tonini “per la semplice ragione che loro una coalizione ce l’hanno”.
Per Gaetano Quagliarello, senatore fuoriuscito da Ncd e ora all’opposizione con il centrodestra, vale lo stesso ragionamento. “Non capisco ancora perché ci hanno fatto questo regalo. Lo sa che Von Hayek parlava di presunzione fatale? Ecco, la presunzione di Renzi è l’unica spiegazione”. La simulazione lascia pochi margini di dubbio. Il Pd si aggiudicherebbe all’uninominale 52 seggi su 231, 0 dalle regioni del Nord, parzialmente compensati dai buoni risultati in Toscana (9 deputati su 14), e in Emilia Romagna (8 su 17). Il senatore Pd, Stefano Ceccanti, non abbandona la speranza. “Nelle aree urbane del Nord ce la giochiamo. Perdiamo nelle aree caratterizzate da piccoli centri. E infatti in Veneto sarà dura”. Tutti sono concordi però nel profetizzare un “effetto Lega“. Una vittoria travolgente nelle regioni settentrionali. “Questi sono al 15% nazionale” ricorda il senatore Pd Stefano Esposito, “quindi al 30% in Lombardia e oltre il 40% in Veneto“.
Non c'è nessuna presunzione in ciò che ha fatto ma l'estrema consapevolezza che con una legge maggioritaria qualunque essa fosse, avrebbero vinto i 5 stelle. Renzi sarebbe stato estromesso da tutto, in questo modo e con questo schifo di legge ha più che una speranza di ottenere tanto, da Berlusconi in primis.
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